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L’ora di Dallinga: nella testa dell’olandese c’è voglia di stupire

Sebbene ancora non sia partito titolare, Dallinga scalpita. L’occasione buona potrebbe essere contro il Liverpool, già affrontata ai tempi del Tolosa

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Thjis Dallinga (© Bologna FC 1909)
Thjis Dallinga (© Bologna FC 1909)

E alla fine, in mezzo al mare di nomi spuntati per l’attacco del Bologna, è arrivato Dallinga. L’attaccante classe 2000, prelevato dal Tolosa per circa 15 milioni di euro, ha saputo battere la concorrenza di Fotis Ioannidis, per il quale il Panathinaikos chiedeva circa 30 milioni di euro. Sartori e Di Vaio, durante le settimane di ricerca, si erano detti pronti a chiudere subito per il giocatore col quale avrebbero trovato prima l’intesa. E così è stato.

Dallinga, l’idolo Suarez e la partita contro il Liverpool

Sotto le Due Torri, quindi, è arrivato Thijs e non Fotis. «Il greco era sicuramente più forte» commenterà qualcuno, probabilmente ignaro del talento dell’ex Tolosa e delle sue ultime stagioni con la maglia del club francese. Se Sartori e Di Vaio hanno deciso di puntare su di lui un motivo ci sarà sicuramente: ad esempio, nelle ultime due stagioni in Francia, in 86 presenze complessive tra Ligue 1, Europa League e Coppa di Francia ha segnato 37 gol e sfornato 8 assist. Mica pochi. Senza dimenticare, poi, i 33 gol segnati nell’Excelsior in una sola annata.

Troppo presto, quindi, per dare un giudizio su questo ragazzo. Lui, cresciuto ammirando il suo idolo Suarez quando giocava all’Ajax, in Olanda viene paragonato a Huntelaar e la dirigenza rossoblù è rimasta rapita dal suo modo di attaccare e vivere l’area di rigore. Italiano, tuttavia, non gli ha ancora concesso una chance da titolare e Thijs scalpita.

Fra un mese ci sarà la trasferta più ambita ed emozionante di tutto il girone per il Bologna: il Liverpool ad Anfield. Chissà che Italiano non decida di affidare a lui le redini dell’attacco: la scorsa stagione, in Europa League, Thijs segnò ai Reds sia all’andata che al ritorno della fase a gironi.

L’arte di sapere attendere, la storia di Zirkzee insegna

Partendo dal presupposto che qualche tifoso ha già brutalmente espresso la propria opinione riguardo il ragazzo, è giusto che la memoria venga rinfrescata. Se oggi Joshua Zirkzee gioca nel Manchester United è perchè il Bologna, con tanta pazienza, lo ha saputo aspettare e gli ha dato fiducia. Per chi ha la memoria corta, il tempo impiegato dal classe 2001 per diventare un attaccante di livello top è stato di un anno.

Thiago Motta, inizialmente, al posto di Arnautovic preferiva far giocare Barrow, Soriano o addirittura Ferguson o Aebischer da prima punta, anzichè dar fiducia a Joshua. Chi è qui, oggi, a commentare Dallinga sa bene com’è finita la storia. Al ragazzo serve tempo, ma le qualità sono indiscusse e presto riuscirà a dare quell’apporto necessario a tutta la squadra.

Fonte: Stadio, Claudio Beneforti

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