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Boniciolli: “Non tradiamo la nostra identità. Penso alla A1 dal primo giorno”. Su Lamma… – 19 mag

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Dopo due vittorie ad Agrigento, la Fortitudo ha a disposizione il primo match point. Già domani i biancoblu potranno chiudere la serie. Boniciolli parla così in conferenza stampa:Sto pensando alla A1 dal primo giorno che ho iniziato a lavorare. Ho consegnato una busta ad un mio amico fortitudino, Olly, con scritto che saremo andati in A1. All’inizio parlai di settimo posto perché sapevo che sarebbe servito tempo per adattarsi ad una categoria frequentata poco dai giocatori, americani compresi. Questa squadra attraverso lavoro e fatica, oltre il discorso tecnico, ha sviluppato un’identità forte. Sta mattina, ad esempio, su nove disponibili (Candi era a scuola e Rovatti doveva  fare una tac per caviglia) c’erano cinque giocatori che hanno lavorato. Ti viene da pensare che questa idea che non necessariamente si convertirà in risultato concreto.

Su Lamma: “Domani non è nei dodici. Stiamo monitorando la situazione di alcuni atleti che cominciano ad avere difficoltà fisiche. È chiaro che se dovessimo trovarci in difficoltà nel settore esterni, Davide è disponibile. Ma è un’arma estrema. Questa squadra ha battuto Agrigento due volte ed è giusto che abbia la possibilità di chiudere la serie senza aiuti dall’esterno. È giusto che i protagonisti di questo cammino vivano una situazione, che si sono meritati. Nel caso in cui battessimo Agrigento rimanderemo le decisioni più avanti

Sulla gara di domani e sul futuro: “Rispetto alla gara di domani abbiamo l’obiettivo di non tradire la nostra identità. La nostra prestazione è sempre stata un discrimine tra vittoria e sconfitta. Vincere due gare in casa della finalista, da neopromossi, credo sia un buon risultato. Ci attende una squadra che ha vinto nove delle quindici partite in trasferta, eliminando Mantova. Non dobbiamo pensare che la gara di domani sia scontata. Raramente lo stesso protagonista ad alti livelli si è riproposto. Ma, non posso pensare che Amoroso giochi un’altra gara irreale. Mi viene più facile pensare che continuiamo a tirare da tre come stiamo facendo. A fronte di un’estrema tatticizzazione della gara contro Mantova, mi viene difficile pensare che Ciani lasci i suoi lunghi da soli contro Amoroso. Dobbiamo essere pronti a reagire a questo cambiamento. Dobbiamo essere tatticamente pronti a reagire. Non mi ricordo squadre che siano passate dal 50% in stagione al vincerne 5 su 6 nei playoff. La vittoria diventa un’abitudine e ti dà fiducia. Abbiamo lavorato per arrivare pronti a questo punto scommettendo sul percorso e sul grado di maturità dei giocatori. Quando alcuni ragazzi, nel mese di luglio, vengono a lavorare in paestra vuol dire che c’è ambizione. Se c’è stata una sfida con me stesso è stata quella di prendere questi ragazzi e portartli ad un livello più alto. La gara con me stesso l’ho già vinta, ma questo non significa che mi accontenti”.


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