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RS – CORSERA – Guerra ai topolini – 12 Febbraio

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Il re è nudo, forse è anche rimasto solo, ma questo è il destino dei numeri uno. Il Presidente, forte del suo 51%, rimane l’azionista che decide e certe decisioni possono passare solo dal suo tavolo. E, nell’articolo a firma Francesca Blesio, se fino a ieri resisteva l’idea di una società “multietnica”, dove diverse erano le anime che potevano intervenire a supporto delle decisioni presidenziali, all’alba di oggi, e forse definitivamente, questo status quo è cambiato.
Oggi,della pletora dei soci, solo il Geometra Rimondi ha appoggiato in maniera esplicita l’aumento di capitale, ma tutti gli altri, per una serie di motivazioni, hanno gentilmente declinato, lasciando l’onore e l’onore a Guaraldi di mettere la mano in tasca, eventualmente anche per loro.
Sabato scorso, durante la riunione che ” chiamava ” i soci ad esprimere la loro partecipazione alla ricapitolazione ( ricordiamo che il piatto doveva essere riempito di circa 6 milioni), il coro dei no è stato quasi all’unanimità., quasi perché solo il Geometra ha risposto presente. Le motivazioni di questa disaffezione, passano dai motivi economici ( e chi non li ha  in questi momenti?) e/o da motivi di ordine gestionali (il fatto che si siano spesi cifre importanti per determinati giocatori o l’urgenza, che forse tale non era, di costruire un Centro Tecnico); ma anche alcune astensioni sono entrate nel novero dei non allineati, come il caso dei fratelli Romani, che avevano deciso di astener si per concentrarsi sul business della propria azienda, la Serenissima CIR, che cavalca un momento non semplice del proprio settore economico, pur credendo ancora nel progetto Bologna, di cui sono tifosi dichiarati. Da fine 2010 ad oggi la società ha cambiato faccia, non è più una cooperativa ma assomiglia più ad un’oligarchia, dove il comando e in mano a due, di cui uno ha più del 51% e questo è Guaraldi.
Se i mari che la società, a detta di tutti, dovrà solcare da qui a Giugno non presentano tempeste di sorta, l’incognita grossa si presenterà dal mercato in poi, con le scadenze che sono in agguato: un ancora di salvataggio può venire da un ‘eventuale ipoteca dei diritti Tv dell’anno prossimo, cosa che alcune società di piccolo cabotaggio avrebbero già fatto e che il Bologna ha tenuto come arma di scorta, e questo restituirebbe maggiore dignità alla società rispetto ad altre competitors che stanno, come il Bologna, lottando per salvarsi, visto che gli stipendi di Novembre e Dicembre sono stati pagati, mentre altre società stanno facendo fatica a farlo.
È chiaro che questo finale non amareggia Guaraldi, di più: stanco probabilmente della situazione, non compreso su suoi sforzi fatti, ovviamente a partire dai soci, vuole provare ad andare avanti, per continuare a valorizzare il suo 51% e il progetto che ci sta dietro, quasi certo che troverà soluzioni che lo porteranno in un porto sicuro. Ma nella sua testa, ora, si sta facendo largo l’idea che forse Mr Segafredo aveva ragione con la storia dei Topolini, e da ora in avanti dovrà pensare ad andare avanti da solo, con tutte le scelte che dovranno essere fatte, fra cui una nuova direzione tecnica, visto che il Dg Zanzi sembrerebbe in uscita destinazione Atalanta. Al suo posto un gradito ritorno come quello di Stefano Pedrelli accompagnato da un Ds navigato come quel Rino Foschi di cui tanto si è parlato. Ma oggi è presto, ma forse no, per fare questi discorsi che sanno di prossimo futuro.

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