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RS – STADIO: Ballardni: “Io non ho paura” – 17 mar

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Cagliari in casa, domenica prossima. Chievo fuori nel turno infrasettimanale del 26. Atalanta, nuovamente in casa.
In queste tre partite, probabilmente, il Bologna si giocherà buona parte delle sue possibilità di rimanere in Serie A. Per questo Ballardini a fine partita invita la squadra a rimanere unita e sostiene che poco è cambiato e bisogna crederci. Ma le sue sono parole che sembrano dovute più che davvero sentite.
Difficile credere davvero che niente sia perduto quando sono state appena sprecate due ottime opportunità per migliorare una classifica che ora è sempre più pericolosa: contro Sassuolo e Livorno dovevano e potevano arrivare punti e una ritrovata convinzione, invece è emerso un Bologna, forse, ancora peggiore di quanto in molti già credevano.

Eppure sentite Ballardini: “Avevamo gestito bene il primo tempo, nella ripresa abbiamo compiuto due errori in sei minuti. Ma gli errori si fanno.”
Tutto lecito e tutto comprensibile. Ma è sul passaggio successivo che le sensazioni cambiano: “Mi consola solo sapere che l’impegno e la volontà di tirarsi fuori dai guai sono evidenti.”
Sarebbe maligno e anche infondato dubitare sulla voglia dei giocatori di combattere, di ribellarsi alla mediocrità di questa stagione: ma quello che ci si domanda è se, oltre alla volontà, questa squadra ne abbia anche i mezzi.
Ballardini non nutre dubbi. E chissà se lo pensa davvero o è costretto a dirlo per non buttare giù una squadra già sull’orlo del baratro.

“No, non abbiamo paura. La vittoria del Livorno in realtà cambia poco, siamo ancora tutti lì. Tra di noi c’è la consapevolezza che la salvezza è alla nostra portata, la possiamo ottenere. Sappiamo di avere le qualità per superare questo brutto momento. Contro il Livorno abbiamo avuto 5 minuti di black-out, li abbiamo pagati. Ma restiamo in corsa per la Serie A.”
Forse ha ragione il tecnico ravennate. Forse non tutto è perduto. Ma la squadra che si è vista contro il Livorno, fragile e senza personalità, incapace di aggredire una rivale diretta ridotta in 9 uomini, non dovrà più essere vista. 

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