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Odgaard trequartista, l’invenzione che cambia il Bologna

Il danese nella nuova posizione ritagliata per lui dal tecnico rossoblù sta facendo molto bene

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Jens Odgaard festeggia il gol del momentaneo 0-2(©Bologna Fc 1909)
Jens Odgaard esulta contro il Genoa (© Bologna FC)

È arrivato in rossoblù a gennaio del 2024, dopo l’inseguimento “classico” di Sartori che lo aveva già puntato dall’estate. Si era presentato con due gol, da centravanti (ruolo occupato soprattutto nelle giovanili), nella prima mezz’ora in campo con Motta. Ora, Jens Odgaard si sta prendendo il Bologna in una nuova posizione.

Due reti di fila in campionato, prima a Genova contro il Genoa, poi alla Unipol Domus di Cagliari contro la formazione sarda. Due reti che hanno diversi elementi in comune. Sono state segnate contro squadre rossoblù, dal limite dell’area (seppure in situazioni diversi), in avvio di ripresa, ma soprattutto in due gare in cui il livello delle performance del danese si è impennato. La sensazione che Italiano abbia trovato a Odgaard una collocazione funzionale al modello di questo suo Bologna.

Odgaard trequartista: un inedito a Bologna, un “quasi” inedito altrove

«Jens mi sta convincendo nell’applicazione durante la settimana negli allenamenti». Così ha risposto Vincenzo Italiano alla domanda sulla nuova collocazione tattica di Odgaard nel Bologna. Arrivato a gennaio 2024 per essere un’alternativa a Zirkzee o sugli esterni, nel corso di questi mesi ha traslocato dal centro alle fasce, senza riuscire davvero ad incidere. Finché, improvvisamente, contro il Genoa, il tecnico di Karlsruhe non ha deciso di utilizzarlo come trequartista/seconda punta. Una posizione inedita in maglia Bologna e ricoperta solamente un’altra decina di volte in carriera, alcune delle quali ancora a livello giovanile.

Numeri simili: l’interpretazione e la posizione

Se si vanno ad analizzare i numeri delle partite di Odgaard in questa stagione prima e dopo l’avvio di questa nuova “esperienza” di uomo tra le linee, l’unica variazione di rilievo (oltre ai due gol segnati) è nel numero di palloni toccati: da circa 25 tocchi a gara, si è passati a 30. Un coinvolgimento maggiore che sicuramente aiuta il danese ad essere più presente nel gioco, ma che tuttavia non spiega a fondo questa innalzamento dell’efficacia e della prolificità. Il mister ha poi elogiato lo spirito di sacrificio dell’ex AZ Alkmaar, che presta a fare il centrocampista in non possesso e poi si fa trovare pronto tra le linee quando c’è da offendere. Tuttavia, i numeri delle sue giocate sia in possesso che in non possesso non sono variati di tanto.

La doppia fase

Quel che è cambiato è l’interpretazione. Nella posizione di trequarti seconda punta, Jens fornisce supporto centrale al duo di centrocampo in fase di non possesso. Una presenza importante quella del danese che è abile anche nel gioco aereo grazie alla sua struttura ed è di notevole aiuto nel coprire una buona porzione di campo da mezzala con la sua fisicità.
In possesso, inoltre, il giocatore cresciuto nelle giovanili di Inter e Sassuolo ha dimostrato di sapersi posizionare per ricevere il pallone sia lontano dalla porta, sia nei pressi dell’area, come ha dimostrato ieri col gol al Cagliari. 

A possesso consolidato, quando i rossoblù manovrano, Odgaard può svariare: può allargarsi creando superiorità numerica sugli esterni; oppure, può andare a riempire l’area di rigore a supporto del centravanti.
In entrambi i casi, Jens può fare la differenza essendo quelle, notoriamente, le sue posizioni naturali. Peraltro, sull’esterno, Odgaard in appoggio ad un compagno può essere più efficace, visto che può liberarsi magari più facilmente del raddoppio e andare al tiro più facilmente di quanto non gli capiti da esterno puro, dovendo anche dribblare (specialità non della casa…).

C’è margine di miglioramento

Ovviamente, queste sono solo le primissime apparizioni di Odgaard in quella posizione nel Bologna e in carriera. Dunque c’è tanto da lavorare per migliorare soprattutto nelle scelte di gioco offensive. In più di un’occasione, ieri contro il Cagliari, avrebbe potuto fare una scelta diversa e più efficace. Ovviamente, Italiano ha altre opzioni a disposizione e in alcune gare Odgaard potrebbe riprendersi un posto sull’esterno. Ma con questa nuova esperienza nel bagaglio, il numero 21 rossoblù può diventare un’arma anche partendo dall’esterno e scambiandosi con il trequartista di turno.

 

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