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Champions League

Bologna: sempre bella, ma non si balla (Repubblica)

Il Bologna mette sempre in campo grandi prestazioni, ma il risultato è sempre troppo severo per quanto visto ieri al Dall’Ara

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Iling-Junior durante Bologna-Monaco (Damiano Fiorentini)
Iling-Junior durante Bologna-Monaco (©Damiano Fiorentini)

Guardando alla sfida di ieri in Champions si possono trarre alcune conclusioni. Primo: il Bologna non meritava di perdere. Secondo: il Bologna non è una squadra da Champions. Terzo: se non fai gol quando potresti, in questa competizione difficilmente qualcuno lo farà per te. E se davanti hai qualcuno che di qualità ne ha da vendere, e sicuramente ne ha più di te, probabilmente sei destinato, in un momento o nell’altro, a fare i conti col gol. Subìto.

Bel Bologna, ma non balla

Dopo le sfide contro le inglesi, si aggiunge una terza bella figura, terminata comunque con una sconfitta. Col Monaco fa più male, sia perché giocavi in casa, sia perché ad ampi tratti hai rischiato di riuscire anche a vincerla, quella dannata partita. E se non a vincerla, almeno a pareggiarla. Si sa, in amore fa più male essere illusi che la rottura in sé. ieri, per certi versi, è andata così.

Solo la stanchezza ha strappato la vittoria dalle mani di Castro e compagni. Dopo una fatica immensa il Bologna si era rialzato, caparbio, e aveva cercato di gettarsi all’assalto della porta avversaria, potendo contare nelle retrovie su uno splendido Skorupski. Ma chi non approfitta paga, e il Bologna ha pagato (con gli interessi) all’86’, stanca, anzi, stremata dopo le fatiche doppie vissute tra ieri e domenica pomeriggio. Bologna: bella, sì, ma che non balla in Champions.

Qualche rimpianto di troppo

Se la partenza è stata incredibile, sostenuta anche dalla meravigliosa coreografia del Dall’Ara, pronto a sostenere il Bfc nella seconda sfida all’apparenza veramente alla portata dei propri beniamini. Perché vincere in Inghilterra era un bel sogno, sì, ma solo un sogno. Monaco, invece, ha fattezze più umane, più vicine a quello che il Bfc sente di poter battere nella maggior competizione europea.

Quindi cuore, grinta, gambe sin dai primi istanti nonostante l’avversario abbia qualcosa in più, soprattutto qualitativamente parlando. Nonostante questo, se si va sullo 0-0 a fine primo tempo la palma di salvatore della porta e della patria va a Skorupski, autore di 3 grandi interventi. Ma il Bologna non è intimorito, forte delle proprie occasioni, arrivate con Miranda, Fabbian e Beukema. All’arrembaggio, quindi, senza paura.

Lukasz Skorupski - convocato dalle sue nazionali

Lukasz Skorupski (©Damiano Fiorentini per 1000Cuori Rossoblù)

Un Bologna sporco, impreciso, che comunque ci prova e soprattutto ci crede, in particolare dopo il gol negato a Castro per fuorigioco di Ndoye. E allora inizia un secondo tempo aggressivo da parte del Bfc, che ringhia verso un Monaco che si schiaccia sempre di più indietro. Dentro Orsolini e Dallinga, per provare a dare respiro a un attacco stremato. Eppure, la mossa non paga. In attacco, come le onde sulla spiaggia, ci si ritira lentamente, sconfortati dai pasticci coi piedi dei più. E quale occasione migliore, del Monaco, per ferire.

Gol (si potrebbe definire fortunoso, ma comunque gol) del capitano Kehrer, che frega una difesa che aveva avuto il merito di resistere stoicamente anche in tempi della partita molto più complicati. Quindi 0-1, con lo 0-0 che, all’inizio, non sembrava nemmeno un risultato soddisfacente. Fuori coi rimpianti, fuori con l’amaro in bocca. Perché è un Bologna arrembante, sì, che ci prova con convinzione. In Champions però, forse, non basta metterci un gran cuore.

Fonte: Emilio Marrese – Repubblica

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