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Bologna FC

IL GRILLO PENSANTE – Bologna quanto vali?

Quanto vale veramente la squadra dopo un avvio altalenante, una Champions senza vittorie e un ultimo periodo positivo in campionato?

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Jesper Karlsson all’Olimpico di Roma (Fonte immagine: Bologna FC 1909)
Jesper Karlsson all’Olimpico di Roma (Fonte immagine: Bologna FC 1909)

Sbancare l’Olimpico, con anche un gol di Jesper Karlsson, è stato il primo vero acuto della stagione rossoblu, culmine di un filotto nel quale anche gli scalpi di Cagliari e Lecce sono finiti tra le fauci di Italiano.

È vero che a Roma tirava un vento gelido ed elettrico, con Juric già pronto a firmare le carte del divorzio a fine gara, ma si parla pur sempre di una squadra temibile. In estate il mercato giallorosso è stato dispendioso: ben 65 i milioni di passivo ma, purtroppo per la famiglia Friedkin e per il ds Ghisolfi, i tre acquisti più onerosi (Dovbyk, Soulè e LeFee) non stanno impattando per quanto sborsato. Ne ha approfittato quindi il Bologna.

Non era scontato, le belve sono ancora più pericolose quando ferite, ma la vittoria è stata nitida. Ed importante, molto più dei pesantissimi tre punti incamerati perché (forse) ha sancito il recupero di qualche pedina rimasta troppo tempo nell’ombra. Fino al pomeriggio nella capitale.

Il riscatto di Jesper Karlsson

Nell’estate 2023, all’interno della migliore sessione di mercato dell’era Saputo, il buon Giovanni Sartori aveva convenuto investire la maggior somma (11 milioni di euro) su Jesper Karlsson. Il ragionamento sembrava non fare una piega. Nazionale svedese, 25 anni, fresco semifinalista di Europa League, buono score realizzativo in un campionato (l’Eredivise olandese) non di primissima fascia ma neppure troppo blando. Nelle prime apparizioni in Emilia il folletto di Falkenberg è apparso guizzante, imprevedibile, con una sassata spaventosa dalla distanza.

Si intravedevano i primi luccichii negli occhi dei tifosi rossoblu. Le sensazioni di un avvio promettente si sono però rapidamente dissolte; qualche acciacco fisico di troppo e un po’ di difficoltà nell’adattamento ad un torneo più competitivo hanno fatto smarrire la retta via al biondo esterno offensivo. Fugaci sono state le comparse con Thiago Motta e nemmeno col nuovo corso di Vincenzo Italiano le cose sono iniziate alla grande: l’estromissione dalla lista Champions è stato un colpo durissimo da incassare, più violento del gancio destro di Mike Tyson. Poi solo 4 presenze prima della trasferta di Roma. Nella città eterna Jesper ha però respirato aria nuova, ha lottato e segnato il primo gol in maglia rossoblu. Forse è iniziata per davvero la sua avventura bolognese.

Segnali incoraggianti anche per Dallinga

Thjis Dallinga (© Damiano Fiorentini)

Thjis Dallinga (© Damiano Fiorentini)

Dall’acquisto più costoso di un paio di estati fa a quello dell’ultimo calciomercato, terminato meno di tre mesi fa: Thijs Dallinga. L’olandese è stato ingaggiato per sostituire Zirkzee, un’eredità pesante come il piombo considerando quali sfracelli aveva fatto il riccioluto connazionale all’ombra delle Due Torri.

Lo staff tecnico rossoblu aveva in realtà puntato da subito su obiettivi con carta d’identità ellenica ma, non riuscendo ad accaparrarsi nè Pavlidis (finito al Benfica) nè Ioannidis (rimasto al Panathinaikos), aveva spostato tutta l’attenzione su Tolosa. Il centravanti della squadra francese aveva terminato la stagione con 19 reti segnate complessivamente, bottino che induceva a scommettere in questa operazione il maggior numero di fiches dell’intero mercato.

Al momento l’investimento non ha pagato dividendi, a fine Novembre nessuna rete è stata gonfiata dal giovane orange. Ma anche per lui la vittoria di Roma può essere stata una “sliding door”, un crocevia in cui la strada imboccata può portare su sentieri propizi. All’Olimpico una rete era riuscito a segnarla ma è stata annullata per un suo precedente tocco di mano. Peccato, una rete per un attaccante è un balsamo miracoloso, in ogni caso è apparso un Dallinga diverso, più concentrato, più vivo. Un attaccante su cui poter finalmente contare.

È il momento di capire quanto vale questo Bologna

Lewis Ferguson (© Bologna FC 1909)

Lewis Ferguson (© Bologna FC 1909)

Il calendario prevede otto partite fino a Natale, sostanzialmente una ogni 3-4 giorni: Lazio, Venezia, Juventus, Fiorentina e Torino in campionato. Benfica e Lille in Champions League. Monza in Coppa Italia. È il mese della verità, a Natale saranno svanite tante ipotesi per lasciare spazio a molte più certezze. In campionato si capirà se la squadra è sufficientemente competitiva per restare agganciata al treno europeo, già la gara di questa sera con la Lazio ha un significato enorme. Uscendo illesi dalla tana di una delle squadre più in palla del momento, i risvolti psicologici sarebbero straordinariamente positivi. Considerando che nella giornata successiva il Venezia sarà ospite al Dall’Ara, non appare impossibile allungare l’ipotetica striscia di risultati positivi. E l’appetito vien mangiando, la scorsa stagione insegna.

In Champions è l’ultima chiamata: con Benfica e Lille servono due autentiche imprese o la competizione diventerà ufficiosamente una passerella di commiato. O poco più.

La Coppa Italia deve invece essere tassativamente un obiettivo primario. Vincerla è quasi utopia, riportare un trofeo nell’impolverata bacheca rossoblu un sospiro trasognante. Significherebbe però anche qualificarsi alla prossima Europa League ed incassare i petroldollari della Supercoppa in terra saudita. Sarebbe il caso di provarci. Seriamente.

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