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Esclusiva – Maietta sul Bologna: «Inizio difficile per via dei cambiamenti fatti, ma bisogna essere fiduciosi!»

Intervista all’ex difensore centrale e capitano rossoblù sul difficile avvio di stagione dei rossoblù

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Domenico Maietta con la maglia del Bologna
Domenica Maietta (© Bologna FC 1909)

Quello tra Domenico Maietta, il Bologna e Bologna è un amore ancora fortissimo. L’ex difensore centrale e capitano rossoblù ha un rapporto privilegiato coi tifosi: «Coi tifosi del Bologna – ribadisce ancora una volta Maietta – ho un rapporto particolare, un affetto viscerale».

Oggi Mimmo non è solo un ex giocatore e un ex capitano rossoblù, ma anche un tifoso a cui stanno a cuore le sorti della formazione felsinea. Maietta guarda da spettatore interessato le evoluzioni del Bologna e da uomo di calcio ha provato con noi, in esclusiva, ad analizzare la situazione della formazione bolognese.

Come hai vissuto la scelta di Italiano da parte del Bologna dopo l’addio di Thiago Motta?
«Scegliere Italiano era la mossa giusta per la piazza. Dopo Thiago Motta, in questi anni, lui è quello che ha fatto le cose migliori in Italia. Qualcuno diceva che sarebbe stato meglio De Zerbi, ma a me non piace, e bisogna dire che poi Italiano ha fatto comunque meglio. Altri avrebbero voluto Sarri, ma chiedeva probabilmente cifre astronomiche».

Ti aspettavi questo avvio di stagione sotto la sua guida?
«Era difficile ripartire dopo una stagione come quella dell’anno scorso, dopo Thiago Motta. Ma sarebbe stato difficile per chiunque. Fare meglio o eguagliare quello che ha fatto Thiago Motta è difficilissimo, ma è ancora lungo il cammino. Peraltro dovrà ricostruire perché ha perso i pezzi migliori come Zirkzee, Calafiori e Saelemaekers. E poi anche Ferguson infortunato, quindi anche la sfortuna ha inciso tanto. Non è facile anche perché contro l’Udinese avevi ricominciato bene e invece poi non hai portato a casa la vittoria. Ora serve ritrovare fiducia e continuità».

Il Maietta calciatore ha mai vissuto una situazione come quella del Bologna, in cui un allenatore che ha fatto benissimo va via e ne arriva un altro? Come reagisce la squadra?
«Nel mio piccolo, l’ho vissuta all’Empoli nell’ultima stagione. C’era Andreazzoli, con cui facemmo un campionato di Serie B straordinario che poi ci portò alla promozione. In Serie A, giocavamo bene ma non arrivavano i risultati. Quindi, arrivò Iachini con un modo di giocare completamente diverso, e non è proprio lo stesso caso di Italiano e Motta. Noi, lì, abbiamo cercato di reagire e aiutare il mister ma non ci riuscimmo per via anche delle caratteristiche dei giocatori e quindi poi la società capì di aver sbagliato. Ma, ripeto, parliamo di situazioni diverse».

Ti aspettavi di più sul calciomercato da parte del Bologna soprattutto nelle sostituzioni di Calafiori e Zirkzee?
«Quando se ne vanno via giocatori come Calafiori e Zirkzee è difficile poi andare a sostituirli. Sinceramente sul calciomercato non posso dire tanto altro, perché secondo me il Bologna ha cercato di prendere il meglio possibile su piazza. Per esempio, Casale. Io lo conosco bene, siamo stati compagni di squadra in Serie B nell’annata della promozione ad Empoli. È un ragazzo eccezionale, di una educazione pazzesca, ma come giocatore bisogna attenderlo anche perché arriva da una stagione difficile e non si può pretendere che renda subito al meglio. Deve dimostrare sul campo. Poi Dallinga che ha comunque fatto bene in Francia. Ma io mi ricordo bene anche l’anno scorso la sfiducia nei confronti di Calafiori e Zirkzee e invece sono sbocciati. Ancora è presto per dare giudizi. Bisogna aiutare i giocatori!».

D’altronde Casale era il titolare della Lazio che è arrivata 2^ in campionato nel 2022/23…
«Esistono le stagioni negative come quella scorsa. Chissà che cosa è successo noi non possiamo saperlo. Poi spesso gli allenatori si fissano su certi giocatori piuttosto che su altri, e anche se fai benissimo loro non ti vedono per il loro gioco. E questo non significa che tu, giocatore, non vai bene, ma loro si fissano su certe caratteristiche, su certi calciatori adatti ad alcune giocate».

Quale acquisto ti piace di più tra quelli fatti in questa stagione?
«Guarda, sinceramente, c’era un giocatore che mi piaceva tanto ed era Cambiaghi. Un giocatore che poteva davvero esplodere perché può giocare in varie posizioni in attacco. Ma purtroppo si è fatto male. Io ora mi aspetto qualcosa in più da Castro, mentre gli altri bisogna attenderli».

Secondo te, che cosa effettivamente non ha funzionato nel Bologna in queste prime tre gare?
«A primo impatto ti dico che, secondo me, si gioca tanto, si tiene tanto il possesso palla ma c’è poca concretezza. Col Napoli, per esempio, il Bologna ha creato solo un’occasione vera da gol; con l’Empoli, solo due palle gol, in casa. Troppe poche occasioni che poi è difficile sfruttare. E poi sicuramente la fase di finalizzazione è ancora un po’ annebbiata. C’è da lavorarci. Poi c’è la fase difensiva che, lo scorso anno, era il punto di forza del Bologna: perché è vero che la squadra giocava un bellissimo calcio corale, ma poi dietro difendevano tutti ed era una delle migliori squadre della Serie A numeri della difesa alla mano».

Vuoi lanciare un appello ai tifosi per la stagione?
«Anche per me vedere il Bologna così è stato un po’ difficile. Io penso che questa squadra si riprenderà. È difficile perché c’è stato un grande cambiamento tra allenatore e giocatori. Però bisogna ricordarsi che pure quando è arrivato Thiago Motta ha fatto fatica. Bisogna aspettare ed essere fiduciosi e crederci sempre! Io mi aspetto presto una svolta».

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