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A tu per tu con Livia Ronca – 6 mag

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Livia Ronca giornalista di 7 Gold negli studi televisivi posa per una foto“Tornassi indietro forse tenterei nuove esperienze oltre al calcio, ma per quelle sono ancora in tempo…” – ci rivela Livia Ronca, giornalista di 7Gold.

Livia, com’è iniziata la tua carriera giornalistica?

“Al terzo anno di Università a Perugia ho iniziato uno stage molto utile a UmbriaTV, quindi al Giornale dell’Umbria. Inoltre, insieme a Stefano Mezzanotte ho fatto molte esperienze conducendo programmi di diversa natura. Tutto questo, insieme allo studio universitario, mi occupava così tanto tempo che non rimaneva tempo libero. Meglio così, amo sentirmi impegnata e stanca prima di andare a letto. Poi lo stage a Milano a “Il Giorno” con Renato Vassallo e Xavier Jacobelli, quindi il contratto a 7 Gold, in contemporanea con collaborazioni varie (Il Giorno, Fox Uomo, Italpress)”.

Hai iniziato a fare esperienze televisive grazie a Stefano Mezzanotte che ti ha affidato la conduzione di “Grifo Game”, trasmissione sul Perugia Calcio. Poi il trasferimento a Milano e la collaborazione per “Il Giorno”, dove hai conosciuto Renato Vassallo e Xavier Jacobelli. Cosa ti hanno trasmesso questi professionisti?

“Con Mezzanotte ho fatto esperienze professionali così diverse tra loro che mi hanno insegnato a sapermela cavare in ogni situazione e a sviluppare il “fiuto da cronista”. Poi Vassallo e Jacobelli mi hanno insegnato il mestiere del giornalista”.

Perugia e Milano cosa hanno rappresentato per te?

Perugia è stata la spensieratezza e l’esperienza, Milano la professione”.

Livia Ronca durante una trasmissione televisiva in posa per uno scatto

Il progetto professionale che più ti ha segnato?

“In assoluto l’esperienza che mi ha segnato è quella iniziale con UmbriaTV e Grifo Game. I primi passi non si scordano mai, sentirsi la fiducia totale è una sensazione che ti gratifica molto”.

Sabato il Bologna ha perso la “gara della vita” contro il Frosinone. Cosa non ha funzionato, a tuo avviso, sia sotto il fattore mentale, sia sotto il fattore tecnico?

“La partita del Matusa era molto calda, era inevitabile inoltre che vi fossero molti falli (all’incirca 50, ndr). Sull’aspetto tecnico invece credo che il fattore campo abbia inciso parecchio”.

Da segnalare 14 cartellini rossi nell’arco di tutta la stagione dei rossoblù. Sintomo di troppo nervosismo?

“Sicuramente anche se da tifosa preferisco chi lotta in campo piuttosto che chi toglie il piede”.

La promozione in A diretta è ancora possibile?

“Beh, dipenderà chiaramente dal Frosinone oltre che dal Bologna. 4 punti di vantaggio a 3 giornate dal termine non sono pochi, anche se lo scontro diretto dell’ultima giornata tra la formazione ciociara e il Vicenza potrebbe togliere punti ad entrambe le squadre a vantaggio degli emiliani. Cittadella e Crotone che affronteranno il Frosinone nelle prossime due gare, si giocano la permanenza in serie cadetta e non lasceranno nulla al caso. Il Bologna d’altronde ha il dovere di prendersi i 9 punti rimanenti, è il minimo che possa e debba fare”.

Restyling in casa rossoblù: esonerato DiegoLopez, la squadra a Delio Rossi.

“Mi spiace per l’esonero di Diego Lopez, secondo me paga errori non suoi: detto questo il cambio d’allenatore porta spesso linfa vitale, Delio Rossi con la sua esperienza potrebbe essere un fattore decisivo, anche in proiezione play-off”.

Se ti dico Dall’Ara … la prima cosa che ti viene in mente?

“La storia. Lo spareggio tra Bologna e Inter per lo scudetto”.

Sei mai stata nella città delle Due Torri?

“Purtroppo Bologna l’ho sempre e solo attraversata, in macchina e in treno. Prometto di visitarla il prima possibile, merita per storia e bellezza”.

Livia Ronca ha un bellissimo sorriso

Mancini ha dichiarato che verrà presto a vivere a Bologna e non solo:  “Sono certo che Saputo farà una squadra da scudetto. E io sogno di allenarla in futuro…”  Pensi che questo sogno si avvererà un giorno?

“Sicuro, ma fra qualche anno. Mancini credo voglia prima fare altre esperienze fuori dall’Italia”.

Senza dimenticarci la “favola” Carpi. Nel 2005 giocava contro il Cervia di Graziani (battendolo, ndr), da settembre in serie A. Dal sogno … alla realtà. Cosa ne pensi?

“Penso che favole come quelle del Carpi fanno bene al calcio… e al cuore. E’ l’aspetto più sportivo che possa esistere in un mondo, quello calcistico, dove i soldi fanno spesso da padroni. Questa squadra con progettazione, un tecnico esperto, un mix di giovani e giocatori esperti, e soprattutto la tranquillità di un ambiente ambizioso si ma senza particolari pretese, è riuscita ad arrivare dove nessuno credeva potesse arrivare. L’ennesima dimostrazione, così come nel calcio anche nella vita, che i soldi non sono tutto. Chapeau. Complimenti in particolare a Castori e Mbakogu, attaccante che merita assolutamente una chance nella nostra Serie A”.

Tra tv e carta stampa cosa prediligi?

“La tv perché mi piace l’immediatezza della notizia. Però credo che i migliori giornalisti siano ancora della carta stampata”.

Nel mondo del giornalismo (televisivo e non), tra donne, c’è più complicità o invidia? Tu come la vivi?

“Invidia. Per fortuna io non ne soffro, perché credo che ci sia spazio per tutte le professioniste. Però ne sono stata più volte vittima”. 

Quali sono le qualità che apprezzi in un uomo? E in una donna?

“Sia negli uomini che nelle donne l’onestà e la generosità”.

Il tuo lavoro ti permette di avere una vita privata?

“Sì, riesco a incastrare tutto anche se con fatica. Ho un compagno è una bimba. Purtroppo lavorando sempre nei weekend e spesso fino a tardi la sera, posso dedicarmi poco a loro”.

Il momento più divertente che ti è capitata nel corso degli anni?

“Quando insistevo ad intervistare un bimbo in italiano senza aver capito che fosse straniero” (sorride, Livia).

Scoop bolognesi, nell’arco della tua carriera, ne hai fatti?

“Ancora no, ma chissà…”

L’ intervista che ricordo con più affetto è ad Ibra. Il motivo è che il giorno che ha fatto capire che voleva andare via dall’ Inter, lo ha fatto dal mio microfono. Non aveva voluto parlare con nessun collega di Tv come Sky, Mediaset o Rai, però si è fermato a parlare con me e con altri due colleghi. Ha scelto la giornalista, non la Tv e di questo sono stata molto contenta” – hai dichiarato. Te la senti di rivivere con noi quell’emozione?

“Apprezzo i giocatori con personalità e, perché no, anche un po’ ribelli che non si appiattiscono in tutto e per tutto agli obblighi delle società. Quel giorno la personalità di Ibra mi ha inorgoglita”.

Dulcis in fundo, la canzone che parla di te …?

“La canzone che mi carica è “The Wolf” di Shakira. Energia pura. Spesso mi sento una lupa”

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