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Bologna-Shakhtar Donetsk – Focus sul tecnico Marino Pušić

L’allenatore dello Shakhtar, prossimo avversario del Bologna in Champions, ha un lungo passato da vice in Olanda. Molte esperienze hanno però portato ad un esonero.

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Bologna-Shakhtar Donetsk - Focus sul tecnico Marino Pušić
Marino Pušić (© Shakhtar Donetsk)

Il giorno dopo il rocambolesco 2 a 2 agguantato all’ultimo respiro contro il Como in campionato, in casa Bologna è già tempo di guardare avanti. Mercoledì prossimo i rossoblù di Vincenzo Italiano affronteranno allo stadio Dall’Ara lo Shakhtar Donetsk, storica squadra ucraina che lo scorso anno ha trionfato in Prem’er-Liha. Ha infatti lo Scudetto con due punti di scarto sulla Dinamo Kyev, piazzatasi seconda in classifica.

Sono tante le pedine in campo da tenere d’occhio per i rossoblù. Dal portiere Kyril Fesyun fino al trequartista Georgiy Sudakov, talento classe 2002 dall’enorme potenziale, il cui valore di mercato di aggira attualmente intorno ai 35 milioni di euro (il più alto della rosa). In panchina, invece, siede un allenatore di discreta esperienza, con un lungo passato da Vice in più squadre olandesi: Marino Pušić.

Marino Pušić, una carriera a scalare le gerarchie

Marino Pušić, attualmente tecnico dello Shakhtar Donetsk, è un allenatore di calcio con una carriera costruita tra diverse esperienze. Queste lo hanno portato a emergere come uno stratega abile e versatile. Nato a Mostar, in Bosnia ed Erzegovina, Pušić ha lasciato il segno in più campionati europei, scalando i ranghi del calcio professionistico e affermandosi come una figura di rilievo nel panorama calcistico internazionale.

Gli esordi

La carriera di Pušić nel mondo del calcio è iniziata nei Paesi Bassi, dove si è distinto come allenatore nel settore giovanile di vari club, affinando il suo stile tattico. Le prime esperienze da capo-allenatore del Vitesse Arnhem Under 19, e successivamente da vice del NAC Breda (dove viene esonerato) e dell’Inter Baku gli hanno permesso la chiamata da una squadra di alto livello. La svolta nella sua carriera è arrivata nel 2018, quando è stato nominato vice di Renè Hake all’FC Twente.

Qui in seguito diventerà allenatore ad interim del Club di Enschede. Verrà successivamente sostituito da Gertjan Verbeek dopo appena tre partite. Al suo ritorno sulla stessa panchina, non riuscirà comunque ad evitare la retrocessione. Dopo aver vinto il campionato di Eerste Divisie e aver conquistato la promozione in Eredivisie, nel maggio 2019 viene nuovamente esonerato.

Le ultime esperienze da vice

Dopo l’esperienza positiva con il Twente, seppur terminata con l’esonero, Pušić ha continuato a consolidare la sua reputazione lavorando come assistente in club di primo piano. Tra questi, ha collaborato con AZ Alkmaar e Feyenoord, tra le squadre più prestigiose delle Eredivisie. Qui ha avuto l’opportunità di sviluppare ulteriormente le sue competenze tattiche e di gestione della squadra. La sua esperienza come vice allenatore gli ha consentito di apprendere dai migliori tecnici e di prepararsi per incarichi di sempre maggiore responsabilità.

L’approdo in Ucraina

Nel 2023, lo Shakhtar Donetsk, uno dei club più importanti dell’Europa orientale e una presenza costante nelle competizioni internazionali (tra cui la Champions League, appunto), ha scelto Marino Pušić come nuovo allenatore. La scelta è stata dettata dalla sua abilità nel lavorare con squadre giovani e dal suo approccio innovativo.

Il club ucraino, noto per il suo vivaio di talenti e per uno stile di gioco offensivo, ha trovato in Pušić l’allenatore ideale per proseguire la sua tradizione di successi, anche in un periodo di difficoltà legate alla situazione politica del Paese.  Sulla panchina dello Shakhtar, il tecnico ha conquistato 1 Scudetto nel Campionato ucraino ed 1 Coppa d’Ucraina, mantenendo viva la tradizione di successi della società.

Lo stile di gioco di Marino Pušić

Nel corso delle sue esperienze, Pušić ha dimostrato di essere un tecnico che predilige il gioco propositivo e l’attacco veloce. Il tecnico è capace di valorizzare le qualità tecniche dei suoi giocatori e creare un ambiente di squadra coeso ed organizzato. La sua abilità nel gestire la pressione e nel motivare i calciatori si è rivelata decisiva, soprattutto in club con grandi aspettative come lo Shakhtar Donetsk.

In questo inizio di stagione, con il Club arancio-nero ha già segnato 10 gol nelle ultime 4 partite, di cui 5 solamente nell’ultima sfida giocata contro il Futbol’nyj Klub Karpaty. Per il Bologna, l’esordio in Champions si profila come una sfida complicata, contro un avversario competitivo sia a livello nazionale che internazionale.

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