Bologna FC
Sandy Flash Back – La logica del calcio – 29 ago
Il ragionamento era semplice, da quando avevo iniziato a seguir il Bologna avevo assistito a 4 vittorie consecutive e una promozione in serie A, un ottimo campionato in serie A con una coppa UEFA sfumata all’ultima giornata, ma sopratutto con un piazzamento finale in classifica davanti all’Atalanta. Se a questo si aggiungeva il fatto che noi avevamo comprato Roberto Baggio, il miglior giocatore italiano, e che loro avevano perso Pippo Inzaghi, l’ex capocannoniere del massimo campionato, io bambino di undici anni, volendo vedere il calcio sotto un aspetto logico, ero sicuro che nella prima giornata del campionato 1997/98, non ci sarebbero stati dubbi, il Bologna avrebbe vinto facilmente all’esordio sul campo dell’Atalanta, nell’ultima domenica d’agosto, mentre io giravo tra le bancarelle della fiera di Castiglione dei Pepoli insieme a mia madre e mio padre con l’auricolare che gli raccontava, azione dopo azione, la partita di Bergamo. Ma purtroppo, o per fortuna, il calcio non ha una sua logica, nel calcio esistono le sorprese, esiste il fattore umano, il calcio è fantasia, sorpresa, colpo di scena, ogni partita e ogni campionato fanno storia a se, e non basta aver grandi nomi in campo per vincere… Insomma, vi lascio immaginare a voi come mi sentii, quando mio padre uno dopo l’altro mi raccontava i gol con cui i nerazzurri batterono noi rossoblu, gli errori dell’esordiente Alex Brunner in porta e di un’Atalanta che aveva dominato in lungo e in largo per novanta minuti. Il Bologna perse, 4a2 per i bergamaschi, perse male giocando peggio, e io, sempre seguendo la logica, iniziai a pensare che quello sarebbe stato un anno da dimenticare, l’Atalanta si sarebbe salvata facilmente togliendosi parecchie soddisfazioni mentre noi avremo perso partite su partite e in men che non si dica, ci saremo ritrovati in serie B!!!
Ma come ho già detto il calcio non ha una sua logica… Nonostante il brutto inizio di campionato, le due sconfitte consecutive, l’acquisto di Sterchele con conseguente cambio di portiere e i litigi tra Ulivieri e Baggio, i rossoblu seppero riprendersi e divertire il proprio pubblico, sopratutto durante il girone di ritorno, quando Renzaccio capì che i tempi erano maturi e decise di schierare assieme tutte le sue migliori frecce la davanti, cambiando il modulo in un 3-4-3 e facendo giocare tutti assieme Baggio Andersson e Kolyvanov. Il Bologna concluse il campionato all’ottavo posto, qualificandosi per l’Intertoto, ma perdendo il codino, che decise di seguire i miliardi e la Champions League approdando ai nerazzurri, ma di Milano, perchè nel frattempo, sempre per smentire le mie previsioni, l’Atalanta era retrocessa in serie B.
Passarono dodici anni, con il Bologna che nel frattempo aveva conquistato una semifinale UEFA, aveva perso un posto in Champions all’ultima giornata poi era crollato, retrocedendo in serie B, il cambio di proprietà, tre anni di cadetteria e di nuovo la serie A, con un esordio di prestigio, alla scala del calcio, contro il Milan. La logica diceva che non ci sarebbe dovuta esser partita, il Bologna neopromosso sarebbe stata la vittima sacrificale di un Diavolo nel quale faceva il suo esordio il brasiliano Ronaldinho e il suo ritorno l’ucraino Shevchenko.
Ma quale logica e logica, il calcio è fatto anche di fortuna e determinazione, e la squadra rossoblu mettendo in campo grande concentrazione, ma sopratutto baciata dalla dea bendata, riuscì a vincere per 2a1 a San Siro, bagnando il proprio ritorno nella massima serie con i 3 punti.
E qui feci un altro grandissimo errore, preso dall’euforia iniziai a pensare che questa sarebbe stata solo la prima di tante grandi vittorie in quel campionato, che avremo fatto un ritorno in serie A in grande stile, e che invece che pensare alla salvezza, forse con qualche sforzo, avremo potuto toglierci delle belle soddisfazioni in quella stagione. Ma come ho già detto, il calcio non ha logiche, una partita non rappresenta un campionato, e di quel Bologna vittorioso a San Siro ben presto rimase poco più che niente… I rossoblu iniziarono a perdere, sempre e ovunque, la serie B diventava un pericolo sempre più grande, due cambi d’allenatore e un finale da brividi, iniziato con la sconfitta in casa con la Reggina, passando per il rigore nel finale a Torino, il gol all’ultimo respiro di Volpi contro il Lecce e il pareggiaccio a Verona mentre Milito di testa puniva i granata, ci portarono all’ultima partita vinta contro il Catania e a una insperata e fortunosa salvezza!!!
Ragionamenti, calcoli, pronostici e logica, meglio lasciar perdere queste cose quando si parla di calcio, il bello di questo sport è proprio l’imprevedibilità, il colpo di fortuna e il fattore umano che possono cambiarti il corso di una partita o di un campionato. Il calcio non è il wrestling dove tutto è già scritto, e dove dopo anni in cui lo guardi, con un po di logica puoi prevedere in anticipo quello che succederà su quel ring, quindi evitiamo di fare pronostici, buttarci nello sconforto o farci prendere dall’euforia e sentirci invincibili dopo solo la prima partita di campionato, ma godiamoci questa stagione dall’inizio alla fine, e lasciamo i calcoli solo per il finale, quando con il senno di poi potremo veramente dire se sia stata una grande stagione, un campionato anonimo e stancante o un’annata da dimenticare, e viviamoci partita dopo partita la nostra passione per i colori Rossoblu!!!!!
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