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Joey Saputo è ufficialmente cittadino onorario di Bologna

Joey Saputo riceve oggi la cittadinanza onoraria di Bologna, esprimendo gratitudine e riflettendo profondamente sui suoi dieci anni al club.

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Joey Saputo
Joey Saputo (© Bologna FC 1909)

La cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria a Joey Saputo, presidente del Bologna FC, si è svolta oggi in un clima di grande emozione e partecipazione. Un momento che non è stato soltanto un riconoscimento formale, ma una celebrazione dell’affetto e del profondo legame che Saputo ha instaurato con la città di Bologna e i suoi abitanti. Sin dal suo arrivo nel club nel 2014, Saputo non si è limitato a ricoprire il ruolo di presidente, ma ha dimostrato un impegno sincero e costante, non solo nella gestione sportiva ma anche nel radicarsi nella comunità cittadina, rendendosi protagonista di un percorso fatto di sfide, successi, ed emozioni.

Le parole di Joey Saputo

Durante la cerimonia, Joey Saputo ha voluto condividere con il pubblico le sue emozioni e alcuni ricordi significativi che lo legano a Bologna. Ha raccontato con nostalgia di quando, per la prima volta, mise piede in città; non nel 2014 come molti potrebbero pensare, ma nel febbraio 2012, un paio d’anni prima di entrare ufficialmente nel club. Con un tocco di ironia, ha ricordato quel primo incontro con una Bologna innevata, che ai suoi occhi non sembrava poi così diversa dal Canada. Quel primo contatto con la città, avvenuto quasi per caso, si è poi rivelato un segnale del forte legame che sarebbe nato negli anni successivi, un «piccolo segno del destino»

Nel suo discorso, Saputo ha sottolineato quanto Bologna sia diventata parte fondamentale della sua vita. «Da dieci anni ormai Bologna è il mio presente», ha affermato con orgoglio, rivelando che ormai trascorre più tempo nella città emiliana che a Montreal, sua città natale. Un attaccamento che si riflette anche nella sua vita familiare: i suoi figli, Luca e Jassie, vivono a Bologna e condividono con lui l’avventura nel mondo del calcio, con Luca impegnato nel club e Jassie nelle giovanili.

Il bilancio di Joey Saputo

Saputo ha poi colto l’occasione per riflettere sui dieci anni trascorsi alla guida del Bologna, definendoli «bellissimi e indimenticabili, ma anche difficili». Ha parlato delle sfide affrontate, dei momenti in cui i risultati sportivi non hanno soddisfatto le aspettative dei tifosi, ma anche della solidità del progetto e del lavoro svolto al fianco dell’amministratore delegato Claudio Fenucci, una figura chiave nel percorso di crescita del club. Il raggiungimento della qualificazione in Champions League dopo 60 anni è stato, per Saputo, la testimonianza concreta dei frutti di un impegno profondo e costante, che ha trovato la sua forza nelle solide radici piantate in questa comunità, grazie anche al lavori di Sartori e Di Vaio.

Una conclusione che ricorda una canzone

Concludendo, il presidente ha voluto esprimere la sua gratitudine alla città e ai suoi abitanti per l’accoglienza ricevuta fin dal primo momento. Richiamando le parole di Lucio Dalla, «A Bologna non si perde neanche un bambino», Saputo ha voluto sottolineare il senso di appartenenza e comunità che contraddistingue non solo il club, ma l’intera città di Bologna. «Voglio ringraziare le cittadine e i cittadini per avermi accolto dal primo momento», ha dichiarato, chiudendo il suo intervento con un messaggio di profonda riconoscenza e affetto verso quella che ormai è la sua città.

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