Bologna FC
Benjamin Dominguez e il precedente Santiago Castro: tempo al tempo
Che fine ha fatto Benjamin Dominguez? Zero minuti per lui, che deve giustamente affrontare un percorso di crescita per un campionato come la Serie A
È la prima giornata di campionato, 18 agosto, quando Nicolò Cambiaghi rimedia la rottura del legamento crociato. Sfortuna incredibile, e il Bologna è costretto a tornare sul mercato. Non uno, ma ben due gli esterni che i Rossoblù vanno a prendere per rimediare a quella che sarà un’assenza molto importante durante la stagione: Samuel Iling-Junior e Benjamin Dominguez.
Se il primo è già conosciuto ai più, essendo stato alla Juventus (ma preso dall’Aston Villa) fino alla scorsa stagione, è l’argentino la vera sorpresa in quei giorni. Un talento puro, classe 2003, del Gimnasia La Plata. Aspettative? Alte, come per tutti. Ma, a oggi, zero minuti in Rossoblù. Non è così strano come si pensi, anche se molti si chiedono: che fine ha fatto Benjamin Dominguez?
Benjamin Dominguez, il Bologna non ha fretta
Analizzando la situazione, non stupisce troppo il mancato utilizzo di Benjamin Dominguez. Più di una voce nel marasma del tifo in città chiede come mai, se si è deciso di puntare su un giocatore come lui investendo denaro (4 milioni di euro, dati Transfermarkt, ndr), non sia ancora stato visto in campo.
Comprensibile: è il primo pensiero dei tifosi, giustamente – in casi come questi – il campo. Lo è anche del Bologna, ovviamente. Vincenzo Italiano non è un giocatore avvezzo ai giovani: già l’anno scorso alla Fiorentina ha dimostrato, senza alcun timore, di ricorrere alle giovani leve, come ad esempio Michael Kayode, classe 2004.
Il campionato italiano è uno dei campionati più difficili al mondo. Non lo diciamo noi, ma lo dicono i diretti interessati: difensivamente, la Serie A ha sempre “fatto scuola”, e per un attaccante che arriva dall’estero ci vuole un normale periodo di adattamento. Di Benjamin Dominguez lo stesso mister Rossoblù ha speso solo belle parole fino a questo momento, ma è evidente il fatto che si stia aspettando una crescita generale da parte del talentuoso classe 2003, in tutti gli aspetti. E, come scritto nel titolo del paragrafo, il Bologna non ha alcuna fretta.
Il “caso Castro” insegna: l’apprendistato può servire
Cosa accomuna Benjamin Dominguez a Santiago Castro? Non solo la nazionalità. Tutti ricordano come, nel gennaio 2024, il Bologna abbia creduto fortemente su questo ragazzo del 2004, tanto da pagare l’intera clausola da 12 milioni di euro, pur di non farselo sfuggire. Anche qui, tante aspettative, vista l’operazione. Prima partita in panchina; poi 11′; 18′; ancora panchina; 9′; un’altra panchina. Solo nel finire di campionato, visto l’infortunio di Zirkzee, trova spazio da titolare nelle ultime due uscite. Al di là delle presenze, Thiago Motta ha voluto far crescere il giocatore, senza pressioni, con il beneplacito della società.
Ora, che tipo di giocatore è Santiago Castro? Non servono troppe parole per descriverlo: per lui parla questo inizio di stagione. E, sicuramente, aver vissuto i primi sei mesi di Serie A la scorsa stagione ha aiutato tanto. Ma ha aiutato anche viverli al proprio ritmo, avendo tempo di capire e imparare, per poi fare la differenza. Ecco, Benjamin Dominguez, a oggi, può percorrere la stessa identica strada. Il Bologna, sugli esterni, è ben rifornito, e le pressioni è giusto che ricadano su altri giocatori, i quali hanno la facoltà di prendersi responsabilità anche in momenti altalenanti come questo inizio stagione.
È giusto, quindi, lasciar crescere un giocatore come Benjamin Dominguez. Come detto in precedenza, il talento del numero 30 Rossoblù è oggettivo: basta vedere quanto fatto in Argentina per rendersene conto. Ma la Serie A è diversa, e come tale va presa. Il Bologna e Vincenzo Italiano attendono che il ragazzo sia pronto, per poi far vedere a tutti di che pasta è fatto.
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