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Bologna, segnali si, ma non “segni”: il gol ancora non arriva

Il Bologna, anche ieri, ha concluso la sua partita a reti bianche, pur avendo avuto tante occasioni da gol: c’è un problema finalizzazione?

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Dan Ndoye (© Damiano Fiorentini)
Dan Ndoye (© Damiano Fiorentini)

Prima di Champions League. Dopo sessant’anni. Dopo stagioni in cui quella competizione, nella testa di tutti, era lontana, non un obiettivo stagionale. E invece, tutto a un tratto, ci sei anche tu. Il Bologna, mercoledì, ha esordito in Champions League. Lo ha fatto contro uno Shakhtar Donetsk che si è dimostrato un avversario ampiamente alla portata dei Rossoblù. Anzi, a dirla tutta, il punto è quasi “amaro”. Lo 0-0 sta stretto al Bologna, salvato – va detto – in avvio da un Lukasz Skorupski sempre più para-rigori. Le occasioni, però, ancora riecheggiano nella mente di tutti: il Bologna ha un problema con il gol?

Bologna, quattro gol in cinque partite: i dati raccontano altro

Si aveva la sensazione, che ora però sta diventando una costante: il Bologna fatica a mettere in porta il pallone. A fare gol, insomma. E, per quante responsabilità si vogliono dare a chi guida il gruppo, e cioè Vincenzo Italiano, non è di certo il tecnico ad avere le occasioni. Anzi, se qualcosa non si può imputare di certo al tecnico nativo di Karlsruhe è di non essere propositivo. Bologna-Udinese: xG (Expected Gol, probabilità di segnare) 3,11; gol segnati 1. Bologna-Empoli: xG 1,81; gol segnati 1. Bologna-Shakhtar: xG 1,48; gol segnati 0. Tranne il pareggio di Como, i Rossoblù hanno concretizzato molto meno di quello che hanno creato, e delle occasioni che hanno avuto.

È un dettaglio che, arrivati a un mese dall’inizio della stagione, non può certamente essere tralasciato. Sono cambiati i principi di gioco rispetto alla scorsa stagione, e anche alcuni interpreti, ma il Bologna rimane una squadra votata all’attacco anche con Vincenzo Italiano alla guida. Qual’è, quindi, il problema?

Lucidità e freddezza, prima di avere troppi rimpianti

Puntare il dito non è necessario, ma negare l’evidenza è impossibile. Anche ieri sera, nel match contro lo Shakhtar Donetsk, il Bologna ha avuto almeno due occasioni nitide e clamorose per andare in vantaggio. Si, non si può non pensare al fatto che dopo tre minuti Skorupski ha parato un rigore, ma la partita è proseguita dopo quell’intervento, ed è stata sempre in mano ai Rossoblù. Fabbian, Castro, ma non solo loro. Le opportunità, per il Bologna, le hanno avute in molti, ma la palla non è mai entrata. E questo, alla lunga, rischia di pesare: i punti fanno la differenza sin da subito, che sia Champions League o campionato, e il Bologna, soprattutto, non ha ancora vinto.

Pesa. Lo hanno ribadito gli stessi giocatori nel post-partita del Dall’Ara: bisogna prendersi la prima vittoria. Ora, questo obiettivo, è spostato a domenica, in quel dell’U-Power Stadium, dove il Bologna affronterà il Monza. Soprattutto in campionato i 3 punti servono come il pane. Ma per prenderli, servono i gol. Da tutti, ma soprattutto dall’attacco. Fino a questo momento hanno timbrato il cartellino Riccardo Orsolini, Santiago Castro e Samuel Iling Junior. Ma non basta. E lo dicono i risultati e le classifiche. Bisogna continuare a lavorare prima che sulle qualità – che ci sono – sulla testa: la parola d’ordine deve essere cinismo. Concretezza. Chi più ne ha, più ne metta: il Bologna deve ritrovare i gol, perché il problema della finalizzazione deve essere spento sul nascere.

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