Seguici su

Calcio

Nations League, verso Italia-Belgio: come gioca la squadra di Domenico Tedesco

L’analisi tecnico-tattica della Nazionale belga allenata dal tecnico italo-tedesco Domenico Tedesco, avversario degli Azzurri nella 3^ giornata della Nations League 2024-26

Pubblicato

il

Federazione del Belgio
(© Royal Belgian FA)

Questa sera allo Stadio Olimpico di Roma, l’Italia del CT Luciano Spalletti sfida la Nazionale del Belgio allenata da Domenico Tedesco. Sarà una sfida importante perché chiuderà il girone di andata del gruppo 2 della Lega A di UEFA Nations League.

L’Italia riparte dalla doppia vittoria della scorsa tornata contro Francia e Israele, che l’hanno issata in testa al girone. Una posizione che per gli Azzurri significherebbe passaggio ai playoff di Nations League. Prima di arrivare a questo risultato bisogna però passare dal Belgio. L’avversario di questa sera sarà un ostacolo molto complicato, visto che si tratta di una formazione piena di talento, con parecchi giocatori che conoscono bene la  Serie A. Ma soprattutto votata all’attacco e per questo molto imprevedibile e pericolosa.

Il modulo del Belgio di Domenico Tedesco

Alla guida della Nazionale del Belgio, da quasi un anno e mezzo c’è l’allenatore italo-tedesco Domenico Tedesco (quest’estate tra i candidati alla successione di Thiago Motta al Bologna). L’ex tecnico di RedBull Lipsia e Schalke 04, alla guida del Belgio, ha scelto di cambiare modulo in campo. Da uno schema con una linea difensiva a tre, suo schema preferito, Tedesco ha scelto di cambiare e passare ad una difesa a quattro, con almeno uno dei due terzini bloccato sulla stessa linea dei centrali. Un modulo che dà più solidità al Belgio.
La selezione belga si schiera costantemente con il modulo 4-2-3-1.

Belgio a trazione offensiva

I Red Devils di Domenico Tedesco sono una formazione con grande talento e tante caratteristiche diverse. La formazione belga ha giocatori che sembrano inserirsi in maniera perfetta nel vestito tattico di Tedesco. Il tecnico schiera la squadra con 4-2-3-1 con un terzino bloccato per avere una linea a quattro in fase di non possesso e impostare a tre in possesso.

I due mediani, generalmente, sono calciatori complementari. Uno è un interditore, dianamico ed intelligente, con la libertà talvolta di sganciarsi e arrivare in area di rigore. Accanto, solitamente viene schierato un calciatore abile in regia, ma con doti di inserimento. Questo negli ultimi è stato individuato dai diversi CT in Tielemans, ma talvolta è stato schierato in quella posizione anche Kevin De Bruyne.

In avanti, dietro Lukaku (oggi assente), recordman di gol con la maglia della Nazionale belga (85), ci sono tre treuqartisti.  I due esterni sono generalmente giocatori dotati di velocità, tecnica e tiro. L’obiettivo è isolarli in modo che possano puntare l’uomo e puntare alla porta. Non stupisce quindi che il Belgio abbia anche un trequartista in grado di supportare il centrocampo, ma anche di svariare su tutto il fronte. All’uomo sulla trequarti è richiesto di essere rifinitore, ma anche regista del Belgio e di andare ad occupare quelle posizioni ibride che possano creare tracce verticali o superiorità numeriche in determinate zone del campo.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *