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Fiorentina-Bologna: Corvino sfida il suo passato – 21 set

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Ritorno all’Artemio Franchi per Pantaleo Corvino, uno che quello stadio lo conosce davvero bene. 7 anni, tanto è durato il suo “mandato” da ds dei viola, con un bilancio più che positivo per i traguardi ottenuti e per i giocatori portati nella società di Della Valle. Ma, cosa ancora più importante è il patrimonio che lo stesso Corvino ha lasciato alla Fiorentina. Due i retroscena di mercato che legano il periodo in viola a quello attuale in rossoblu. Corvino provò a portare alla Fiorentina Taider, ricevendolo anche nalla sua casa a Firenze per provare a convincere il giocatore a vestire la maglia viola, ma alla fine l’operazione non andò in porto, anche perchè Taider allora aveva bisogno di giocare titolare e a Firenze il ruolo da lui ricoperto era molto affollato. L’altro, invece, riguarda Giaccherini, giocatore che l’attuale direttore sportivo rossoblu provò a portare in Viola quando era al Cesena, poi l’inserimento della Juventus fece saltare l’operazione.

L’ARRIVO A FIRENZE – Arrivò nel 2005, dopo gli anni passati in quel di Lecce con Claudio Fenucci come amminastratore delegato. Quella Fiorentina e l’attuale Bologna hanno in comune la voglia di ripartire e di rivincita dopo un’annata difficile: in quel caso dopo una salvezza sofferta più del previsto, nel caso dei rossoblu tornare ad essere protagonisti in massima serie dopo l’anno di Purgatorio nel campionato cadetto. Con Corvino, che ricopre anche il ruolo di direttore del settore giovanile, c’è anche una novità in panchina: Cesare Prandelli. Alla Fiorentina arrivano giocatori del calibro di Sebastien Frey, Manuel Pasqual e Stefano Fiore, anche se il vero colpo della prima annata alla Fiorentina è Luca Toni che in quella stagione ricambiò la fiducia realizzando 31 goal. A livello di giovani due i colpi importanti di Corvino, con la Fiorentina che si assicurò le prestazioni di Marco Donadel e Riccardo Montolivo.

LE ANNATE SUCCESSIVE E LA CHAMPIONS – L’annata successiva non è delle più facili, la Fiorentina parte da -19 (poi ridotto a -15) per i noti fatti di Calciopoli. Una mazzata tremenda per una squadra in cerca di riscatto, anche se la penalizzazione non sembra turbare più del dovuto l’ambiente viola, con la squadra di Della Valle che chiuderà quel campionato al sesto posto. Confermato Prandelli in panchina, dal mercato Corvino, persi Jimenez, Brocchi e Fiore, va ad acquistare giocatori come Santana, Liverani, ma soprattutto Adrian Mutu. Il percorso di riscatto iniziato nel 2005 tocca una tappa fondamentale nel 2007-2008. È in quell’annata, infatti, che la Fiorentina arriva in semifinale di Coppa Uefa, arrendosi solo ai Rangers, e nel campionato chiude al 4 posto qualificandosi per la Champions Leaugue ai danni del Milan. Dal mercato arrivano, tra gli altri Christian Vieri, Federico Balzaretti e Pablo Daniel Osvaldo. Sarà proprio quest’ultimo a regalare i Preliminari alla Viola con un goal spettacolare contro il Torino l’ultima giornata. L’anno dopo (2008-2009) come rinforzi per l’Europa che conta Corvino va a prendere giocatori del calibro di Gilardino (dal Milan) e Felipe Melo, giocatore che poi rivenderà alla Juventus in quella che passerà alla storia come una della più incredibili plusvalenze degli ultimi anni. Con loro arrivano anche Storari, Juan Manuel Vargas, ma soprattutto Stevan Jovetic, pagato 8 milioni e rivenduto a 26 (più 4 di bonus): un altro giocatore con il quale la Fiorentina è riuscita a fare una grande plusavalenza grazie al lavoro svolto da Corvino. La Champions non sorride alla squadra di Prandelli, ma l’anno dopo è ancora Europa che conta grazie ad un altro 4 posto in campionato. Perso Mutu, sospeso per le note vicende relative all’antidoping, Corvino a Gennaio interviene andando a prelevare Adem Ljajic. Dalla Lazio arriva De Silvestri, mentre dalla Juventus Marchionni, giocatore che rientra nell’operazione Felipe Melo, di cui sopra. In questa annata la Viola si toglia anche la soddisfazione di violare Anfield con la “sviolinata” di Gilardino nei minuti di recupero. Un altro giocatore portato da Corvino è ancora una volta decisivo.

ULTIMI ANNI IN VIOLA – Dopo 5 anni sulla panchina Viola, Cesare Prandelli lascia la Fiorentina. Al suo posto arriva Sinisa Mihajlovic. Corvino porta alla corte dell’allenatore serbo Gaetano D’Agostino, Valon Behrami  (a Gennaio), ma soprattutto Alessio Cerci che ha l’arduo compito di non far rimpiangere Mutu, squalificato fino ad ottobre, e Jovetic infortunatosi nel precampionato. L’anno dopo alla Fiorentina si ricompone la stessa coppia che oggi è a Bologna:  in panchina arriva Delio Rossi, dopo che Mihajlovic era stato esonerato. Un’annata alquanto complicata per la Fiorentina che riesce a salvarsi solo nelle ultime giornate con il goal di Amauri a San Siro. Il giocatore era stato acquistato dalla Juventus nel mercato invernale. Il 18 marzo del 2012 con una decisione che sorprende tutti, Corvino decide di non rinnovare il contratto che lo lega alla Fiorentina: è la fine della sua era da ds in Viola. Pochi poi sanno che Roncaglia, Hegazy e Borja Valero erano già stati bloccati dall’attuale ds rossoblu che con loro aveva già un accordo di massima, come rivelato in un’intervista alla Gazzetta.

 

PRIMAVERA – I colpi dell’attuale ds rossoblu, non si limitarono solo a rinforzare la prima squadra. Per la Primavera Corvino andrà a prendere un certo Babacar nel 2007, giocatore che oggi è spesso titolare nella formazione di Sousa. Ma i colpi non son finiti qui, negli anni nella società di Della Valle arrivano Seferovic, Federico Masi e Ryder Matos oggi al Carpi.

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