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IL CALCIOMERCATO DEL BOLOGNA: La settimana che conta – 27 lug

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Ufficiale lo è da ormai quasi due mesi: il Bologna giocherà la stagione 2015/2016 in Serie A, traguardo importante ma che in troppi in città tra dirigenti, giocatori e (perché no?) tifosi avevano dato per scontato. Non lo è stato, ricordiamo tutti le sofferenze in campionato, una squadra che non trovava se stessa, i play-off e le benedette traverse. Adesso però, dopo aver reso merito agli eroi di quell’impresa, bisogna guardare avanti: il Bologna lo fa salutando – non senza qualche polemica – i vari Laribi, Casarini, Sansone e Matuzalèm e preparando un futuro luminoso dai contorni però ancora indefiniti. Il mercato finora ha portato due soli titolari veri, il portiere Mirante e il centrale Rossettini, e poi un mix di rinforzi che prevede giovani virgulti (Rizzo, Crisetig) e vecchie volpi (Brienza, Brighi) che hanno portato prima il tecnico Rossi a sbottare e poi l’AD Fenucci a confermare quanto è ovvio. Mancano ancora almeno sette rinforzi, praticamente sette titolari o giù di lì: due terzini (a meno che non si decida di puntare ancora su Morleo e Ceccarelli), un regista esperto che dia il cambio a Crisetig, un paio di interni (soprattutto se non c’è intenzione di aspettare Zuculini), un trequartista titolare e almeno tre punte, tenendo poi uno tra Acquafresca e Mancosu. Tanta roba insomma. Ecco che questa settimana diventa quindi decisiva: venerdì finisce il ritiro montano, si comincia a lavorare sugli schemi, serve che a mandarli a memoria ci sia chi poi li impiegherà. Chissà che qualcosa, vista anche la presenza di Joey Saputo in Italia, non si smuova già nei prossimi giorni: ah già, il chairman è qui perché è qui, all’EXPO, che si compileranno stasera i calendari della prossima Serie A. Il Bologna gioca in Serie A, è ufficiale da giugno ma stasera lo sarà un po’ di più. Ora bisogna fare la squadra che la affronti, questa categoria. 

DIFESA

Tutto tace o quasi nell’unico reparto che se non è completo al 100% lo è perlomeno al 70-80%: fatti i portieri, fatti i difensori centrali (anche se ancora la possibilità che Oikonomou saluti c’è, e per questo per adesso Ferrari resta a Bologna) si lavora sugli esterni. Prima si cercherà di liberare i vari Ceccarelli, Morleo e Garics, poi si penserà a rinforzi che costino poco e che siano funzionali ad un discorso di “fungere da alternativa” ai giovani e rampanti Mbaye e Masina. Corvino segue sempre a destra il greco Torosidis della Roma, con alternativa Morganella, ex-Palermo e Novara. Sfumato invece Mesto, che chiede troppo e convince il giusto, mentre a sinistra la situazione è ancora più nebulosa visto che sia De Ceglie che Agostini sono stati nominati e poi per adesso lasciati lì dove sono.

CENTROCAMPO

Il Bologna cerca il trequartista del futuro, visto che Brienza al massimo potrà essere un’alternativa di esperienza: sfumato Quintero, l’obbiettivo numero uno è sempre Omar El Kaddouri, che sembrava destinato al Sassuolo in cambio di Vrsaljko al Napoli. Ebbene sul croato si è fatta prepotentemente avanti la Roma, e così El Kaddouri torna in gioco, anche perché al Napoli Oikonomou piace sempre. Corvino comunque cerca di tenere le due trattative separate, pur consapevole che per esigenze di bilancio qualcuno andrebbe sacrificato. E chi meglio del centrale greco, giunto la scorsa stagione a zero e nemmeno titolare? Come interni si seguono sempre Zito dell’Avellino (piace per la duttilità, ma gli irpini chiedono troppo) e Donsah, che dal Cagliari potrebbe finire alla Juve e quindi in prestito in rossoblù. Un nome nuovo e suggestivo arriva dall’Inter ed è quello di Saphir Taïder (nella foto Gazzetta.it), già visto in rossoblù dal 2011 al 2013, quando spiccò il volo proprio in direzione Pinetina per poi invece arenarsi in un grigio prestito al Sassuolo: il franco-algerino non rientra nei piani tattici di Mancini, che del resto ha solo l’imbarazzo della scelta in mediana, ed ecco che prende corpo un suo ritorno al Bologna che lo lanciò nel grande calcio dopo averlo prelevato dal Grenoble. Sfumato Matuzalèm, che non rinnoverà, si sonda il terreno anche per un regista di esperienza che permetta a Crisetig di avere le pause che saranno insite nella sua maturazione: per ora qualche idea (Brezovec?) ma nessun nome concreto.

ATTACCO

È su questo reparto che si concentrano le attenzioni (e il budget) di Corvino, che vuole regalare alla piazza un nome su cui sognare dopo tante delusioni offensive: prima ci sono da piazzare Cacia (in B), Bianchi (al Bari?), e uno tra Mancosu e Acquafresca, con il primo che interessa allo Spezia, fermato però da un ingaggio che sfiora il mezzo milione annuo. Per quanto riguarda gli arrivi pare che il Bologna abbia ormai in pugno Defrel dopo un tira e molla durato mesi e mesi: Corvino si sarebbe piegato alle esigenze dei romagnoli ed è disposto a pagare secondo le loro richieste. Intanto in Sud America sono tre i nomi che ballano: gli argentini Villalba (San Lorenzo) e Cervi (Rosario Central) e il brasiliano André, bomber dello Sporting Recife e rivelazione delle prime battute del campionato verde-oro. Non solo Sud America ma anche Italia: seguiti Paloschi del Chievo e Belotti del Palermo, che però costano non poco, mentre la Roma ha offerto Carlos Carbonero, colombiano la scorsa stagione al Cesena, dove ha mostrato qualche lampo nel buio ma senza convincere a pieno. Quest’ultimo nome però, come quelli di Livaja, Puscas, Sanabria e Borriello, sarebbero rinforzi e non titolari, per cui è possibile che saranno trattati anche più avanti, quando il mercato si avvicinerà alla conclusione e i prezzi degli esuberi (cartellini e contratti) inevitabilmente si abbasseranno in modo drastico. Corvino lo sa, ma sa anche che un paio di nomi servono quanto prima, per Rossi e per i tifosi. Vedremo.

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