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Il nostro orgoglio è rossoblù – Kone – 6 dic

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Questo è il turno del nostro specialista nei gol acrobatici: Panagiotis Kone. È stato il giocatore del doppio prestito: dal Brescia al Bologna per due volte, nel 2011 e di nuovo nel 2012, come un dejà-vu, finché quest’anno, finalmente, lo abbiamo interamente riscattato. Evidentemente, in tutto questo tira e molla, sono successe due cose complementari: Panagiotis si è reso conto di avere bisogno del Bologna, che gli avrebbe dato la possibilità di continuare a giocare in serie A e di mettere a frutto le sue capacità; dall’altra parte, il Bologna si è reso conto di non poter fare a meno del suo Pana, del suo guerriero greco-albanese, del valore aggiunto, di quella pedina che con un colpo da maestro ti può salvare la partita. Un discorso simile si potrebbe fare per Alino, che tuttavia è un giocatore diverso, un puro fantasista, di gran qualità tecnica (anche se ultimamente non è in perfetta forma). Kone come giocatore ha sempre avuto un’identità più ambigua; è classificabile come centrocampista offensivo, e infatti anche quest’anno ha giocato tante partite in posizione arretrata; il problema è che, pur svolgendo bene il suo compito anche a centrocampo, lì non riesce ad avere un peso offensivo altrettanto determinante di come invece lo ha quando lo troviamo sulla trequarti. La chiave per aprire lo scrigno dei gol del Pana è proprio metterlo sulla trequarti, e noi di queste reti ora abbiamo un bisogno fondamentale, sia dal lato “estetico” che dal lato pratico: sì, perché lui fa gol utili, ma anche belli. Quando parte da centrocampo, siamo abituati a vedere le sue fughe in avanti, bloccate quasi sempre da un fallo avversario che ci permette di guadagnare una punizione. Ma non è questo Panagiotis “tattico” che ci piace guardare. A noi piace il Panagiotis “poetico”, che con perentorietà e precisione mira alla rete inventando stupendi gol, come anche i due fatti nelle ultime partite contro l’Inter e contro il Parma. Il primo, di sinistro; il secondo, di destro. Non s’è fatto mancare nulla: quando si avvicina alla porta Pana non ce n’è più per nessuno. A Bologna abbiamo avuto il privilegio di assistere alla metamorfosi di questo giocatore che sta raggiungendo livelli qualitativi molto alti, ed ora è pure in lizza insieme a Di Natale e Ibrahimovic per vincere il FIFA Puskás Award. A questa competizione partecipa con la splendida rovesciata che fece contro il Napoli il 16 dicembre 2012. In pochi riescono ad ammutolire il San Paolo; lui c’è riuscito. E, ricordiamolo, c’è riuscito per ben due volte in soli quattro giorni (la seconda il 19 dicembre in Coppa Italia). È uno di quei giocatori che inizialmente partono in sordina e poi esplodono in exploit che rimangono nella memoria di tutti gli appassionato di calcio, non solo dei tifosi di una singola squadra. E, come è fisiologico, comincia ad avere numerose richieste da altre squadre. Fatto sta che ora Kone gioca in rossoblù, è un nostro orgoglio e nessuno deve togliercelo. Nessuno. Se Alino non c’è è lui che dà la maggiore impronta all’attacco della squadra; in una stagione così delicata per noi, sarebbe disastroso cederlo a gennaio, come si sente dire ultimamente. Uno così poi dove lo ritroviamo? Uno che, a dirla tutta, fa gol anche più belli di quelli di Ibrahimovic? (Guardando i gol per il Puskás Award: Ibra ha avuto gioco facile, è andato a segno a porta vuota, Pana invece no…)

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