Bologna FC
Lezioni di Italiano – L’erba del vicino non è sempre più verde
Bologna-Lille hanno avuto (o stanno avendo) percorsi similari. Dalla Serie B alla Champions League, anche se il Lille ha vinto due Ligue 1. Forse le similitudini finiscono qui, forse anche il Bologna è destinato a crescere nei prossimi anni: ma è legittimo aspettarsi una ulteriore crescita della società e della squadra, esattamente come accaduto ai transalpini.
In Bologna-Lille alzi la mano onestamente chi conosceva il giovane (e talentuoso, ndr) Ngal’ayel Mukau, centrocampista congolese-belga del Lille? Eppure il mediano della squadra francese, 20, che ieri ci ha infilato due volte, è stato acquistato proprio quest’anno dalla società di Genesio per pochi milioni di euro. Anche il Lille ha il suo “Sartori”. E oggi il valore su Transfermarkt dell’ex settore giovanile del Malines si aggira sui 4/5 milioni. Insomma ci sono tanti tesori nascosti in Europa, ma bisogna essere in grado di scovarli. E proprio Sartori è uno di questi Indiana Jones del pallone.
Ma in Bologna-Lille non c’è solo Ngal’avel Mukau fra i transalpini
Tuttavia il nome di Mukau era uno, sicuramente, dei meno attesi: la rosa di Mister Genesio, d’altronde, è ricca di talenti. Il Lille, attualmente, al quarto posto in Ligue 1, ha giocatori importanti in tutti i reparti. Quello più conosciuto e Jonathan David, attaccante centrale, con mezza Europa alla ricerca del suo cartellino. Poi Edon Zhegrova, kosovaro di 25 anni, ala destra talentuosissima, che ieri è partito dalla panchina. Mentre in campo abbiamo visto e ammirato il numero 11, una vera spina nel fianco di tutta la difesa bolognese: si tratta di Osame Sahraoui, marocchino di Oslo, 21, anche lui arrivato quest’estate come Mukau. E ancora Angel Gomes, fuoriclasse trequartista, e Tiago Santos, esterno basso sinistro di grande prospettiva. Mister Genesio ha un mix di giovani talenti e giocatori esperti, un gruppo costruito nel tempo per giocare ad alti livelli, con diciassettesimi posti e “primi posti” in Ligue 1.
Il percorso e il valore delle due rose a confronto
Però per capire il percorso di crescita, che il Lille ha fatto, bisogna partire dal 1998 in Division 2 (la serie B italiana), dove è rimasto per 3 lunghe stagioni. Poi nei primi anni duemila parte la rincorsa in Division 1 (l’attuale Ligue 1): piazzamenti interessanti e altri molto deludenti, e due primi posti di cui uno dopo 13 anni dal 1998 (2010/11 e 2020/21). Oggi il Lille ha però un valore simile a quello rossoblù: la squadra transalpina ha una rosa che esprime un valore intorno ai 263 milioni di euro, mentre l’anno scorso era di 328 milioni (fonte Transfermarkt).
Anche il Bologna, sotto la gestione Saputo, è partito dalla Serie B, 10 stagioni fa. Nelle ultime 3 stagioni, compresa questa, piazzamenti da colonna sinistra della classifica, dopo alcune stagioni deludenti. E la scorsa stagione è arrivato un piazzamento Champions League, nella quale stiamo giocando, con tutte le complessità di un percorso nuovo e complicato, in cui la Società rossoblù e la rosa stanno compiendo i primi passi. Oggi la rosa rossoblù vale, oggi, 276 milioni, la scorsa stagione 349. Come il Lille, anche il Bologna ha venduto alcuni dei suoi pezzi migliori. E oggi è ottavo in Serie A e la Champions League è per il momento un campo di allenamento, in cui fare esperienza per le prossime stagioni. Un pò superficiale dire cose differenti.
Non vogliamo forzare le similitudini su percorsi simili: ma Bologna e Lille hanno tanto in comune e hanno percorso strade analoghe negli ultimi anni. Ed essendo partito molto prima il Lille (1998), la squadra transalpina è ovviamente più avanti.
Lo prendiamo come un possibile auspicio, nonostante il 2 a 1 di ieri sera.
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