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A TU PER TU CON…STEFANO PIETTA

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Non conoscete ancora Stefano?!? Male, male…rimediamo subito, amici lettori!

Questa volta la presentazione avverrà a parti invertite, è proprio Ste a presentarsi a voi lettori.

 “Mi chiamo Stefano, ho 29 anni e sono diversamente abile in carrozzina dalla nascita a causa di una disabilità motoria. Sono molto appassionato di calcio, sport in generale e giornalismo. Fino a 3/4 anni fa, sono stato anche aiuto allenatore in diversi settori giovanili di società di calcio. Attualmente mi son preso un periodo di pausa ma con la speranza di tornare prima o poi. Fin dalla nascita ho una passione smoderata per l’Inter di cui conosco vita morte e miracoli. Da un paio d’anni inoltre collaboro, per hobby, per una piccola radio parrocchiale del mio paese che è in provincia di Brescia facendo insieme ad amici un programma chiamato “ATTENTI A QUEI DUE”, all’interno del quale tengo la rubrica “SERIE A COL PIETTA”, dove ogni sabato esamino una partita in programma nel week-end calcistico facendone un’approfondita analisi. Il mio “super idolissimo” sportivo è sicuramente l’allenatore portoghese Josè Mourinho. Nella vita lavoro come impiegato informatico per una ditta, lavoro da casa mia via internet, svolgendo cosi il telelavoro. Da poco tempo mi sto dilettando sempre per hobby a scrivere qualcosina, brevi racconti riguardanti varie tematiche come appunto lo sport o esperienze personali”.

Ciao Stefano, grazie della disponibilità dell’intervista. Sappiamo che, oltre ad essere “esperto di calcio”, sei tifoso dell’Inter. Raccontaci come è nata questa passione, chi te l’ha trasmessa e se segui la tua squadra del cuore anche allo stadio.

Sinceramente non so dirvi se la mia passione per l’Inter mi è stata trasmessa da qualcuno, perché si, mio papà è sempre stato interista, ma la sua passione è aumentata quando io sono cresciuto a tal punto da essere stato io a far diventare “più interista” anche lui. Quindi mi sento di poter dire che la mia passione è nata autonomamente. Qualche volta si, seguo la mia squadra anche allo stadio.

Quella attuale è stata un’annata NO per gli uomini di Stramaccioni. A tuo avviso cosa non ha funzionato?

A mio avviso quello che  ha fatto si che quella attuale sia stata un’annata NO per l’Inter è stata la presenza in rosa di giocatori non all’altezza.

Metà squadra in infermeria, pensi che le “colpe” si debbano ricercare anche in una errata preparazione estiva?

Le “colpe” sono si da ricercare in parte nell’errata preparazione estiva ma credo anche in alcune scelte societarie sbagliate.

Di che tipo?

Per farvi un esempio vi cito la cessione di Livaja, perché è un giovane di sicuro talento e avvenire, quindi, visto che tutto il reparto avanzato è indisponibile, lui in questo momento avrebbe fatto comodo.

Mourinho ed il triplete, i ricordi indelebili per ogni interista. Raccontaci le tue emozioni di quella stagione ed il tuo incontro con lo “Special One”.

Eh si, per ogni interista, il triplete è un ricordo indelebile! Per me ancor di più dato che durante il ritiro precampionato della sua prima stagione all’Inter, ho avuto modo di poter incontrare Josè Mourinho che si è mostrato molto disponibile fermandosi per una foto, un autografo e per il seguente commento sulla maglia che indossavo che, quel giorno, era quella del capitano Zanetti. Il commento di Josè è stato: “ah il grande capitano”! e vedendomi poi molto emozionato mi ha detto: “stai tranquillo che io sono una persona normalissima.” Insomma per me è stata una GRANDISSIMA E BELLISSIMA emozione che non scorderò mai più. Le emozioni vissute nel corso di quella stagione sono state molteplici, la più bella ovviamente dopo l’incontro con Josè, è stata sicuramente la sera della conquista della Champions League, dove al triplice fischio, ho, come si dice, rischiato un infarto! 

Passiamo quindi alla stretta attualità. Il Campionato sta volgendo al termine. La Juventus sta meritando, a tuo avviso, lo scudetto? Qual è stata la marcia in più della squadra di Conte che le ha permesso di dominare il Campionato?

Si, a mio avviso la Juventus sta STRAMERITANDO lo scudetto e, a mio modesto parere, la marcia in più è lo stesso Conte che è riuscito a trasmettere il suo grandissimo carisma ed il suo credo calcistico. I suoi meriti aumentano se si pensa che a parte qualche eccezione, la squadra non sia composta da grandissimi nomi. Un plauso va di certo ai giocatori ed alla società, capace di operare alla grandissima sul mercato.

Ti sei già fatto una tua idea sulle squadre che andranno in Champions League, Europa League e su chi retrocederà?

A mio parere a disputare la prossima Champions League saranno: Juve, Napoli e Milan. Europa League: vedendo io la Roma qualificata come vincitrice della Coppa Italia, vedo: Fiorentina, Udinese e Lazio. Retrocessione vedo: Palermo, Genoa, Siena e Pescara.

Qual è stata la squadra che ti ha sorpreso e quella che ti ha deluso di più? Perchè?

La sorpresa più grande è stata la Fiorentina perché, pur avendo buoni giocatori, non pensavo potesse esprimere un bel gioco così. La delusione più grande è stata a mio malincuore l’Inter, è vero che ha avuto tanti infortuni, ma si sarebbe potuto comunque cercare di fare di più.

Qual’ è la squadra italiana che pratica il miglior calcio? Hai un modulo tattico preferito? 

La squadra che pratica il miglior calcio a mio parere è la Juventus. A mio avviso è sbagliato parlare di moduli perché sarebbe più corretto parlare di sistema di gioco, io non ho un modulo preferito perché sono del parere che vada scelto in base alle caratteristiche dei propri calciatori.

Il giocatore che non dovrebbe mancare in nessuna squadra è…?

Come carisma, corsa e carattere non farei mai mancare Zanetti (a cui facciamo tutti un grande in bocca al lupo di pronta guarigione, ndr) , mentre come doti tecniche sicuramente Messi.

Per quando concerne la Nazionale, quali sono i giovani talentuosi che suggeriresti a Prandelli?

Alcuni di quelli che penso io, sono già nel giro della Nazionale come ad esempio Verratti,  De Sciglio, Balotelli ed El Sharawy, in più aggiungerei il neo rossonero Saponara.

Ci racconti anche la tua emozionante esperienza da aiuto allenatore? 

Sono stato aiuto allenatore in diversi settori giovanili, sono molto contento di questa esperienze perché ho trasmesso, e ricevuto, veri valori che sono la cosa che più conta quando si parla di calcio giovanile. Sportivamente ho passato dei momenti fantastici come: la conquista del titolo regionale e provinciale, un trofeo che si può con le dovute proporzioni chiamare la champions league dei giovani e un sesto posto ad un’importante torneo internazionale. Io ho seguito le mie squadre durante gli allenamenti, le partite casalinghe e le trasferte. Agli allenamenti andavo con la mia carrozzina elettronica in modo da potermi muovere in completa autonomia. Durante gli stessi, facevo fare ai ragazzi esercitazioni da me preparate e davo indicazioni vocalmente.

Hai avuto delle difficoltà? I ragazzi ti seguivano? 

No, non ho trovato alcuna difficoltà, i ragazzi mi seguivano sempre ed erano sempre i primi ad aiutarmi in caso di necessità, insomma c’è sempre stata grandissima “empatia.”

Ora che ti sei preso una pausa da mister…a cosa ti dedichi? Quali sono i tuoi hobby?

Ora che mi sono preso un periodo sabbatico dal calcio, mi dedico ad altri miei hobby che sono: l’informatica in generale, l’ascolto di tutti i tipi di musica, anche se in particolare sono un super fan di Luciano Ligabue, adoro uscire con gli amici, andare ai concerti, cantare, ed è per questo che da un paio di mesi, sto anche frequentando un corso di canto. Sono anche speaker radiofonico presso una piccola radio parrocchiale. Da un paio di mesi, mi diletto anche a scrivere brevi racconti e articoli su varie tematiche.

L’esperienza giornalistica alla radio ti gratifica? Sogni di prendere l’ambito tesserino da giornalista?

Si, la mia esperienza radiofonica mi gratifica moltissimo perché anche questo ha permesso di ampliare le mie conoscenze. Si, forse mi piacerebbe prendere l’ambito tesserino, ma so che c’è da studiare molto, e al momento non me la sento, quindi per ora preferisco vivere il giornalismo come pura passione.

La tua prima occupazione è un’altra, sei impiegato informatico e lavori da casa con il pc attraverso il telelavoro. Spieghi ai nostri lettori di cosa si tratta?

Nella vita ho un lavoro, sono telelavoratore per una fonderia di acciai speciali, forse non tutti i lettori sanno cos’è il telelavoro quindi vado a spiegarvelo: è una pratica lavorativa che si svolge a distanza in un luogo diverso dall’azienda che nel mio caso è casa mia. Per poter svolgere questo lavoro spesso si utilizzano strumenti informatici, infatti grazie al mio pc di casa e ad internet sono collegato direttamente al server dell’azienda. Tramite questo sistema riesco in tempo reale a fornire all’azienda il lavoro da me svolto. Quello che mi viene generalmente richiesto è un lavoro di inserimento dati, che possono variare in base alle esigenze aziendali.

Dulcis in fundo, vorrei concludere con un tuo pensiero che mi ha fortemente emozionato tratto dal sito www.disabilitasenzabarriere.it

 “Sottolineo ancora una volta come sia a mio modesto parere sbagliato considerare i diversamente abili inferiori ai normodotati, dico questo perché purtroppo la società di oggi pensa che a causa della nostra disabilità non avremo mai la possibilità di fare tutto ciò che invece tutte le altre persone riescono a fare. Io vi dico però che non è assolutamente cosi, perché anche per noi, VOLERE E’ POTERE!” Stefano, come pensi di “combattere” questi pregiudizi?

Da moltissimo tempo sto cercando di combattere tutte le barriere ed i pregiudizi che purtroppo la società ha verso i diversamente abili, lo sto facendo scrivendo articoli e riflessioni sul tema, sperando di essere ascoltato. A tal proposito mi permetto di coinvolgere anche voi lettori: se qualcuno avesse voglia di aiutarmi in questa “lotta” proponendo spunti, riflessioni e quant’altro, non esiti a contattarmi.

Ti va di salutare i lettori del nostro sito www.1000cuorirossoblu.it?

In conclusione ringrazio voi lettori per la pazienza mostratami, vi saluto dicendovi che mi piacerebbe moltissimo avere un riscontro su questa intervista e rivolgendo a tutti un pensiero: davanti alle difficoltà quotidiane, non arrendiamoci ma LOTTIAMO!

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