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RS – STADIO: Il Bologna? Meglio se affamato… – 11 apr

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I soldi delle pay-tv hanno permesso, pur se malamente ripartiti dalla Lega, di rimandare il periodo delle vacche magre che le nostre società stanno vivendo – chi più, chi meno – soltanto adesso e soltanto parzialmente. Strutture fatiscenti, stadi non di proprietà, scarso controllo del merchandise così come scarsa cura dei settori giovanili hanno ridotto il calcio italiano al livello attuale, ed è notizia di pochi giorni la nuova discesa nel ranking UEFA.
I soldi dei diritti TV sono quindi benedetti, vista la situazione. E cosa hanno voluto in cambio le TV? Semplice, la diluizione delle giornate di campionato.
Laddove una volta tutti si giocava alla stessa ora, adesso esiste l’anticipo del sabato, il posticipo della domenica sera e sovente anche quello del lunedì.
E poi c’è il “lunch game”, il match delle 12,30 di domenica, un abitudine che per noi può suonare strana anche dopo tanti anni ma che all’estero è regola.
Il primo “mezzogiorno di fuoco” (così lo chiamarono i giornali) in Italia fu giocato i primi di gennaio del 2000 e vide sfidarsi Parma e Juventus, impegnate nella corsa allo scudetto: Inzaghi su rigore portò in vantaggio i bianconeri, raggiunti nel finale da un gol-capolavoro di Hernan Crespo.

Il Parma sarà l’avversario del Bologna domenica a pranzo. Un orario che, in questa stagione avara di soddisfazioni, ai felsinei porta bene: il 22 dicembre i rossoblù sconfissero il Genoa, Pioli si giocava la panchina e si illuse di averla salvata, in tribuna al fianco di Guaraldi c’era Salvatore Bagni. Decise Diamanti a monte di una partita fiacca e senza molte altre emozioni.
Il secondo “lunch game” arriva con Ballardini in panchina: il tecnico festeggia la sua prima vittoria superando a sorpresa il Torino in rimonta (doppio Cristaldo dopo il gol a freddo di Immobile) e dando il là a illusioni di una tranquilla salvezza che verranno presto ammainate. 
Ormai nessuno sotto le Due Torri si illude che sarà una salvezza facile, anzi. Tuttavia una vittoria sarebbe graditissima da tutto l’ambiente, e se è vero come è vero che tra Bologna e Parma esiste un abisso è anche vero che saggezza popolare dice che non ci sia due senza tre.
Speriamo. 

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