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Un anno fa, il Bologna di Motta come quello di Italiano

7 punti per parte: il Bologna 24/25 di Italiano non sta perdendo il confronto con quello di Motta. E le aspettative vanno riproporzionate anche in base alle avversarie

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Vincenzo Italiano sotto la Curva dopo Bologna-Atalanta
Vincenzo Italiano sotto la Curva (© Damiano Fiorentini)

Ieri il Bologna ha incassato il beffardo pareggio di Lazar Samardzic e così Vincenzo Italiano ha dovuto ancora rinviare l’appuntamento con la prima vittoria casalinga. Un peccato perché i rossoblù avrebbero probabilmente meritato miglior sorte per la prestazione proposta in campo.

I rossoblù sono stati trascinati dalla classe e dalla determinazione di Castro e frenati dal primo vero errore stagionale di Jhon Lucumí. Poco male, il germoglio di una squadra che può e potrà far bene si sta cominciando a vedere. E, nonostante le perplessità, il Bologna di Italiano si presenta al secondo storico ed affascinante appuntamento in Champions League forte di una classifica che si sovrappone perfettamente a quella di un anno fa.

Il Bologna di Italiano, finora, come quello di Motta

Una vittoria, quattro pareggi e una sconfitta. L’andamento del Bologna 2024/25 di Vincenzo Italiano è perfettamente sovrapponibile a quello della squadra di Thiago Motta un anno fa. Alla sesta giornata entrambe le “edizioni” del Bologna contavano 7 punti, frutto di una sola vittoria e quattro pareggi. La differenza sta nella solidità difensiva e nella produzione di gol. Se i rossoblù del tecnico italo-brasiliano avevano un rendimento molto importante dal punto di vista difensivo con sole 4 reti subite, va però detto che avevano segnato solo 3 gol. La versione attuale del Bologna subisce certamente di più: 9 gol; ma segna anche di più: 7.

Insomma, la differenza di percezione è tutta nella accelerazione che poi il Bologna di Motta ha avuto dalla 7^ giornata in poi.
L’impressione è che le aspettative sul Bologna fossero basate più sul risultato tecnico finale di quella squadra, frutto di mesi di lavoro intensi e anche di un anno di lavoro precedente. Ma il percorso dei rossoblù doveva ripartire da più indietro. Senza due perni come Calafiori e Zirkzee, col cambio di sistema tattico, è evidente che ci sia altro da sviluppare. La base di partenza, ovviamente, non è la stessa. Forse è più importante, ma resta una ripartenza con una squadra diversa e uno staff tecnico diverso. E perciò è necessario avere pazienza.

Ingiusto aspettarsi lo stesso rendimento

Detto che il Bologna come società e come singoli elementi (almeno quelli confermati) ha fatto un passo avanti importante tanto da far sperare in una crescita simile a quella dell’Atalanta, è difficile aspettarsi dai rossoblù una stagione simile a quella passata. Aspettarsi di lottare per la Champions League con un’Inter che ha confermato la squadra dell’anno scorso, il Milan che ha puntellato la rosa dell’anno scorso, e Juventus, Napoli e Roma che hanno speso fior di milioni per rinforzare sarebbe ingiusto e ingeneroso nei confronti del Bologna di Italiano.

L’obiettivo del Bologna di Italiano è confermarsi una squadra da Europa. Le prime 7 o 8 posizioni sono un obiettivo reale e concreto per la squadra rossoblù. E la classifica è soltanto una conferma. Semplicemente si sta ricostruendo un modo di giocare diverso dalla squadra che ha fatto sognare tutta la città nella scorsa stagione.

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