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Virtus Bologna

Virtus-Pesaro 87-78

Virtus-Pesaro: il 30 dicembre 1989 va in scena Knorr-Scavolini. Richardson, 33 punti, trascina le V nere

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Virtus-Pesaro. Virtus 1989/90. In piedi: Messina, Righi, Gallinari, Binelli, C. Johnson, Tasso, Pasquali, Sotto: Bon, Coldebella, Richardson, Sylvester, Brunamonti
Virtus 1989/90. In piedi: Messina, Righi, Gallinari, Binelli, C. Johnson, Tasso, Pasquali, Sotto: Bon, Coldebella, Richardson, Sylvester, Brunamonti (Foto Virtuspedia)

Il 30 dicembre 1989 è in programma in serata Virtus Knorr – Scavolini Pesaro. Le V nere sono reduci dal derby vinto due giorni prima di Natale. Ultima partita di andata e dell’anno solare in una Bologna dalla temperatura gelida e ancora sotto choc per quanto era avvenuto nel pomeriggio.

Al Dall’Ara la Roma ha raggiunto il Bologna al minuto ottantanove con Rizzitelli, impattando l’autorete di Nela giunta su cross di Stringara, ma la partita si è giocata in un clima surreale di grande preoccupazione. Dopo pochi minuti il giocatore della Roma Lionello Manfredonia è stramazzato a terra, all’interno della propria aerea sotto la tribuna in seguito ad un arresto cardiaco. Il pronto intervento dei sanitari, dei massaggiatori delle due squadre, la presenza del defibrillatore a bordo campo e il solerte trasporto all’Ospedale Maggiore, dove è giunto in sette minuti, ha scongiurato il peggio. Dopo alcuni giorni di coma Lionello si risveglierà e sarà finalmente dichiarato fuori pericolo.

Un grande Sugar

Al Palazzo dello Sport clima più caldo, ma la tensione ancora viva, soprattutto per chi nel pomeriggio aveva assistito alla drammatica scena allo stadio. Venendo al basket giocato, i botti di fine anno li spara Richardson con 33 punti (10 su 19 da due, 3 su 4 da tre e 4 su 8 in lunetta), 12 rimbalzi e 6 recuperi. Buone anche le prove di Johnson, 13 punti e 14 palloni catturati sotto i tabelloni, e Brunamonti, 14 punti e 6 rimbalzi.

La cronaca di Virtus-Pesaro

Parte meglio Pesaro che va anche a più cinque. La prima parte dell’incontro è una sfida Sugar – Daye, rispettivamente tredici e dodici punti nei primi dieci minuti. Messina, alla sua prima stagione da capo allenatore, avvicenda Johnson prima con Gallinari e poi con Righi, per provare una box and one. L’obiettivo è limitare l’americano della Scavolini. Al dodicesimo Brunamonti firma il sorpasso, poi Binelli da una parte e Cook dall’altra vanno in panchina gravati di tre falli. Rientra Johnson che segna cinque punti importanti sul finire del tempo. Dopo una prima frazione scoppiettante, terminata 49 a 45 (vantaggio limitato dai molti liberi falliti dai bianconeri), con ventuno punti di Richardson, una ripresa più tattica.

Il secondo tempo

Scariolo inserisce nel quintetto di partenza Boesso, già autore di due triple nella seconda parte del primo tempo (dodici punti in sedici minuti al termine). Brunamonti e Richardson portano la Virtus al massimo vantaggio, 56-45. Pesaro si mette a zona e segna otto punti consecutivi, poi con un parziale di 2-14 alimentato da Daye (ventotto punti) e Cook (dieci punti) va avanti, 62-65 a metà ripresa. Messina prova la triangolo e due. La nuova difesa funziona, Bon, fin lì impreciso (alla fine 3 su 11 dal campo e 1 su 3 ai liberi), produce una serie di canestri e le V nere tornano avanti 77-71. Bologna allunga fino a più dieci e vince 87-78.

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