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Bologna

Lo “SMontaTutto” …. special con Marco Montanari – 15 Feb

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Un sabato un pò abbacchiato, dopo la beffa di San Siro di ieri sera….Marco urge il Tuo aiuto per tirarci su.
Sei pronto?  Andiamo…..


1) Le “vedove di Mr Pioli” non si dispiaceranno, ma con Ballardini il gioco rossoblù non è più una chimera. E’ presto per dare un giudizio o il Bologna è qualcosa di diverso da quello targato 2013?
 
1) Forse il nostro concetto di “gioco” è diverso. Per me, il gioco nasce dalle qualità dei calciatori: con Gullit, Rijkaard e Van Basten, Sacchi ha vinto tanto. Con Minotti, Bortolazzi e Melli, un po’ meno. Le qualità dei calciatori in maglia rossoblù ovviamente non è cambiata e, per me, il “gioco” è quello di prima. Dal mio punto di osservazione, ti posso dire che è aumentata la coesione e non avrei voluto vedere il contrario, dopo che sono stati proprio i calciatori a permettere a Guaraldi di licenziare Pioli. Non mi reputo una vedova, però ti confesso che stimo Ballardini esattamente come stimavo Pioli. E non ho visto rivoluzioni: semplicemente, la squadra ha iniziato a rendere per quello che può: è una squadra da quart’ultimo posto e quart’ultima arriverà. Se non avesse centrato l’obbiettivo, sarebbe stata colpa di quei ragazzotti in mutande, non di Pioli.

 

2) Ma Torino fu vera gloria o rimane uno splendido episodio di una serie di B Movies (ci si perdoni la lettera B)?

 
 

2) Torino è stato un episodio fortunato, di quelli che capitano a tutte le squadre. La sfiga non può perseguitarti in eterno. Pali e traverse, un paio di mesi fa, avrebbero portato ad altrettanti gol subiti. Quei due o tre colpi… eccentrici di Curci, in ottobre sarebbero stati puniti dagli attaccanti avversari. Il Bologna ha avuto fortuna ed è stato bravo a non buttare via l’occasione, com’era avvenuto in passato. Non bisogna esaltarsi, così come non bisognava deprimersi prima.

3) Le tre squadre bolognesi cambiano i tre allenatori in tre settimane. Quanto conta cambiare un allenatore di un gruppo e perchè non si può mai fare la cosa inversa, cioè sollevare dall’incarico i giocatori? Mao Tze Dong direbbe “Colpirne uno per educarne cento”…

3) Lascia stare Mao, che di danni ne ha già fatti abbastanza. Si cambia l’allenatore per comodità, e questo è risaputo. Piuttosto il problema è un altro: tutti questi esoneri sono il segnale che ai giocatori è stato conferito un potere che non compete loro e che le società sono deboli. Si cambia l’allenatore, nove volte su dieci, per i capricci di ragazzini viziati: non è un bel segno.

 

4) Venerdì sera un Milan-Bologna in prime time: come si giudica un allenatore come Seedorf? Un talento emergente o un giocatore di Berlusconi, che serve a ricompattare il gruppo?


4) Un allenatore come Seedorf si giudica dopo averlo visto allenare: lui ha appena cominciato, quindi il giudizio non può essere espresso. Clarence gode della fiducia di Berlusconi ed è subentrato all’odiato Allegri: se sbaglia, è colpa sua. Piuttosto, a proposito di Milan-Bologna, ti confesso che alla vigilia della doppia trasferta pensavo che questa a Milano fosse meno difficile di quella a Torino. In casa del Toro è andata come sappiamo, quindi…

5) Sochi 2014: cosa manca a questa Olimpiade, che non trasmette il”calore” che trasmettono di solito i giochi olimpici…..


5) Per quanto mi riguarda, manca tutto, nel senso che le Olimpiadi invernali non mi hanno mai convinto a fermarmi davanti alla televisione.

6) Freak Antony ci ha lasciato…ci racconti un breve cameo di questo pezzo di storia musicale bolognese?

6) Ti posso raccontare un aneddoto di… rimbalzo. Alla morte di Freak Antoni, ho notato che tutti si sono commossi, che tutti hanno voluto dire la loro. Insomma, è partito un processo di beatificazione che mi ha colpito, dal momento che il personaggio in questione non mi sembrava esattamente “facile”. Ho cercato il testo di Fede Rossoblù su Internet e non l’ho trovato: incuriosito, ne ho parlato con alcuni amici tra cui Carlo Orzeszko, ex direttore di Forza Bologna. Carlo mi ha raccontato che quando uscì Fede Rossoblù fu un fiasco totale, tanto che il produttore di Freak regalò all’editore della rivista un migliaio di CD da distribuire gratuitamente. Insomma, conoscendo e apprezzando l’acume del Nostro, mi piacerebbe conoscere il suo commento a questa riscoperta post mortem. Ma forse apprezzarlo da vivo era un esercizio troppo difficile…

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