Bologna FC
A Bologna l’attacco chiama, ma chi risponde? (Il Resto del Carlino)
L’attacco del Bologna ha tanti protagonisti, ma in pochi trovano la via del gol: 9 reti in 11 sfide sono davvero troppo poche
Se c’è un ambito dove ilo Bologna sta stentando, sicuramente bisognerà parlare dell’attacco. Con 9 gol in 11 partite si sa, è difficile andare molto lontano. Il problema, però, non sta (solo) nell’annata in corso, dove Italiano sta facendo fatica a trovare qualcuno che passi davanti alla porta e la butti in rete, eccezion fatta per Castro e Orsolini, rinato (si spera) contro in Genoa.
Ci sono altri bomber del passato che si possono nominare, come Destro, incostante, Verdi e Barrow quasi meteore, Arnautovic una presenza ingombrante e troppo preziosa in termini economici. Zirkzee? Un centravanti atipico che ha funzionato alla perfezione con un allenatore a sua volta atipico, Motta.
Castro e Orso, Bologna ha bisogno di voi
Adesso? Il Bologna può contare, come detto, su Castro e Orsolini. L’argentino a inizio anno doveva essere una riserva, ma il ventenne ha messo più benzina nel motore rispetto a chi avrebbe dovuto viaggiare con una marcia in più. Corsia di sorpasso, e via. Se si fosse disputata oggi la sfida col Milan in quel di Como (poi rinviata), probabilmente la cosa non sarebbe dispiaciuta più di tanto a Castro, dato che il Sinigaglia ricorda bene il pareggio dell’ultimo secondo per il quale l’argentino ha suonato la carica. Santiago viene da due panchine di fila in Champions, forse un po’ a sorpresa, frutto tuttavia della volontà di Italiano di avere il suo bomber pronto e titolare in campionato. Fino a oggi, lo si è visto in campo dal primo minuto 7 volte su 8, eccezione fatta a… Como, dove risolse, in parte, la partita.
Meno brillante ma faro per il Bologna è Orsolini, autore di una partenza a rilento e poco convincente. L’attaccante, però, ha comunque 2 gol all’attivo in questo campionato, che tenendo conto del numero complessivo di reti fatte non è un risultato da buttare via. L’unica sfida vinta dal Bologna è anche l’unica dove Orso è rimasto, dal primo all’ultimo minuto, in panchina. Va bene, non un dato che mette in luce le qualità del giocatore, che è riuscito nell’ultima sfida del campionato a trovare, nuovamente, la porta. Deviazione del difensore, ma poco importa: il Bologna ha bisogno di Orsolini.
Dallinga e Ndoye, serve l’appuntamento col gol
Ci sono note meno serene, invece, nell’attacco del Bologna. Dallinga, per esempio, a oggi non ha ancora mostrato praticamente nulla delle proprie potenzialità. Anzi, appare spaesato, perso, non un ingranaggio del meccanismo d’attacco rossoblù. Non sembra che arrivino le parole di Italiano, e non sembra che ci sia, sottopelle, la grinta giusta per andare a spaccare le porte avversarie. Se il Bologna vuole consolarsi, Dallinga è sempre partito a rilento nelle stagioni dove ha segnato grappoli di gol. Due anni fa mise a segno solo 2 reti nelle prime 8 giornate, lo scorso anno 1 in altrettante. La nona giornata sarà quella buona per vedere finalmente l’attaccante Dallinga fare, appunto, l’attaccante?
Qualcuno ieri ha spento 24 candeline, il “coltellino” svizzero Ndoye. Il festeggiato è uno di quelli che fa tutto bene in campo, o quasi. Costruisce il gioco, dribbla, corre, salta l’uomo… Ma non fa gol. O meglio, fatica enormemente a trovare la rete. Certo, quando lo fa è solo in occasioni importanti, vedi l’11 maggio scorso, a segno nella sfida chiave per la Champions contro il Napoli, oppure durante il recupero in casa dell’Inter, quando il Bologna avanzò, a sorpresa, in Coppa Italia. Ice in his veins quando la sfida è complicatissima, ma molto, molto meno ghiaccio quando si tratta di appoggiarla facilmente in rete. Un po’ di equilibrio non guasterebbe, un gol o due nemmeno.
Fonte: Massimo Vitali – Il Resto del Carlino
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