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Miranda: un diamante grezzo per Italiano (Più Stadio)

La presa a zero di Juan Miranda, da parte di Giovanni Sartori, è sintomo di un ottimo prospetto. Adesso gli occorre solo il tempo per calarsi negli schemi di Vincenzo Italiano.

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Juan Miranda (© Damiano Fiorentini)
Juan Miranda (© Damiano Fiorentini)

Dopo due gare in cui ha racimolato qualche minuto dalla panchina, Juan Miranda contro l’Empoli si è preso con forza la maglia da titolare. Italiano crede nel colpo estivo di Sartori, arrivato a parametro zero dopo le esperienze a Barcellona, Schalke e Betis, e deve limarne le qualità difensive, ancora ben lontane dalla perfezione.

Nonostante ciò, infatti, l’apporto offensivo portato dal nativo di Olivares vale il prezzo del biglietto, con un pacchetto di traversoni veramente importante. Efficace sia con cross tagliati sul primo palo, sia con traietttorie più alte e profonde sul secondo, Juan può veramente rivelarsi l’arma segreta dell’attacco rossoblu. Almeno quando Dallinga salirà in cattedra e farà valere il suo gioco di testa. Finora, comunque, i presupposti ci sono, nonostante l’errore difensivo contro l’Empoli.

Prime impressioni su Miranda

Come già ribadito, le prime due gare non hanno dato abbastanza tempo allo spagnolo per darne un giudizio. Ma contro l’Empoli si è visto tutto. Si, la sua disattenzione è costata un gol, anche se tutta la difesa ha sbandato, ma anche nel gol di Fabbian c’è il suo zampino, avendo battuto l’angolo. Con un miglioramento nella fase difensiva, e la Serie A è il campionato perfetto, Miranda può, in conclusione, diventare uno dei migliori interpreti nel suo ruolo. Ed ha solo ventiquattro anni.

Imparare dal passato

Al Betis della scorsa stagione Miranda, sempre da terzino sinistro, condivideva la propria corsia con Ayoze Perez ed Ezzalzouli, rapidi e tecnici, abili anche a rientrare e concludere. Queste caratteristiche permettevano a Juan di dominare la propria fascia, anche in fase offensiva. Ndoye e Karlsson sono molto diversi dai due biancoverdi, ragion per cui serve un periodo di adattamento.

In più, Castro a centro area con i suoi pochi centimetri non può sfruttare, come facevano Willian Jose e Borja Iglesias, gli spioventi in area del terzino spagnolo. Questi sono cambiamenti a cui il classe 2000 si dovrà adattare, ma la stoffa c’è tutta per diventare un pilastro di questo Bologna.

(Fonte – Più Stadio, Davide Centonze)

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