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Bologna

The Day After – Il Grande Silenzio – 29 Mar

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Il grande silenzio

L’immagine, o meglio la colonna sonora, emblematica di uno dei pomeriggi più grigi ( calcisticamente parlando) della storia bolognese, va in scena ad inizio secondo tempo, col risultato già irreversibilmente sullo 0-2: saturo di fischi e contestazioni, il clima che accoglie i giocatori con la casacca rossoblù è infatti un silenzio talmente innaturale da risultare inquietante.

Il grande silenzio, per dirla alla Corbucci. Un atmosfera surreale, da resa incondizionata. “ Sul ponte sventola bandiera bianca”, direbbe Battiato. D’altronde la depressione ed un pessimismo cosmico-esistenzialista, in questi casi, non è che la normale e più spontanea reazione nell’animo di qualsiasi tifoso degno di tale nome.

Il pubblico, di fronte all’ennesimo scempio di questa disgraziata stagione, si è definitivamente scisso: chi, abbandonato ogni timore, si è slanciato in una protesta viva e di sacrosanti diritti e chi, offeso ma incapace di reagire, ha preferito andarsene in un silenzio solo apparente. Diversi modi e tipologie per dissentire, per dire basta, per tentare di cambiare qualcosa.

Gli innocenti anche oggi preferiscono starsene in silenzio: con un Bologna così d’altronde non servono tante parole.  Squadra abulica, inconsistente, incapace di segnare almeno un goal su azione ( quasi 800 a minuti a secco, roba da brividi) e parsa più arrendevole che mai: un pugile messo al tappeto, k.o., sotto i colpi di una certo non irresistibile Atalanta, brava a metter in campo un cinismo da squadra di alta classifica.

Il giorno dopo, quello del rammarico e della disperazione, sarà ancora una volta distinto da quella mancanza di rumori in sottofondo, un altro giorno di silenzio: per pensare e magari riflettere su quello che è stato e che sarà.

Probabilmente Ballardini non ci sarà più, come logica impone, ma questo non cambierà di molto una situazione al limite: la squadra è questa e c’è ben poco altro da fare.

Servirà ben altro, per salvare questo povero e disastrato Bologna: servirà l’urlo della sua gente, un grido forte e senza barriere che rompa e metta fine a questo triste ed assurdo silenzio.

Per salvare una squadra insalvabile: sperando che questo sia davvero il bene del Bfc. Perché al di la di come vada a finire questa brutta e scellerata stagione, certa gente, col Bologna calcio non dovrà mai più averci niente a che fare. Silenzio o rumore che sia.

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