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Bologna

Grandi Pensieri di Mattia Grandi

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Pareggio prezioso per un Bologna generoso che regge il confronto con l’Inter grazie a quarantacinque minuti di grande reattività fisica e sostanza. L’inevitabile appannamento energetico nella ripresa espone i felsinei alla qualitativa reazione ospite che si infrange sul muro issato da un finalmente sicuro Curci e dal pizzicotto della Dea Bendata. Tatticamente il 3-4-2-1 di Pioli premia le credenziali di Kone in assetto trequartista ed evidenza la valenza della prima scelta Perez sulla mediana (anche a fuso orario da smaltire) nel ballottaggio con Pazienza. Grande lavoro propositivo e di recupero per Morleo sulla sinistra, convincente l’assist man Cristaldo gladiatore solitario del reparto offensivo, intermittente Diamanti. L’Inter, dotato di qualità tecniche singole superiori, rischia la sacrosanta inferiorità numerica dopo dodici minuti di gioco ma Banti sentenzia che l’ex Taider non è meritevole di una doccia anticipata. Proprio l’ex rossoblu facilita il vantaggio emiliano grazie ad un pallone male amministrato sulla trequarti e ben architettato da Cristaldo che libera la corsa vincente di Kone. I nerazzurri divorano il pari un minuto più tardi con Palacio che spara sul protagonista di giornata Curci dopo la leggerezza di Sorensen. Nella linea difensiva a tre il più affidabile è Natali, sul duo scandinavo io non ci punto un franco. L’atteso riscatto del portiere ex Roma non è da annoverare tra i meriti giornalieri di Pioli: Agliardi è tagliato fuori dalle gerarchie per scelta tecnica, Stojanovic è a mezzo servizio. O gioca Curci o gioco io. Giusto per non dare a Cesare quello che non è di Cesare. Nel vantaggio all’intervallo però la mano del Mister si vede, la squadra ha movenze delineate. Il secondo tempo è un monologo milanese. Goal fulmineo di Jonathan con la complicità di gigione Sorensen che mette il piede la dove non bisognerebbe mai infilarlo. La proprietà di palleggio ed il cambio di passo del trio Guarin – Alvarez –  Jonathan è la forza della squadra di Mazzarri che manca di cinismo nella finalizzazione. Ai punti sarebbe tutta roba lombarda, ma il calcio non è il pugilato e la traversa di Jesus sul finale è, per fortuna, l’ultimo candelotto sparato a salve della scarica dinamitarda della compagine ospite. Un pareggio che muove comunque la classifica in un turno di campionato platealmente sfavorevole al Bologna. Vincono Chievo e Sassuolo, pareggia la grintosa Sampdoria di Sinisa Mihajlovic raggiunta al novantaquattresimo dalla Lazio. Più uno sulla retrocessione ma gruppo compatto, in cinque punti ci sono otto squadre, Milan compreso. Sabato prossimo si anticipa alle 18 al Tardini contro il ritrovato Parma di Antonio Cassano vittorioso al San Paolo di Napoli. Sei giorni più tardi match della Madonna con la Juventus di Conte, Fiorentina al Franchi, Genoa di Gila sotto le Due Torri prima di Natale. Io dico quattro punti totali, chi offre di più?

Mattia Grandi  

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