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Bologna

Il punto di Bettu – Confederations Cup Special Edition 01/07/2013

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Uruguay-Italia

 

Stavolta l’Italia ai rigori non ha fallito. Dopo i tempi regolamentari, nonché supplementari, terminati sul punteggio di 2-2, la squadra di Prandelli ha commesso lo stesso numero di errori che con la Spagna dal dischetto (gara poi persa), ma ha vinto grazie al maggiore numero di sbagli sudamericani e grazie anche alle parate dai tiri dal dischetto di Gigi Buffon, non sicuramente famoso per essere un pararigori.

La partita si è giocata con un caldo rovente e una quantità smisurata di umidità. Pazzesco far giocare partite del genere all’una del pomeriggio, dopo che gli stessi giocatori hanno disputato partite su partite nei precedenti e pochi giorni.

Prandelli ha optato per un po’ di turnover schierando Astori al fianco di Chiellini in difesa e la coppia Diamanti-El Shaarawy dietro a Gilardino.

La partita è incominciata a ritmi blandi, essendoci in campo due squadre molto stanche e secondo me, anche senza grandissime motivazioni; come d’altronde è naturale che sia.

A sbloccare la partita è stato perciò un episodio rocambolesco. Diamanti si appresta a calciare una punizione dall’out di destra che tutti pensano diverrà un cross per le torri azzurre salite in area.

Il fantasista del Bologna (speriamo di usare gli stessi termini anche il prossimo 3 settembre) invece sorprende tutti calciando direttamente in porta e colpendo il palo. Il più sorpreso di tutti è lo stesso Muslera, al quale la palla carambola sulla schiena diventando un facile assist per Astori che realizza l’1-0 e il suo primo gol in azzurro.

L’Italia dopo essersi portata in vantaggio non ha alcuna intenzione di aumentare i ritmi del match.

Ci prova invece l’Uruguay, ma Buffon si fa trovare attento sui tiri di Suarez e Rios.

Dalla parte azzurra è il Faraone a rendersi pericoloso con un tiro da fuori su ottima sponda di Gilardino, parato però da Muslera.

Si va negli spogliatoi con l’Italia in vantaggio, vantaggio però conservato per poco una volta rientrati in campo a causa della frittata difensiva combinata dal duo Astori-Maggio che regalano palla a Gargano, il quale ha metri davanti a sé per correre e di conseguenza servire Cavani che davanti a Buffon, in diagonale, non sbaglia, E’ 1-1.

L’Italia accusa il colpo rischiando di affondare successivamente. E’ Forlan a cercare il vantaggio uruguayano per due volte, entrambe disinnescate da Buffon.

L’Italia, veramente alla frutta, può sperare di rialzarsi solo grazie a una giocata di un singolo, a un calcio da fermo.

E’ quello che fa Diamanti, anch’egli al primo gol in azzurro, trasformando in rete una punizione distante circa venti metri dalla porta di Muslera.

Tempo purtroppo di rimettere palla a centrocampo e arriva il nuovo pareggio uruguayano, sempre grazie al Matador che segna anche lui su punizione, a motivo di un Buffon non certo impeccabile.

Le due squadre decidono quindi che va bene così, saranno i rigori a stabilire chi avrà la medaglia di bronzo di questa nazionale dato che i ritmi dopo il pareggio di Cavani si abbassano ulteriormente e l’unica cosa da registrare è l’espulsione per Montolivo per somma di ammonizioni.

Dal dischetto sbagliano Forlan, Caceres e Gargano a dispetto dell’unico errore italiano commesso da De Sciglio.

E’ vittoria che significa il gradino più basso del podio in questa Confederations Cup.

 

Pagelle

 

Buffon 7,5: non eccelle sul secondo gol di Cavani dopo ha qualche colpa, ma si riscatta prontamente nei rigori finali, parandone tre ed avendo comunque salvato alcune volte la porta azzurra nei tempi regolamentari.

 

Maggio 6: ripetere la partita con la Spagna era senz’altro difficile. La sua buona dose di corsa la garantisce sempre anche se ritornare terzino di una difesa a quattro lo fa soffrire immancabilmente. Insieme ad Astori combina il pasticcio che genera il primo gol di Cavani, ma alla sufficienza per quel che si è visto, è guadagnata, seppur al pelo.

 

Astori 6,5: apre le danze segnando il più facile dei gol, ma in tanto lo segna. Dopo contribuisce in negativo al gol di Cavani, ma premiamo il primo gol in azzurro per un ragazzo partito titolare con la maglia dell’Italia solo cinque volte.

 

De Sciglio 6: ha come sempre personalità da vendere e sulla fascia sinistra è sempre presente in ambo le fasi di gioco. E’ un po’ ripetitivo sui traversoni effettuati, cercando sempre di tenere la palla bassa. Sbaglia il rigore per fortuna non sanguinoso nel finale, per una prestazione tutto sommato sufficiente considerando anche il percorso e il miglioramento straordinario ottenuto da questo ragazzo nel corso anche di questa Confederations.

 

Montolivo 5,5: abbastanza invisibile per quasi tutta la partita, anche se sui ritmi bassi contribuisce a una circolazione di palla priva di errori. Ingenua l’espulsione per doppia ammonizione, la quale per fortuna anch’essa non si rivela determinante.

 

De Rossi 7: prende in mano le redini del centrocampo essendo bravissimo sia nella fase di copertura che di impostazione. Si nota inoltre che è in grandissima forma fisica e questo fattore lo aiuta ad essere il perno della mediana italiana.

 

Candreva 7- a differenza di contro la Spagna, Prandelli ieri lo ha schierato mezzala, ma ha assolto comunque molto bene il suo incarico inserendosi spesso con i giusti tempi, purtroppo però non trovando la conclusione vincente. Anche per lui comunque ha effettuato una sbalorditiva crescita in questi anni, dimostrandolo anche nella Confederations appena terminata.

 

Diamanti 8: segna praticamente due gol su punizione, perché anche sul primo, che al tabellino vede giustamente il nome di Astori come marcatore, quasi tutto il merito è suo. Sostituzione per cui inspiegabile quella operata all’83’ da Prandelli.

 

El Shaarawy 5+: nella sua prestazione è racchiuso l’intero brutto momento di inflessione che sta vivendo il Faraone. E’ incerto e spesso impreciso, non è grintoso e dinamico nel proporsi e nel farsi vedere; tutta un’altra cosa rispetto al giocatore che nella prima parte di campionato ha tenuto praticamente da solo a galla il Milan. L’Italia deve ritrovare il suo Faraone.

 

Gilardino 6+: come sempre dà il suo contributo che passa spesso inosservato, però è preziosissimo. Lavora per i compagni, effettua sponde precise per loro, fa salire la squadra mettendo giù palla nei lanci lunghi che lo raggiungono e guadagna utili falli. Determinante la sua presenza, seppur non compia giocate formidabili.

 

 

Prandelli 6,5: nonostante eserciti un ampio turnover, la sua squadra non perde in personalità e organizzazione di gioco. Annulla quasi totalmente il fortissimo tridente uruguayano composto da Forlan, Cavani e Suarez.

 

 

Voto all’Italia: 7-

 

 

C’è un po’ di rammarico in quanto probabilmente questa Italia avrebbe meritato qualcosa di più del terzo posto in questa Confederations, ma il lato positivo è che questa nazionale sta attraversando un periodo di splendida forma e un ciclo che Prandelli deve provare a chiudere raggiungendo grandi traguardi al prossimo mondiale, poiché questa nazionale ha tutte le carte in regola per farlo.

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