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Sandy Flash Back – Capra chi?!?! – 7 Giu

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Sono ormai passati 50 anni da quando il Bologna, il 7 giugno 1964 a Roma, battè l’Inter nello spareggio e conquistó il suo settimo ed ultimo scudetto. Generazioni e generazioni di tifosi son cresciuti col mito di quella squadra, con quella formazione ripetuta continuamente ed insegnata ai propri figli quasi come una filastrocca “Negri Furlanis Pavinato Tumburus Janich Fogli Perani Bulgarelli Nielsen Haller Pascutti” i nomi di questi undici eroi riecheggiano per le vie del centro da ormai mezzo secolo, una squadra fantastica, di cui l’allenatore Bernardini non si vergognó a dire che “Così si gioca solo in paradiso” dopo una vittoria per 7 a 1 contro il Modena nella stagione precedente al tricolore. Ogni tifoso rossoblu ha bene in mente questi undici nomi, ed è sempre pronto a ripeterli fieramente, uno alla volta, tutti d’un fiato, purtroppo rimpiangendo quei bei tempi fin troppo lontani. Fate un esperimento, andate un giorno in piazza Maggiore, dalla mattina quando sorge il sole fino a quando tramonta, fermate qualsiasi tifoso rossoblu di ogni età che passi vicino a voi, chiedetegli se conosce a memoria la formazione dello scudetto, e vedrete che vi stancherete a forza di sentire ripetere sempre la stessa cantilena, la stessa filastrocca, sempre perfetta, sempre uguale e senza errori. Potrete chiederlo a 10, 100, 1000 persone, e tutti orgogliosamente e con un po’ di malinconia vi risponderanno ” Negri Furlanis Pavinato Tumburus Janich Fogli Perani Bulgarelli Nielsen Haller Pascutti ” perchè questi undici nomi sono indimenticabili per chi ha il rossoblu nel sangue!!!

Tutti risponderanno così, o per meglio dire, quasi tutti, perchè ci sarà sempre uno, la voce fuori dal coro che partirà con la solita cantilena ” Negri Furlanis Pavinato Tumburus Janich Fogli Perani Bulgarelli Nielsen Haller ” poi stupendovi cambierà rotta, e invece di nominare il buon Ezio, finirà la formazione dicendo “Capra”. Lo guarderete sbalorditi, avrete un attimo di tentennamento, penserete “Oddio, un tifoso bolognese che non ricorda Pascutti”, tranquillamente gli farete notare l’errore, e lui vi risponderà “No ragazzo mio, io non mi son mica sbagliato, piuttosto sei te che sbagli non ricordando chi è Capra”, e voi subito controbatterete “Guardi, io molto probabilmente non ricordo chi sia Capra, ma son certo che Pascutti abbia vinto il tricolore col Bologna” e lui, ridendo vi dirà “Certo, Pascutti ha vinto il tricolore, ma sa cosa ci dico io? Lo spareggio non lo giocó a causa di un infortunio, e fu sostituito da Bruno “Johnny” Capra”, a questo punto, fingendo sicurezza e un incredibile dimenticanza, non vi rimarrà altro da dire che “Ah vero, Capra, come ho fatto a scordarmene!!!!”. Saluterete cordialmente il passante, poi guardandolo allontanare, penserete autoconvincendovi ” Vero, mi son scordato di Capra… Capra Capra… Ma Capra chi?!?!?!”.

Capra era un buon difensore, che militó nel Bologna per una decina d’anni, quasi tutti passati come riserva, ma sempre pronto a dare il massimo quando veniva il momento di giocare, e così fece il 7 giugno del 1964, quando Bernardini decise di schierare lui al posto dell’infortunato Pascutti. Nessuno si aspettava il suo utilizzo, con Pascutti infortunato il sostituto naturale sarebbe stato Renna, ma purtroppo per lui era fuori condizione, allora il mister decise di puntare proprio sul difensore, provandoglielo anche ad anticipare, al giovedì, quando lo avvicinó e gli disse poche parole “Si alleni bene, stia pronto!!!”, ma Bruno non diede troppo peso a queste parole, forse anche perchè ancora troppo scosso dalla notizia che aveva shoccato il ritiro di Fregene il giorno prima…

Verso la fine dell’allenamento un uomo si avvicinó a Bernardini, gli parló in un orecchio, l’allenatore si bloccó, diventó pallido, scoppió a piangere, richiamó i giocatori vicino a lui e con un filo di voce diede il triste annuncio “Il presidente è morto!!!”. I giocatori rimasero esterrefatti, iniziarono a piangere, si disperarono, urlarono, Pavinato si lasció scappare un “L’hanno ammazzato”, Haller “Morto mio grande papà”, proprio quel “papà” che, nel viaggio di ritorno dalla Germania dopo aver fatto firmare il contratto al fuoriclasse tedesco, finì fuori strada con la macchina, e la prima cosa a cui pensó, ancor prima delle proprie condizioni fisiche, fu proprio il pezzo di carta che legava il numero 10 ai rossoblu, lo tiró fuori dalla giacca, inizió a sventolarlo e ad urlare “Il contratto di Haller è salvo!!!”. 

Ma cos’era successo?! Era successo che il presidente Dall’Ara, nonostante i suoi problemi di cuore, si era recato lostesso a Milano per discutere col presidente nerazzurro Moratti i premi da assegnare ai giocatori in caso di scudetto, l’incontro si era scaldato troppo, e dopo una sfuriata il nostro presidentissimo era crollato a terra, cianotico e senza vita, con la moglie che gli si buttó subito tra le braccia per dargli l’ultimo saluto di una vita passata assieme. Purtroppo i suoi problemi al cuore gli furono fatali, sopratutto dopo un anno vissuto così intensamente, col sogno scudetto che si stava riavvicinando dopo tanti anni e che rischiava di esser interrotto dallo scandalo doping, che incriminava 5 giocatori rossoblu, togliendo 3 punti in classifica, ma che furono prontamente resi dopo che si scoprì che fu soltanto un complotto, con le provette incriminate che contenevano talmente tante anfetamine da ammazzare un cavallo!!! Il Bologna provó a spostar la partita, per permettere ai giocatori di presenziare al funerale, ma non ci fu niente da fare, anche quella volta la federazione non diede il consenso, ed il presidente fu salutato soltanto dall’infortunato Pascutti. 

Ma torniamo a quel 7 giugno, allo stadio Olimpico di Roma e al nostro Jhonny che si apprestava ad entrare in campo a sorpresa. Il suo compito sarebbe stato quello di marcare Corso, così da rendere più liberi Fogli ed Haller. La mossa si dimostró decisiva, ed insieme all’intuizione di fare il ritiro pre-partita al mare fu la mossa che regaló il tricolore al Bologna. Infatti Bruno Capra fu il miglior in campo, e mentre l’Inter che aveva svolto il ritiro in montagna per rinfrescarsi si squagliava sotto il sole romano, i rossoblu già abituati continuarono a correre fino alla fine, e dopo un primo tempo finito 0  a 0, nel secondo tempo dilagarono, segnando prima con Fogli su punizione, poi con un tiro di Nielsen su assist dello stesso Fogli. Al triplice fischio i giocatori scoppiarono, i tifosi allo stadio scoppiarono, ed in tutta Bologna si alzó un urlo di gioia incredibile… Il Bologna era riuscito finalmente a tornare campione d’Italia, vincendo il suo settimo scudetto, dedicato sopratutto all’indimenticabile presidente Renato Dall’Ara che sicuramente stava guardando i suoi ragazzi da lassù, non risparmiando qualche critica al proprio tecnico nemmeno in quella giornata, “Sa cosa ci dico io? Bernardini avrà anche vinto lo scudetto, ma viva il catenaccio metropolitano!!!”.

” Negri Furlanis Pavinato Tumburus Janich Fogli Perani Bulgarelli Nielsen Haller Pascutti “, ricordiamoci e ripetiamo per sempre questa filastrocca, i nomi di questi eroi non dovranno essere mai dimenticati, ma alla fine ricordiamoci di ripetere anche il nome di “Capra”, l’eroe quasi dimenticato ma che fu determinante in quella partita, e a chi ci chiederà “Capra chi?!” raccontiamogli la sua storia, così da rendere onore a quest’uomo che mai amó le luci della ribalta ma che le merita come gli altri 11, e come le meritano anche gli altri Corradi, Demarco, Franzini, Lorenzini, e Renna, anche loro membri della rosa rossoblu in quella stagione ma non titolari, ma utilissimi e sempre pronti quando venivano chiamati in causa, a dar un’aiuto per la vittoria di quel settimo sigillo!!!!

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