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Bologna vs Sassuolo, ovvero come valorizzare il calcio italiano – 31 ago

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Ringraziamo il nostro Paolo Graziani, nuovo collaboratore di 1000Cuorirossoblu, per questo interessante articolo che da una lettura diversa della partita di sabato, con un occhio ai vivai e alle politiche di crescita dei giovani italiani all’interno delle singole società di calcio.

Bologna-Sassuolo passerà agli archivi come un’ingiusta sconfitta rossoblu ma anche statisticamente come la partita di Serie A col maggior numero di giocatori italiani scesi in campo nella seconda giornata di campionato: se si contano i tre innesti dalla panchina sono stati 20 in tutto, 10 da una parte e 10 dall’altra.
10 i giocatori italiani scesi in campo anche con il Frosinone, che però sommati ai 7 dell’Atalanta ne fanno la seconda partita con 17. Segue da vicino Milan (7) – Empoli (9) con 16, poi il baratro: Chievo (8) – Lazio (3) con 11, Genoa (4) – Verona (7) con 11, Carpi (8) – Inter (2), il solo Santon titolare dall’inizio) con 10, Napoli (3) – Sampdoria (7 compreso l’oriundo Eder) con 10, Torino (6) – Fiorentina (2, nessun italiano titolare) con 8, Udinese (2, Piris con doppio passaporto italo/paraguaiano, Di Natale dalla panchina) – Palermo (6, compreso Vazquez) con 8, il big match Roma (2) – Juventus (5) ultimo con soli 7 giocatori italiani in campo all’olimpico.
È evidente ormai, non da oggi, che una riforma dei campionati non può prescindere da nuove regole anche sull’utilizzo dei giocatori stranieri e su un potenziamento dei vivai, pena il definitivo declino di una Nazionale che vanta 4 titoli Mondiali ed un Europeo.
Dal 2016-2017 diverrà obbligatorio avere nelle rose, ridotte a 25 giocatori, 4 giocatori usciti dal vivaio di ogni singola società oltre ad altri quattro formati calcisticamente in Italia.
Non basta, tenuto conto che molte squadre Primavera delle maggiori società italiane sono imbottite di giovani stranieri. L’allarme, pur frainteso nei toni, o non sempre elegante nel linguaggio, è stato lanciato dal Presidente della FGCI Tavecchio e dall’ex CT Arrigo Sacchi.
C’è molto da fare e alla svelta. Gli esempi, in positivo e in negativo, all’estero non mancano.
La Premier League è sicuramente il campionato che attrae più capitali da ogni parte del globo, accompagnati da gran parte dei migliori interpreti, ma è anche vero che la nazionale Inglese rimedia figuracce su figuracce ormai da decenni.
La Bundesliga, al contrario, ha ugualmente stadi moderni e strapieni, con l’obbligo di Under 23 tedeschi in campo e i risultati si vedono.
Il Bologna sta operando in tempi brevissimi in maniera straordinaria: rifondare una squadra in due mesi e mezzo, con 20 giocatori in uscita e altrettanti in entrata è un miracolo sorprendente, di cui non si ha memoria non solo a Bologna ma nemmeno altrove nel panorama calcistico italiano.
Tantissimi giovani italiani e stranieri (va comunque privilegiata la qualità è la prospettiva di autoalimentare le capacità finanziare di una società sana) sono il grande futuro del Bologna e possono dare una mano anche al calcio italiano.
Destro, Giaccherini, Rossettini la maglia azzurra l’hanno già vestita e puntano da Bologna a riconquistarla. Ma anche Rizzo, Ferrari, Masina, Crisetig, Falco potrebbero da qui a qualche tempo “ingolosire” il CT Antonio Conte. Forza Bologna! Portaci in Europa e…tingiti d’azzurro!

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