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La nuova base è… l’altezza: ecco come è cambiato il calcio negli ultimi anni
Assieme al gioco del calcio, sono cambiate anche le caratteristiche fisiche di chi lo gioca: l’altezza conta sempre di più
Il calcio si evolve. E con esso anche chi lo gioca e chi allena. Se qualche decennio fa i calciatori prediligevano una minore altezza, sacrificabile per ottenere professionisti più tecnici e rapidi nello stretto, ora proprio la statura e la fisicità stanno diventando un fattore. Infatti, nella Serie A 2024/25, l’altezza media dei giocatori è di quasi 185 cm.
Campioni “all’altezza”
Numeri folli pensando anche ad un confronto generazionale tra top player. Campioni del secolo scorso, come Pelè (174 cm) e Maradona (165 cm), tanto per citare i due più famosi, non arrivavano neppure al metro e settantacinque. Ora, Haaland svetta a un metro e novantacinque, Bellingham a più di 1.85 e Mbappè a quasi 1.80. La rivoluzione dell’altezza sta colpendo anche i piani alti del calcio, dove è sempre più difficile emergere con un fisico non elevato.
Ricerca del fisico
Basta guardare una partita di Serie A per capire come l’ideologia di calcio sia cambiata. Il portiere è sempre stato un ruolo in cui la statura ha favorito molto, per cui questa analisi non tangerà il ruolo di Vanja Milinkovic del Torino, che svetta a 202 cm. E lo stesso vale per i difensori, il cui ruolo richiede fisicità estrema. Anche i terzini o gli esterni, ad ogni modo, non possono permettersi il lusso dell’essere bassi. Lo stesso Benjamin Dominguez nella gara d’esordio contro il Genoa ha creato grandi spunti, ma la sua leggerezza lo ha punito, rendendolo facile preda della rete difensiva di Gilardino.
Gli attaccanti stessi stanno “lievitando” con rapidità impressionante, perché nel calcio attuale affrontare l’altezza dei difensori e il loro fisico poderoso diventerebbe un problema. E questo ad ogni livello della classifica: dal Monza di Djuric (1.99 m), all’Udinese di Lucca (2.01); dall’Inter di Thuram (1.92) alla Juve di Vlahovic (1.90).
Per non parlare della classifica cannonieri, dove svettano Kean e Retegui, ben sopra il metro e ottanta. Per questo Sartori ha voluto fortemente Dallinga come sostituto di Castro. Ad ogni modo, spesso questi giganti vengono affiancati da una punta d’accompagnamento ben più bassa, come Thauvin a Udine, Maldini in Brianza, Lautaro a Milano e molti altri. Ma senza una punta alta si fa grande fatica a creare spazi. Parla chiaro la statistica di Transfermarkt: la squadra più bassa del campionato, il Como, arriva quasi ad un metro e ottantadue centimetri di media. Non male, visto che meno di dieci anni fa questa era l’altezza media dell’intera competizione.
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