Bologna FC
Bologna, serve una scossa anche in mezzo: bisogna trovare la formula giusta
Il Bologna deve ancora trovare la sua stabilità in mezzo al campo: tante soluzioni, ma, forse, solo un antidoto
“L’attacco non segna”. Frase sentita in tutte le salse, in queste settimane, quando si parla del Bologna. Nulla che non sia vero, però: i Rossoblù hanno un evidente problema in fase di realizzazione, non lo nasconde nemmeno Vincenzo Italiano. Ma le responsabilità sono tutte del reparto offensivo? Tutte no, perché in un concetto di squadra è difficile puntare il dito: già dalla prima manovra il Bologna, spesso, ha avuto difficoltà, che poi si riflettono in avanti.
Un fattore che, nel recente passato, ha determinato le fortune del Bologna è stato il centrocampo. Là in mezzo, il reparto sarebbe completo in tutte le sue caratteristiche. Sarebbe, perché in realtà, numericamente, non lo è mai stato in questa prima parte di stagione. Non è un dettaglio di poco conto. Ora, però, si va pian piano verso il recupero graduale di tutti, e va trovata la soluzione migliore per questo Bologna.
Bologna, a centrocampo serve il mix giusto
Come detto, molte delle fortune di questa squadra sono passate sempre per il centrocampo. Un reparto che nelle ultime uscite sembrava aver trovato una formula funzionante, ma che ha ancora qualche limite. Con l’infortunio di Michel Aebischer, il Bologna ha perso intensità e copertura, per le sue caratteristiche, e così Italiano ha ripiegato su un’altra formula: quella del “doppio regista”. O perlomeno, queste probabilmente erano le intenzioni. Si, perché nelle ultime uscite la coppia in mediana è stata Freuler-Moro.
Il primo, intoccabile. E probabilmente nessuno osa pensare il contrario. Ma, quando le squadre – giustamente – vanno a isolare il numero 8 in fase di impostazione, il Bologna ha avuto più di un problema. Ecco quindi che affiancare allo svizzero un giocatore con la tecnica di Moro poteva essere una buona soluzione. Detto, fatto: il Bologna crea, vince e convince contro Cagliari e Lecce, seppur portando a casa in fase realizzativa meno di quanto prodotto.
Poco male: bisogna crearsi delle certezze, e la via è quella giusta. Poi però arriva il Monaco, in Champions League. Nella partita del Dall’Ara, se in precedenza si erano fatti due passi avanti, probabilmente ne è stato fatto uno indietro. Vuoi per l’alta intensità degli avversari, vuoi per qualche disattenzione di troppo, qualcosa non ha funzionato: Freuler paga la stanchezza, Moro un po’ di leggerezza.
Manca(va) il tassello fondamentale?
Nelle due vittorie in campionato, e anche nel pareggio di Genova, Vincenzo Italiano sulla trequarti ha schierato Jens Odgaard. Scelta, inizialmente, enigmatica, ma che ha portato i suoi frutti. Lo spirito di sacrificio del numero 21 aiutava in tal senso anche il centrocampo, e la sua tecnica dava uno sbocco diverso in entrambe le fasi di gioco. Contro il Monaco, invece, si è rivisto un altro talento dei Rossoblù, Giovanni Fabbian. Ecco, il giovane con la maglia numero 80 ha caratteristiche diverse, da questo punto di vista, e con lui il gioco cambia.
Fabbian è un incursore, non un costruttore, proprio per caratteristiche. Seppur in fase di copertura la sua presenza c’è, soprattutto sul primo pressing, offensivamente il Bologna cambia con lui. Come cambia con Urbanski: più tecnico, un vero trequartista che può fare anche la mezzala, ma non in tutti i contesti e non contro tutte le squadre, perlomeno dall’inizio. Altra alternativa ancora, sia in mediana e sia sulla trequarti, è Pobega: l’ex Milan da intensità e fisico in mezzo. La sua duttilità è molto utile, ma non è la soluzione a oggi.
L’uomo che potrebbe, come ha già dimostrato, cambiare il volto del centrocampo è Lewis Ferguson. Lo scozzese è, molto probabilmente, il miglior centrocampista in rosa nel complesso, e il suo ritorno è molto importante nel Bologna. Inserito al posto di Freuler contro il Lecce, si è comportato da vero regista portando all’azione del vantaggio. Contro il Monaco, invece, è entrato al posto di Fabbian, nel suo ruolo sulla trequarti, alzando il pressing in fase difensiva e dando nuove soluzioni in fase di uscita offensiva. Insomma, uno con le sue caratteristiche può sopportare tutte le combinazioni possibili a centrocampo, inserendo tecnica e fisico allo stesso momento: sarà il numero 19 l’antidoto nel centrocampo Rossoblù?
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