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The Day After, Special Edition – 4 Apr

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ARRIVA L’INTER … ED E’ LEGGENDA

C’è un rapporto profondo e storico che lega a doppia mandata l’Internazionale ed il Bologna football club: una rivalità esistente fin dall’alba del gioco del pallone, rinsaldatasi negli anni ’80 per motivi di gemellaggi  ultras( famoso quello tra la Fossa dei Leoni rossonera e gli Urb bolognesi, durato fino ad una quindicina d’anni fa) che avvicinarono in maniera drastica e netta la Bologna rossoblù alla Milano milanista, consolidando ancor di più il nome dei ” bauscia interisti” nella lunga lista di acerrimi nemici.

Cosa vuol dire Bologna contro Inter? Una partita e una sfida storica, quella dello spareggio del ’64 a Roma, ultimo scudetto vinto da queste parti ed ormai già passato agli archivi leggendari del calcio italiano: perché mai, se non quella volta in un secolo di storia, due squadre finirono la stagione a pari punti al primo posto.

Da queste parti si ricorda quella partita come un evento magico, di dimensioni mastodontiche, con un pizzico di rammarico ( per chi l’ha vissuta) e di invidia ( per tutti gli altri), perchè nessun’altra generazione se non quella, potrà probabilmente mai vedere una scudetto cucito sulle maglie rossoblù. Poi, per carità, tutto può succedere. Ma questa intanto è storia: 2-0, Nielsen e autorete di Facchetti. La leggenda è servita.

Già questo in effetti basterebbe a porre Bologna-Inter nel catalogo delle grandi classiche del calcio italiano: due squadre che, per un motivo o per l’altro, tra spareggi per entrare in coppa Uefa e sfide decise all’ultimo minuto, hanno sempre finito per incrociare le proprie storie in momenti topici. Questioni di destino.

Nelle ultime stagioni, per due volte consecutive, il “Meazza” nerazzurro è stato terra di conquista per i rossoblù: 0-3 due anni fa ( con conseguente festa al’arrivo dei giocatori a Casteldebole), 0-1 l’anno scorso.

Altra Inter e, soprattutto, altro Bologna. Lo stesso che, a gennaio dello scorso anno, arrivò a giocarsi alla Scala del calcio italiano uno storico accesso per le semifinali di coppa Italia: quella volta andò però peggio ai rossoblù, in maniera a dir poco beffarda. Ricordarlo fa ancora male, ma sforziamoci.

2-0 per i nerazzurri a dieci minuti dalla fine, ed il sogno di coppa sembra svanire: poi, nel giro di pochi minuti, l’uno-due Konè-Diamanti che porta ai supplementari, ove il Bologna più volte va vicino al goal decisivo. Al 119′ però, ad un minuto dai calci di rigore, la doccia fredda: calcio d’angolo per l’Inter, Agliardi esce a vuoto e Ranocchia indisturbato deposita in rete il pallone della disperazione.Un sogno coltivato così a lungo ed unico momento di gioia da almeno un decennio a questa parte svanito in un momento: pazienza, a tifar Bfc bisogna mettere in conto certe delusioni.

Che partita sarà domani sera? Una sfida tra disperati, con Mazzarri costretto a vincere per salvare la panchina e la band di Ballardini chiamata a racimolare almeno un misero punto per tenere a dovuta distanza il Livorno. Altri tempi, rispetto a quando Bulgarelli e Suarez combattevano in mezzo al campo, o per essere più recenti, quando Signori e Ronaldo si sfidavano a suon di goal.

Eppure Inter-Bologna, nonostante tutto, mantiene intatto quel fascino che, se osservato alla radice, trasuda pura e semplice storia calcistica del nostro campionato. Storia con la s maiuscola, ricordi di un calcio che in pochi possono ricordare e tramandare. Momenti diventati già leggenda.

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