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Fortitudo-Treviso (gara 4): Le parole dei protagonisti – 6 giu

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PILLASTRINI – “Complimenti alla Fortitudo per tutto il lavoro fatto. Sono orgoglioso della mia squadra ed entusiasta di come abbiamo affrontato questi Playoff. In passato ho avuto la fortuna di fare questo campionato, di vincerlo da favorito, ma anche da outsider e so che quando si parte da dietro può risultare più facile. I giocatori di strada ne hanno fatta tanta, penso a Fantinelli miglior italiano della A2. Nessuno, salvo Rinaldi, aveva giocato questo campionato, ma anche lui non lo aveva fatto per vincere. Vincere la regular season per noi era un obiettivo, ma questo alla fine ci ha messo pressione forse. Moretti ieri è andato a Macerata perchè questa mattina aveva gli esami, si è presentato alle sei e ha giocato. Non vorrei che si pensasse che trovi degli alibi, però, in quel break del secondo quarto hanno pesato alcune sue scelte. Sul 3 su 23 fatto ci sono alcuni meriti della Effe, ma anche una gara in cui i tiri non entravano. Spero di poter continuare a lavorare con la maggior parte dei ragazzi. Abbiamo vinto due campionati e quest’anno abbiamo fatto tre serie contro squadre molto competitive. Complimenti alla Fortitudo. Corbett? Aveva un ruolo perfetto per completare il reparto, avevo bisogno di un 2 che potesse aiutare i play. Abbiamo trovato Abbott che è stato straordinario, abbiamo vinto anche di più con lui. Abbiamo vinto senza un 2, Abbott gioca fuori ruolo. I due play sono migliorati tanto e gli altri esterni hanno dato una grande mano. Quando Abbott non riesce a dare un contributo in attacco è anche perché gli stiamo chiedendo cose che non sono proprie le sue”.

BONICIOLLI – “Complimenti a Treviso, ai suoi giocatori e al suo allenatore. Ci hanno costretto a migliorare anche la qualità del nostro gioco per arrivare ad una finale alla quale, oltre a me, non credeva nessuno. Ringrazio il pubblico, c’era la stessa atmosfera di quando ho giocato l’Eurolega qui. Devo ringraziare la società che mi ha permesso di fare, in questi due anni, quello che mi ero messo in testa di fare. Me ne ero andato dalla Fortitudo in un modo che non mi era piaciuto. Faccio i complimenti ai miei giocatori che hanno mostrato ancora una solidità mentale incredibile. Grazie a Parisi, Comuzzo, Politi e Lopez che hanno fatto un lavoro incredibile, ai medici, ai fisioterapisti. Stiamo vivendo una bella storia. Dispiace che una tra noi e l’altra finalista non giocherà in A1. Sono alla quindicesima finale in carriera e sono contento perché più invecchio più l’ansia diminuisce e aumenta il divertimento. Mercoledì ricominciamo con pesi e atletica, con la consapevolezza che qualunque squadra andiamo ad affrontare sarà più forte di noi. Oggi vinciamo grazie ad un lavoro difensivo straordinario, tenendo Treviso a 47 punti. Finire questa gara 4 con un canestro di Carraretto credo sia un bel segnale. Se c’è un succeso costruito è questo. L’unica vera sfida che noi abbiamo vinto è dettata dal fatto di aver scommesso sulla crescita dei giocatori. Percepisco una netta distinzione tra soldi spesi e soldi investiti. So che Cristian Pavani sa che tutti soldi sono stati investiti non spesi. Adesso abbiamo molti giovani giocatori che vogliono venire da noi”.

CARRARETTO – “Speravo di essere qui, ma per come è andata l’annata non posso nascondere la gioia e la soddisfazioen che ho io, come tutta la squadra. Abbiamo dimostarto che con lavoro e testardaggine, e anche contro i pronostici, si arriva ai risultati. Aver vinto gara uno lì è stato un passo importante perchè sapevamo che vincere qui sarebbe stato complicato. Oggi era una partita difficile sia dal punto di vista fisico che da quello emotivo. Ultimo canestro? Ho ripetuto tante volte che la mia presenza qui serva a portare esperienza ed aiutare i compagni a crescere. La differenza l’ha fatta il gruppo e sono contento che sia stato chiamato per me l’ultimo tiro. L’ho aspettato per due quarti, ma ero pronto a farlo. Treviso è la società nella quale sono nato e cresciuto, ma nella quale non ho mai avuto possibilità di giocare. È anche una rivincita personale. In questa serie abbiamo dimostrato di essere una top squadra di questo campionato. Il pubblico fa tanta fatica sugli spalti, come noi in campo. Entrare nel cuore delle persone è molto più bello che fare un canestro”.

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