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A tu per tu con Luca Podestà – 2 mag

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Questa settimana la nostra inviata Valentina Cristiani ha scambiato due chiacchiere con il giornalista Luca Podestà, direttore responsabile de ”Il Pubblicista” e collaboratore dell’emittente televisiva genovese Telenord per la quale partecipa, in veste di opinionista, alle trasmissioni TGN Calcio, Forever Samp, Anteprima Derby e Stadio Goal. Luca è giornalista dal 1987, anno in cui ha scritto il libro “Gente da stadio”, e responsabile dell’Ufficio Comunicazione della Federvela a Genova.


In attesa della seconda “fatica” letteraria direttore, parliamo del confronto oramai alle porte tra Genoa e Bologna. Padroni di casa privi del difensore Portanova (uno degli ex insieme a Gilardino, ndr) e dell’esterno De Ceglie (lesione del legamento crociato, ndr), fuori tre mesi. Quanto incideranno queste assenze?

“Tutto sommato credo non molto, visto che Portanova suo malgrado era ormai da tempo finito ai margini e De Ceglie, al di là del bel gol segnato proprio a Bergamo, non era fin qui riuscito a tener fede alle attese. A proposito di quest’ultimo devo dire che mi sarei aspettato molto di più considerato il suo “pedigree”, mentre in sede di bilancio alla fine ha reso di più Motta che pure era reduce da alcune stagioni in chiaroscuro”.


Dopo l’infortunio di Portanova la fascia da capitano è passata a Gilardino. L’idillio, Portanova-Genoa, si è spezzato?

“Più che altro credo si sia incrinato il rapporto tra Portanova e Gasperini, come del resto ha ammesso recentemente anche il procuratore del difensore Matteo Materazzi. Probabilmente l’episodio della fascia ha rappresentato la classica “goccia” nell’ambito di un legame che idilliaco non pare essere mai stato”.


Il tuo pronostico sulla sfida di domenica?

“Sicuramente la posta in palio è molto più importante per il Bologna che non per il Genoa, anche se i padroni di casa vorranno  riscattare l’ultima opaca prova interna con il Cagliari, conclusasi con i fischi della Gradinata Nord. Difficile azzardare un pronostico; il Genoa ovviamente è superiore per cifra tecnica ai felsinei, i quali tuttavia non possono permettersi ulteriori passi falsi vista la drammatica situazione di classifica. Molto dipenderà dalla prestazione degli uomini di Gasperini, che ultimamente al Ferraris hanno alternato partite decisamente brillanti (vedi Juve e Milan) ad altre francamente sconcertanti come appunto quella con i sardi”.


Mancano tre turni alla fine del campionato. Il Bologna, sulla carta, ha il calendario dalla sua parte, ma tutti gli scontri diretti a sfavore e soprattutto fatica a segnare su azione (ricordiamo il recente black out di 321 minuti, ndr). Chi si salverà tra Chievo, Sassuolo e Bologna?

“La lotta per la salvezza si sta facendo incandescente a poche giornate dalla fine del torneo, anche se paradossalmente sembra una gara a chi fa meno. Delle tre squadre ancora in corsa (posto che il Catania appare ormai spacciato e il Livorno quasi) quella più in salute sembra il Sassuolo, che anche con la Juventus nell’ultimo turno ha disputato un’ottima gara. Credo sia anche quella con l’organico migliore, soprattutto dopo i massicci innesti nel mercato di riparazione. Il Chievo, suicidatosi domenica scorsa con la Sampdoria dopo essersi trovato in vantaggio sia in termini numerici che di uomini a pochi minuti dal termine, può ancora contare su due punti di vantaggio che in vista del rush finale costituiscono una sorta di “tesoretto”. Sinceramente la squadra più in difficoltà sembra proprio il Bologna, che oltretutto a febbraio (per altro a mercato chiuso) si è privata di un giocatore fondamentale non solo in chiave tecnica ma anche sotto il profilo della personalità. Non esiste controprova, ma sono sicuro che senza la cessione di Diamanti oggi la situazione sarebbe molto meno complicata”.


Nel 2010 Ballardini subentrò a Gasperini al Genoa ed esordì con una vittoria (1-0) proprio nella gara contro il Bologna, ottenne 10 punti in 5 partite e vinse entrambi i derby: un successo. Quali sono i momenti più belli che ricordi con il tecnico alla guida del Grifone?

“Ballardini è un tecnico molto apprezzato dai tifosi genoani dei quali si è guadagnato la stima, oltre che per i risultati conseguiti, anche per la serietà con cui ha sempre svolto il suo lavoro quando chiamato al “capezzale” del Grifone. Derby a parte credo che il momento più esaltante per i sostenitori rossoblu sia stata l’incredibile gara con la Roma del 20 febbraio 2011, quando dopo aver chiuso il primo tempo sotto di tre gol la squadra nella ripresa si rese protagonista di una rimonta pazzesca vincendo per 4-3 grazie alle doppiette di Paloschi e Palacio. Temo che Claudio Ranieri, all’epoca tecnico dei giallorossi, abbia fatto molta fatica a rimuovere dalla mente quella partita”.


Dulcis in fundo, dopo un mese di allenamenti a porte chiuse, la societá felsinea ha deciso di riaprire le porte ai tifosi che, è bene ricordarlo, domenica scorsa hanno sostenuto ed incitato i propri beniamini fino al fischio finale, nonostante la pesante sconfitta con la Fiorentina (3-0).

“Personalmente sono sempre stato un acceso detrattore degli allenamenti a porte chiuse, che peraltro, nell’era di internet, reputo inutili visto che ormai è sempre più difficile secretare le informazioni. Il calcio a mio avviso è e deve restare patrimonio dei tifosi, ritengo quindi sia un loro sacrosanto diritto poter assistere alle sedute delle proprie squadre. Tutto ciò naturalmente sempre nel rispetto dei rispettivi ruoli”.

 

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