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RdC – Donadoni, il cambio che funziona – 8 dic

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Dieci punti in cinque partite sarebbe lo slogan perfetto da apporre come etichetta al kit di Roberto Donadoni, come dice Massimo Vitali sul Resto del Carlino. Ragionando in astratto sul suo ruolino, lo si potrebbe paragonare al Bologna di Pioli, stagione 2011/2012, subentrato a Bisoli, che conquistò un nono posto d’oro a quota 51 punti dopo un avvio-sprint in cui vennero contati  9 punti in 5 partite. Non a caso, il giorno della sua presentazione, il tecnicò dichiarò che gli piacerebbe non si parlasse solo di salvezza intorno a maggio. Dando un occhiata alle avversarie che hanno recentemente cambiato allenatore non possiamo che sorridere; il nuovo Palermo nelle mani di Ballardini ha ottenuto un solo punto mentre la Sampdoria di Montella è rimasto a secco in 3 matches, Castori e Sannino vedono col binocolo i 2 punti a partita e il Verona è rimasto inchiodato a 0 dopo una sola gara con mister Delneri sulla panchina. Bisogna ricordare che Donadoni può vantare di quattro salvataggi in corsa coronati da altrettante salvezze, e questa volta potrebbe venirgli un voglino d’Europa. E’ chiaro che il suo percorso è solo agli inizi e va portato avanti per gradi, gli stimoli sono forti e la società è ben solida, quindi le basi per un futuro glorioso ci sono tutte. Sabato il mister si ritroverà davanti il Genoa, che gli ricorda il capitolo più nero della sua carriera in cui venne esonerato dopo solo tre sconfitte di seguito nella stagione 2003/2004 ( il primo anno di Preziosi). Quello però era un altro Donadoni. 

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