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A tu per tu con Mino Taveri – 9 mag

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Il giornalista e conduttore televisivo Mino Taveri ha iniziato la sua carriera nel 1979 come dj radiofonico presso Radio Canale 94, per poi passare nel 1982 a Puglia TV. Si iscrive all’Albo dei Giornalisti nel 1985 e due anni dopo diventa il direttore responsabile dell’emittente radiofonica regionale Ciccio Riccio. Viene assunto a Telelombardia nel 1987 come conduttore dei telegiornali dell’emittente e inviato per Qui Studio a Voi Stadio. Successivamente ne diventa responsabile della redazione sportiva, nonché ideatore e realizzatore di diversi speciali. Nel 1991 viene assunto alla redazione sportiva della neonata Tele+2 come conduttore del magazine Sportime, del telegiornale sportivo Telesport e di Momenti di Sport, oltre che del settimanale Settimana Gol. Dalla stagione 1996/1997 diventa uno dei telecronisti del Campionato di Serie A di Telepiù calcio e nel settembre del 1997 è il conduttore di Zona, magazine bisettimanale. Con la fusione tra Tele+ e Stream TV viene cooptato nella redazione di SKY Sport, dove dal 2003 al 2005 conduce tutte le trasmissioni inerenti alla UEFA Champions League. Nel 2005 approda alla redazione di Sport Mediaset dove è tuttora. È stato uno dei conduttori di Studio Sport, di Guida al Campionato e di Domenica Stadio nelle stagioni 2004/2005 e 2005/2006. Inoltre ha condotto le trasmissioni pre e postpartita della UEFA Champions League. Oltre ad essere uno dei volti principali di Sport Mediaset, dal 26 agosto 2012 conduce il contenitore sportivo Sport Mediaset XXL, in onda ogni domenica dalle 13:00.


Mino, prima di occuparci come di consueto del Bologna, è doveroso fare un passo indietro. Sabato scorso lo spiacevole episodio della Coppa Italia. Come giudichi la decisione: “Show must go on”?
“Credo che al momento la partita si dovesse giocare, rimandarla avrebbe causato problemi di ordine pubblico, non dimentichiamo che ci sono da gestire decine di migliaia di tifosi, e non tutti proprio tranquilli. Ricordo anche che per lo stesso motivo si giocò all’Heysel, e lì i morti c’erano per davvero. La soluzione non è sospendere una partita, non risolve niente, le soluzioni stanno a monte, spero solo che dopo i fiumi di parole sull’onda dell’evento queste non rimangano tali come è accaduto in passato. Ma ho i miei dubbi”.


La mamma di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito da arma da fuoco prima della finale, ha perdonato il tifoso ultrà responsabile…

“E’ una valutazione del tutto personale e non mi sembra giusto entrare nella coscienza delle persone. Sono cose che vanno ben oltre il semplice, se pur tragico, accaduto”

Non è facile, ma passiamo ad occuparci dei rossoblù. Il Bologna, per invertire questo trend negativo, per le ultime tre gare di campionato si è affidato alla figura del mental coach. Contro il Genoa ha ottenuto un punto in chiave classifica. Cosa ne pensi?
“Se fosse così allora basterebbe un mental coach ad ognuno e nessuno perderebbe più. Diciamo che i risultati sono sempre frutto di un insieme di fattori, dalla preparazione fisica all’episodio fortunoso, dalla forma di quel giorno alla vena dei singoli. Ovviamente conta molto anche l’aspetto psicologico, ci sono giocatori e allenatori più o meno abituati a gestire i momenti difficili, e qui un supporto esterno può essere positivo. Ma alla fine si va in campo e si gioca a pallone”.

 

Domenica arriva il Catania. Cosa ti preoccupa maggiormente della compagine che pochi giorni fa ha battuto la Roma di Garcia?

“Proprio il fatto di aver preso consapevolezza che ancora è tutto in gioco. D’altronde la svolta con l’arrivo di Pellegrino è stata evidente, i siciliani ora sanno che ancora è tutto in gioco, hanno il confronto casalingo chiuso sul 2-0 però è vero anche che fuori casa quest’anno sono stati disastrosi. E’ chiaro comunque che segnare 4 gol alla Roma ti consegna quel pizzico di fiducia in più”.

 


Fossi al posto di Ballardini quali sono le contromosse che attueresti? Il 3-5-1-1 è il modulo più azzeccato per i rossoblù?

“Ballardini conosce lo stato di forma dei suoi e saprà come muoversi. E’ vero anche che sarebbe davvero un peccato per il Bologna non approfittare del turno casalingo e dei tre punti di vantaggio in classifica. Arrivati a questi punti meglio non fare troppi conti e puntare al bottino pieno”.

 

Catania e Lazio, le ultime sfide dei felsinei. Mentre il Sassuolo dovrà vedersela con Genoa e Milan in questo rush finale. Chi a tuo avviso ne verrà fuori indenne?

“Beh, sulla carta il Bologna ha gli impegni più difficili, non tanto per lo spessore degli avversari quanto per gli obiettivi di classifica che ancora hanno. Catania per la salvezza e Lazio per l’Europa League, obbiettivo europeo anche per il Milan ma il Genoa ha ben poco da chiedere alla classifica”.

 

Sul rossoblù, classe ’86, Lazaros Christodoulopoulos, si apprende nelle ultime ore abbiano messo gli occhi Palermo e Parma. Pensi che prenderà altri lidi il greco il prossimo anno?

“Dipenderà dal risultato finale del Bologna e sulla volontà quindi di costruire la squadra del prossimo anno. Certo una retrocessione in B spalancherebbe le porte per il giocatore verso la massima serie, credo diventi anche una sua volontà personale se le richieste saranno confermate”.

 

Dulcis in fundo, potendo rivoluzionare la squadra il prossimo anno…da dove partiresti?

“Mi riallaccio a quello che ho detto prima, ovvero: dove giocherà il Bologna l’anno prossimo? Da una cosa secondo me bisognerebbe però partire, ovvero dall’allenatore. Bisogna affidarsi a uno e lasciarlo lavorare, ma la tendenza in Italia purtroppo è sempre la stessa, tre sconfitte e si cambia tecnico. Risultato: due allenatori a stipendio e rimedio peggiore del male. Avranno imparato la lezione?”

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