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Virtus Bologna

Virtus Bologna, i segnali da una SuperCoppa giocata ad alto livello

Alcuni spunti sulla Virtus Bologna dalla due giorni Casalecchio di Reno

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Virtus Bologna Supercoppa
L'abbraccio tra Tucker e Polonara (©Virtus Pallacanestro)

La Virtus Segafredo Bologna esce sconfitta da una finale di SuperCoppa tra le più belle degli ultimi anni. Milano vince 98-96 dopo un tempo supplementare ma per coach Banchi sono arrivati ottimi segnali nel weekend di Casalecchio.

Le costanti Virtus

Sia con Napoli che con Milano la Virtus, vanta ottimi approcci alla gara: in semifinale Napoli firma un primo parziale da 7-1 ma poi i bianconeri ingranano la marcia e volano anche sul +20. Una costante però rimane anche il calo del terzo quarto. Napoli è mortifera dai 6,75 e le V Nere subiscono 36 punti in dieci minuti.

Come affermato da Banchi, in questo momento della stagione ciò che più conta è però la reazione di una squadra che, sulle spalle di Shengelia (certezza) riesce a riprendere il mano il match e guadagnarsi la finale. Bene anche Belinelli e Hackett in semifinale, che accuseranno però stanchezza (Daniel) e una forma fisica ancora da ritrovare (Beli) nella finale con Milano.

Proprio nella finale di ieri sera contro l’Olimpia, dopo esser stato tra i protagonisti dell’ultimo quarto, in bianconero c’è sicuramente uno dei migliori Polonara degli ultimi due anni (18 punti con 4/7 da tre) e giocate che potevano regalare la vittoria sul finale. Ancora una costante è quella che, forse anche complici le assenze di alcuni e la forma fisica non ottimale di altri, Banchi porti diversi giocatori oltre i 25 minuti di gioco.

Contro Milano poi continuano ad essere un problema i rimbalzi catturati, tredici in più quelli dei meneghini. Ma con il solo Zizic (7) da centro vero tutto risulta più complicato e Banchi lo ha fatto notare in sala stampa.

L’apporto dei nuovi

Al momento dei sette nuovi acquisti delle V Nere sono in tre a far parte in maniera stabile delle rotazioni di Banchi: Clyburn, Tucker e Morgan. C’è poi Diouf che ha fatto vedere buone cose in entrambe le gare, ma al quale sono stati concessi in totale solo tredici minuti.

Partiamo da un Clyburn solido contro Napoli dove si rivede subito l’asse CSKA con Dani e Toko (segnale molto importante anche in ottica EL). Lo statunitense parte bene anche contro Milano ma è la gestione del finale di partita che lascia un po’ a desiderare. Prima l’uno su due ai liberi che avrebbe portato ad un possesso pieno di vantaggio i bianconeri, poi la scelta, sul punteggio pari, di scagliare l’ultimo da oltre i 6,75 invece di cercare una penetrazione con la quale anche solo guadagnare un fallo sarebbe stato molto importante. Nel totale è una due giorni sufficiente quella di Clyburn, dal quale però ci si aspetta maggior lucidità nei momenti importanti della gara.

Molto bene Matt Morgan, autoritario e conscio del suo ruolo nella squadra, capace di prendere e segnare canestri importanti. Per lui c’è ancora da affrontare l’esordio in Eurolega ma le basi poste a Casalecchio promettono bene. Un po’ come per tutto il roster bianconero.

La “sorpresa” è però Rayjon Tucker. L’ex Venezia, abituato in laguna ad essere l’arma principale di coach Spahjia, a Bologna trova tanti “galli nel pollaio” ed è subito capace di trovare il suo posto nell’ecosistema bianconero. Contro Napoli non ha bisogno di protagonismi offensivi per rendersi decisivo: intensità difensiva, carica e giocate intelligenti che non compaio sul tabellino, ma anche un importante 2+1 e uno sfondamento subito. Contro l’Olimpia gioca 19 minuti nei quali raccoglie il miglior plus/minus di squadra (+9), sbaglia molto poco e forse viene un po’ dimenticato in panchina. Anche qui però i segnali sono ottimi e prometenti per una squadra che sembra si stia amalgamando nella maniera giusta.

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