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La Virtus vince una battaglia quasi infinita: il finale è 76-67 – 13 mar

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OBIETTIVO LAVORO BO: Pittman 13, Fabiani n.e., Vitali n.e., Cuccarolo, Gaddy 19, Collins 8, Fontecchio 9, Mazzola 14, Hasbrouck 10, Penna, Odom 3. All. Valli.

 

OPENJOBMETIS VA: Davies 9, Wayns 3, Varanauskas n.e., Testa n.e., Cavaliero 5, Wright 10, Campani 11, Kangur 9, Ferrero 2, Pietrini n.e., Kuksiks 18. All. Moretti.

 

Continuità. Di risultati e prestazioni. Questo l’obiettivo comune di ambo le compagini quest’oggi impegnate sul parquet in una sfida dal grande peso specifico in ottica salvezza. Alla Unipol Arena si sfidano Virtus e Varese, entrambe reduci da importanti successi rispettivamente contro Sassari e Trento. Coach Valli cerca conferme, in parte già ottenute nell’amichevole infrasettimanale disputatasi in quel di Ferrara. Ritmo di gara non particolarmente frenetico. Il primo giro di lancette si conclude infatti a retine inviolate. Ci vuole una bomba di Gaddy per muovere il punteggio sul tabellone, regalando il primo vantaggio ai bianconeri. Il jumper a bersaglio scoccato da Fontecchio sembra essere la benzina giusta per il motore dei padroni di casa che tentano la fuga immediata. Varese risponde con il tiro pesante sfruttando l’asse Kuksiks-Campani. A poco più di 3’ dalla fine del primo quarto, Bologna vive il suo primo momento di confusione su ambo i fronti. Gli ospiti non ne approfittano nell’immediato, ma con pazienza trovano giocate importanti con cui prendono il comando del match. Le V nere, con difficoltà, ritrovano il bandolo della matassa riuscendo così a ricucire lo strappo. Al 10’ una sola lunghezza separa le due contendenti: 18-19. Pittman affonda la bimane per il nuovo vantaggio Virtus, incrementato poi dalla pioggia di bombe sull’asse Gaddy-Collins. Come sempre accade, però, ecco che sul più bello la OL mostra il suo solito calo di attenzione. Questa volta gli uomini di coach Moretti ne approfittano subito, riportandosi ad un solo punto grazie alla schiacciata di un solido Davies. Fortunatamente il tricolore sventola con autorevolezza sulla sponda bianconera. Prima Mazzola ne segna sette in fila, poi al recupero varesino rispondono i decisi attacchi di Fontecchio. Bologna può così andare al riposo con un vantaggio piuttosto rassicurante: 37-29. Al rientro in campo, un film già visto. Questa volta sono ben due i giri di lancette che trascorrono senza che nessuno trovi la giusta finalizzazione. Ci pensa Kuksiks a muovere il punteggio, trovando il fondo della retina con la specialità della casa: il tiro da oltre l’arco. Bologna è costretta a subire ancora il rientro degli ospiti, giunti sino a -4. Si sbocca finalmente Hasbrouck la cui tripla, su assist di un valoroso Cuccarolo, vale il +12 (51-39). Varese risponde con la stessa moneta, sfruttando la mano calda dell’ex Fortitudo Cavaliero e del solito Kuksiks. Il viaggio il lunetta di Collins da nuova linfa ai bianconeri che chiudono la frazione sul 57-51, ma con l’urlo strozzato in gola per un clamoroso buzzer beater da oltre metà campo non convalidato al giovane Penna. Mazzola prosegue il proprio show, infilandone cinque consecutivi. A bersaglio ancora Hasbrouck da oltre l’arco, per il nuovo +10 Bologna. Varese ha il merito di rispondere colpo su colpo, rimanendo costantemente in scia, sino al momento clou del match. Ennesimo fallo fischiato dalla fiscalissima terna che penalizza Hasbrouck. Il n°17 bianconero protesta, portandosi a casa il fallo tecnico che gli vale il quinto personale e la conseguente esclusione dal match. Pubblico inviperito, confusione che regna sovrana tra tutti gli addetti e gara in stallo. Qualche minuto più tardi stessa sorte tocca a Wayns, anch’egli costretto ad accomodarsi in anticipo in panchina. Virtus in apparente controllo, ma costretta a soffrire sino alla fine. Gaddy fa 1/4 dalla linea della carità nel momento più importante della gara, riscattandosi poi un paio di azioni più tardi realizzando il layup del +9. Varese si costruisce le opportunità per segnare e mantenere in proprio favore la differenza canestri rispetto al match di andata, ma questa volta il ferro è amico dei bianconeri e sputa la conclusione del cecchino Kuksiks. Finisce 76-67.

La OL vince la battaglia, portando a casa un successo fondamentale per il traguardo salvezza. Molto importante aver anche ribaltato il quoziente canestri, in caso di arrivo a pari merito in classifica. La prestazione non è stata però all’altezza di quella mostrata nel turno precedente. La palla ha girato poco, provocando attacchi statici accomunati tutti dal troppo palleggio. Nonostante ciò, sono ben quattro gli uomini in doppia cifra tra cui spicca Mazzola, autentico MVP del match. Altalenante la fase difensiva, che ha concesso appoggi facili e tiri aperti alle bocche da fuoco varesine.

C’è ancora da lavorare anche se alla fine si può esultare per il successo ottenuto. Con Vitali oggi out causa influenza, è mancato l’apporto di uomini importanti come Odom, sicuramente al di sotto dei suoi standard.

Prossimo appuntamento che vedrà le V nere impegnate sul campo di una delle squadre probabilmente più in forma del campionato: Avellino. Gara ostica ma, come tutte, sempre da giocare. Alzare ora l’asticella potrebbe portare nuova energia per dare la svolta ad una stagione sin qui difficile. Crederci sempre è l’imperativo da seguire. 

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