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RS-STADIO: Effetto Tacopina – 20 ott

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Raccontano che il giorno della presentazione di Joe Tacopina il catering aveva avuto l’idea di avvolgere una torta di zucca alta una trentina di centimetri con la maglia del Bologna. Idea respinta dal nuovo presidente rossoblù, che aveva ritenuto che la cosa avrebbe valorizzato la torta, non la maglia.
Il nuovo padrone del vapore rossoblù è così, un uomo pieno di carica e che da la carica, capace di far sentire importante chiunque lavori con lui e abbastanza intelligente da capire che è la gente, quella vera e “normale”, che mantiene viva una squadra di calcio: raccontano che dal giorno del suo insediamento tutti a Casteldebole lavorano con più entusiasmo, meglio. Si corre e si sorride di più. Ed è storia nota delle sue passeggiate per la città di notte, del calore dei tifosi a cui non si sottrae e a cui non nega un selfie, delle sue dichiarazioni altisonanti (“La A subito”, “Voglio morire come presidente del Bologna”) che in un mondo misurato e prudente come quello del calcio italiano fanno tanto American Dreams, sogni appunto, opportunità.
È questo l’effetto-Tacopina che “Stadio” di oggi analizza fino in fondo, consapevole del fatto che la squadra sul campo aveva trovato il suo equilibrio già prima dell’avvento dell’avvocato americano ma la società no, quella rifiata adesso dopo anni di mala-gestione e lo fa grazie al nuovo presidente, che cura soprattutto i dettagli, consapevole di come spesso questi possano alla fine fare la differenza. E che sia il transennare lo stemma del Bologna per evitare che venga calpestato o il togliere una maglia da una torta di zucca poco importa. Il succo è che tira un nuovo vento a Bologna, un vento che sa tanto di Serie A.
Effetto Tacopina, appunto. 

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