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RS – STADIO: Il Bologna ed il bicchiere mezzo pieno – 8 apr

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Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Anzi, spesso si finisce solo per lambiccarci il cervello con ipotesi che tanto mai avranno un contraltare. Questo accade nella vita di tutti i giorni e, forse a maggior ragione, nel calcio: uno sport dove gli uomini – fondamentalmente – prendono a pedate un pallone imprimendo a questo traiettorie che, per quanto volute, hanno sempre un certo margine di caso. Di destino.
Così come sarebbe puro esercizio di fantasia chiedersi se gli americani non fossero entrati in guerra nel ’41, o se non ci fosse stata Hiroshima, allo stesso tempo appare inutile recriminare sulle occasioni perse finora dalla banda di Ballardini: il rigore fallito da Bianchi contro il Verona, ad esempio. Sarebbero due punti in più in classifica. E il redivivo Paponi? Contro il Sassuolo poteva dare una svolta alla stagione e rivitalizzare la sua carriera, nei minuti di recupero, con un gol pesantissimo: e invece niente, palla fuori, pareggio tra i fischi, la nuova scomparsa dai radar della punta.

L’ultimo flashback è, ovviamente, il più recente: minuti di recupero di sabato, il Bologna a San Siro ha orgogliosamente – e miracolosamente – rimontato due volte lo svantaggio e addirittura si è salvato sul rigore tirato malissimo da Milito. Ecco un contropiede, la palla finisce ad Acquafresca. Tiro, Handanovic non trattiene, ancora Acquafresca si avventa sul pallone, ormai è solo.
“Lì un attaccante o segna o guadagna un rigore”, dirà poi Ballardini.
E invece esiste una terza opzione, che poi è quella che avviene: invece di segnare il suo primo gol stagionale e di dare un senso a tutta la propria annata, Acquafresca incredibilmente tocca fuori. Altri due punti che sfumano.

Cosa bisogna pensare allora? Cosa vedere? Il bicchiere mezzo vuoto?
Forse è invece necessario guardare tutto con un occhio più distaccato: e se Milito avesse segnato il rigore? E se contro il Cagliari qualche domenica fa non fosse arrivato un rigore pro-Bologna nel finale? Come sarebbe la classifica adesso? Come detto in apertura, con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Occorre guardare al presente, al reale, e non cadere in facili rimpianti. La situazione è quella che è, e paradossalmente questa squadra che segna poco, che è fragile mentalmente  e tormentata dagli infortuni è ancora padrona del suo destino.
Bicchiere mezzo pieno, quindi. Il Bologna può farcela. A patto appunto di smetterla di guardarsi indietro pensando alle occasioni gettate al vento. 

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