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Sotto la Curva Ospite: Bologna-Napoli -07 Mag-

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Napoli, si sa, è terra di gente vera, genuina. Napoli è cuore, allegria e un pizzico di scaramantica follia. La sua anima immensa ed orgogliosa accomuna la città alla propria squadra, ecco perché la partita di mercoledì sera non sarà come tutte le altre. Gli azzurri approderanno al Dall’Ara per la terzultima di campionato, e chi sa se Walter Mazzarri, toscanaccio DOC a cui i panni dello scugnizzo verace calzano che è una meraviglia, avrà fatto i dovuti scongiuri. Il tasso tecnico del suo Napoli non si discute ed il secondo posto in classifica, messo in cassaforte dopo il successo sull’Inter, testimonia la bontà dell’operato del tecnico partenopeo, nonché la solidità e la continuità di rendimento di una squadra che di punti deboli sembra averne davvero pochi. Peccato che quei punti deboli Stefano Pioli sembra conoscerli almeno quanto le proprie tasche. L’avvincente tête-à-tête tra i due allenatori non lascia adito a dubbi: negli ultimi due anni gli azzurri sono usciti con le ossa rotte dal confronto con il Bologna in tre occasioni su quattro, Coppa Italia compresa, riuscendo a strappare la miseria di un pareggio, risalente, peraltro, alla partita di andata della scorsa stagione. Aggiungiamo che il tecnico di San Vincenzo non batte il rivale Pioli dall’ottobre 2006 (Reggina-Parma 3-2), ed ecco servita la più rovente delle sfide nella sfida. Ma la crociata tra l’elettrico Walter e la sua bestia nera non è che una delle molteplici chiavi di lettura del match. Che dire, infatti, del confronto pirotecnico tra gli attacchi delle due squadre? A tifosi e amanti del bel calcio non resta che leccarsi i baffi in attesa di una sfida gustosa e ricca di spunti prelibati, ghiotta almeno quanto il banchetto che quella vecchia volpe di De Laurentiis si appresta ad imbandire nel quartier generale di Fuorigrotta. L’obiettivo? Ingolosire mister Mazzarri al punto da trattenerlo per almeno un altro anno sulla panchina del Napoli. Il presidentissimo fa sul serio e, da buon produttore cinematografico, offre al proprio allenatore un menu sontuoso e costellato di colpi di scena. Si va da un generoso rinnovo del contratto ad una campagna acquisti da veri gourmet: se i sogni Lamela e Jovetic sembrano destinati a rimanere proibiti, i nomi di Astori, Benatia, Nainngolan, Pereyra, Diakitè, Giovinco più quello di un centravanti di spessore (Damiao, Dzeko o il più abbordabile Osvaldo) sanno stuzzicare a dovere l’esigente palato di Mazzarri. Senza contare l’ipersensibilità del tecnico azzurro al fascino magnetico della Champions, competizione che, al momento, soltanto la permanenza in Campania gli assicurerebbe. Per un Mazzarri quasi sedotto dalle profferte di AdL, c’è un Cavani che, al contrario, di procrastinare il divorzio dalla maglia azzurra pare non volerne sapere. Il bomber uruguagio ha da tempo già le valigie in mano, destinazione Madrid o Manchester. Di ufficiale non c’è ancora nulla, tuttavia dichiarare «a Napoli sto bene, ma nel calcio tutto è possibile» non è poi così diverso che affermare «ti amo, mia cara, ma forse dovremmo lasciarci…». Un leggero malessere, quello del Matador, che rischia di sfociare in un mal di pancia da fare invidia al miglior Ibrahimovic. Sarà la voglia di puntare alla Champions e, perché no, al Pallone d’Oro indossando la maglia di una big? Sarà l’appeal di ingaggi faraonici che da tempo gli ammiccano oltralpe? O forse i postumi logoranti del noto scandalo extracalcistico? A Napoli già toccano ferro e cornini. Tradita dell’idolo Lavezzi nemmeno un anno fa, la curva mal digerirebbe l’addio di un altro “tenore” proprio sul più bello, con l’Europa ad un passo ed uno scudetto che, previo qualche innesto mirato, potrebbe non essere più un’utopia.

Bologna-Napoli contribuirà ad arroventare un clima che alle pendici del Vesuvio è ormai incandescente. I passionali tifosi partenopei, pronti a colorare d’azzurro una fetta consistente del Dall’Ara, cercheranno di trasmettere ad Hamsik e soci il surplus di cazzimma (alias grinta, cattiveria agonistica) indispensabile per portare a casa i tre punti che garantirebbero loro l’accesso diretto alla prossima Champions. Al di là della voragine che separa in classifica le due squadre, nutrire timore reverenziale nei confronti della banda Pioli è d’obbligo per il supporter napoletano, voglioso più che mai di sfatare il tabu Bologna vendicando lo sgambetto dell’andata e l’eliminazione dalla Coppa Italia. D’altra parte, la perla di Kone al San Paolo ha lasciato il segno tanto all’ombra del Nettuno quanto sullo splendido Golfo, dove, c’è da scommetterci, è ancora lì che aleggia tra il profumo intenso del mare e l’instancabile sciabordio delle onde.

Ciro Brillante

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