Bologna FC
Bologna, l’ambizione c’è: non traiamo conclusioni affrettate
Come decifrare l’ambizione del Bologna dopo solo l’inizio? Semplice, bisogna attendere, e avere soprattutto fiducia
“Il livello si è notevolmente abbassato”. Abbiamo letto questa frase più volte nelle ultime settimane, in riferimento al Bologna. Proprio quel riferimento, riguarda la falsa partenza dei Rossoblù, e tutto quello che sta attorno. Un mercato che, probabilmente, ha avuto più intoppi di quello che si aspettava la dirigenza. E i tifosi, i quali hanno visto partire colonne del successo dello scorso anno, probabilmente si aspettavano altro. La Champions è complice, ed era prevedibile. Le scelte del Bologna, però, sono tutto fuorché senza ambizione.
Il livello del Bologna è ancora da scoprire
Dopo due punti in tre partite, di certo non si può essere contenti. Parliamo dei tifosi, i quali – giustamente – si aspettavano altro. Parliamo anche dei protagonisti: i primi a essere delusi da questa partenza. Ma questo non deve annebbiare tutto. In questi giorni, parlando della situazione attorno al Bologna, abbiamo invocato più volte la parola “equilibrio”.
E, anche nei giudizi, bisogna ricercarlo. Con tutte le novità, e anche le emozioni, ruotate attorno ai Rossoblù da maggio in poi, una partenza tentennante non era assolutamente da escludere a priori. Ma questo è il calcio, e non può essere, oggi, criterio di valutazioni. La parola “oggi”, non è a caso: determinati pensieri, con giusta causa, possono essere sviluppati più in là nella stagione, quando si riuscirà a vedere un Bologna al completo.
Essere al completo, non è da assodare al solo riferimento numerico. In pratica, non dipende solo dalle disponibilità in rosa per il tecnico. Significa aver amalgamato tutto. Il gruppo è con Vincenzo Italiano, e non abbiamo lesinato a sottolinearlo. Ma, evidentemente, le variazioni tattiche portate dall’ex Fiorentina devono ancora entrare in circolo con naturalezza, come è normale che sia.
Consolidarsi
L’ambizione si misura anche in base alla propria forza. La domanda è sempre la stessa: in quanti si aspettavano di arrivare in Champions League all’inizio della scorsa stagione? E anche la risposta è sempre la stessa. Non ci sono stati limiti – e ci mancherebbe. Probabilmente, come detto da Thiago Motta in una delle sue conferenze, c’erano obiettivi primari.
Superati quelli, non ci si è dati limiti. Era più facile lo scorso anno, quando nel Bologna ci credevano solo i tifosi, quelli veri. Ora, invece, ci sono aspettative da ogni angolo per i Rossoblù. Si chiede, quasi, di dimostrare. Ma dimostrare cosa? La volontà del Bologna, tutto, è quella di consolidarsi, e lo si fa anche in questa maniera.
L’ambizione, per tutto l’ambiente, è quella di lottare in quell’alta classifica per rivedere l’Europa (ancor prima di vedere quella più grande tra qualche giorno, per la prima volta). E il mercato non può essere metro di paragone, ora. Se certi giocatori sono speciali, senza menzionarli, non significa che altri non possano esserlo a sua volta. Certo, alcune caratteristiche sono diverse, a vista d’occhio.
Ma sotto le Due Torri è sbarcata gente prima di tutto vogliosa di vestire la maglia del Bologna, e di guidare questa squadra. Gente che ha dimostrato senso di appartenenza dai primi passi, mettendo il Bologna come prima scelta. E questo, per ora, basta per guardare positivamente al futuro: questa ambizione va solo trasmessa in campo ora, e non abbiamo dubbi avverrà.
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