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RS – STADIO: Senza reti ci si può salvare? La storia rossoblù dice di si – 11 mar

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Sulle condizioni dell’attacco del Bologna – il secondo peggiore della Serie A dietro solo al Catania – ci si è già espressi: a secco da 4 gare, ultimi squilli i due gol che stesero clamorosamente il Torino in trasferta e che valsero una vittoria che tiene i felsinei ancora in corsa per la salvezza. Da allora 360′ senza una rete e con ben poche occasioni per realizzarne una.
Eppure non è la peggior striscia di “digiuno” nella storia del club: per ben due volte infatti i rossoblù infilarono ben 5 gare senza segnare, la prima volta nella stagione 1978/79, dove paradossalmente fu proprio la differenza-reti a salvare la squadra (guidata da ben 3 diversi allenatori durante la stagione) nei confronti di Vicenza e Atalanta. Il secondo “digiuno”di 5 gare avvenne con Malesani in panchina, stagione 2010/11, con una squadra già ampiamente salva che sembrò perdere qualsiasi motivazione chiudendo la stagione in malo modo finendo sedicesima.

4 gare senza segnare, dicevamo, non sono un record: addirittura, nella stagione 1977-78, quella che precedette la striscia di 5 gare senza reti e la salvezza per differenza-reti, arrivarono non una ma ben due strisce di 4 gare senza gol. La salvezza arrivò comunque, per un punto, nei confronti di Genoa e Foggia, con il capocannoniere della squadra che fu Gianluca “Jil” De Ponti con 7 reti.

Se con Malesani la striscia fu figlia di una squadra appagata dalla salvezza raggiunta con largo anticipo, gli altri due precedenti – è bene sottolinearlo – risalgono all’epoca dei due punti per vittoria, quando un pareggio equivaleva ad un mezzo successo e non ad un mezzo fallimento.
Rimane il fatto che, nella situazione desolante dell’attacco felsineo attuale – Cristaldo e Bianchi hanno segnato 3 goal, ma entrambi li hanno distribuiti su solo 2 gare, Moscardelli ha segnato alla 2^ giornata mentre per Acquafresca e Paponi si parla di digiuni pluriennali in A – almeno la storia sembra dare un buffetto al Bologna, come ad incitarlo a credere ancora in una salvezza che ai più pare difficile.

Coraggio Bologna, tutto è ancora possibile. 

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