Bologna FC
Gerarchie mobili, ora Posch rischia davvero il posto (Stadio)
L’austriaco, ora in Nazionale, deve ritrovarsi al più presto per evitare di finire nelle retrovie delle gerarchie di Italiano
In calo costante da una stagione e poco più, Stefan Posch nelle ultime tre gare di campionato del Bologna (tutte vinte) ha perso la maglia da titolare. Non una sorpresa, visto che l’austriaco è lontano parente del terzino che il primo anno di Serie A aveva stupito con le 6 reti in 30 presenze.
In queste ore Posch ha cominciato il ritiro con la sua Austria che, nonostante tutto, non rinuncia a lui. Nemmeno nei momenti di maggior torpore tecnico. Il CT Rangnick ha fiducia nell’ex Hoffenheim e per questo motivo continua a convocarlo e soprattutto lo fa giocare da titolare. Dopo questa pausa, i rossoblù si augurano di ritrovare un Posch in fiducia e pronto a combattere e riprendersi il posto che l’eterno De Silvestri gli sta sfilando…
Tre panchine e tre vittorie
È ovviamente solo una casualità, ma nelle ultime tre gare con De Silvestri titolare, il Bologna ha sembra aver cambiato marcia. Tre indizi fanno una prova si suol dire, il problema è che il Sindaco era titolare anche in occasione della prima vittoria stagionale a Monza. Insomma, la sensazione è che Lollo sia qualcosa più di un amuleto per la formazione di Vincenzo Italiano.
Posch, al momento, si deve accontentare della Nazionale e della Champions League. Infatti, se in campionato è finito dietro De Silvestri nelle gerarchie di Italiano, in Europa la faccenda è ben diversa. L’austriaco, per il momento, in Champions non ha concorrenza, visto che Holm ancora non è stato preso in considerazione nemmeno da subentrante. Ma dovrà fare attenzione a trovare la via della rinascita per evitare di essere scavalcato anche dallo scandinavo.
Posch, l’astinenza da gol e gli errori
Se la prima stagione in rossoblù, due anni fa appena spostato da Thiago Motta da centrale a terzino destro, lo aveva esaltato andando in rete ben 6 volte e facendo una grande stagione da “regista aggiunto”. Già dallo scorso anno, le cose sono cambiate. La stagione di Stefan è stata più lineare e “normale”. Pochi acuti, tanta continuità di utilizzo, ma mai brillante. L’unico vero squillo lo aveva dato a Napoli firmando uno dei due gol che al Maradona avevano sigillato la qualificazione in Champions League.
In questo avvio di stagione da zero acuti, ha aggiunto qualche sbavatura di troppo. La più evidente è stata quella che ha costretto Skorupski agli straordinari, parando il rigore di Sudakov dopo soli tre minuti dal debutto in Champions League. Ma non solo, tanti piccoli errori hanno portato Italiano a rivalutarne l’inamovibilità. Ora sta solo a Posch riprendersi quel posto che è stato suo per due anni.
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