Seguici su

Bologna FC

ARGENTINA 2013 – Sudamericano Sub20 – I commenti della prima fase

Pubblicato

il


 

Il Sudamericano delle sorprese, il Sudamericano della definitiva esplosione degli “italiani” Quintero e Nico Lopez, il Sudamericano di Federico Spada.
Eh sì, perchè è anche il mio.
è stato il mio vero e proprio trampolino di lancio, in molti, tra club e media, si sono consultati con me per pareri su calciatori Sub-20.
D’altronde, chi rimane sveglio tutte le notti per vedere queste interessantissime partite?
Proprio io, sempre vigile e attento ad ogni dinamica sudamericana.
E allora cominciamo con le delusioni di questo attesissimo torneo: Brasile e Argentina.
Brasile e Argentina? Proprio così, le due favorite.
Due “squadre”, se si possono definire tali, spaccate, senza un gioco, con i soli solisti a fare da protagonisti.
Ma le giocate individuali non ti portano avanti, ne è una dimostrazione questa competizione.
Brasile e Argentina, Argentina e Brasile, troppo spesso sopravvalutate in questi anni, soprattutto rispetto ai colleghi sudamericani.
Sono finiti i tempi in cui in Sud America esistevano solo Selecao e Albiceleste, guardiamo avanti e allarghiamo i nostri orizzonti.
L’abbiamo visto nel mondiale 2010, con l’Uruguay arrivato al quarto posto e Argentina e Brasile eliminate ai quarti.
L’abbiamo visto nella Coppa America 2011, disputata sempre in Argentina: primo Uruguay, secondo Paraguay, terzo Perù. Niente podio per Messi e Neymar.
Si parla di dati e di statistiche, non di pareri.
Ovviamente la qualità dei campionati brasiliano e argentino sono molto più alte degli altri tornei nazionali, ma sono ben più alti soprattutto i prezzi dei cartellini.
Basti pensare a un Sanchez pagato dall’Udinese meno di 2 milioni e venduto a più di 30.
A un Suarez pagato dal Groningen 800 mila euro e venduto all’Ajax dopo solo una stagione(2006/2007) a 7 milioni e mezzo.
A un Falcao pagato dal Porto 5 milioni che ora ne costa più di 50.
Se si fossero chiamati Sanchezinho, Suarezinho e Falchino, il loro prezzo sarebbe stato tre volte tanto.
E ora siamo sempre lì, con un Super Castillo che viene valutato sui 5 milioni e con i vari Centurion, Adryan che valgono sul mercato due volte tanto, nonostante siano risultati le delusioni di questa importantissima vetrina internazionale.
Ma parliamo di calcio, e quindi parliamo di Cile.
La miglior squadra del torneo.
Squadra compatta, solida, che si fa affida al miglior giocatore del torneo: “El Zlatan” Castillo.
Ma non solo, perchè ottime sono state le prestazione dei vari Lichnosky, Huertas, Rabello, Rubio, ecc..
Nel Gruppo A, accompagnano il Cile nel “round finale” la Colombia di Quintero e il Paraguay del gioiellino del Benfica Derlis Gonzalez (nella foto di apertura).
Il Paraguay è una squadra che va molto a momenti e dipende dalla forma dei suoi attaccanti Gonzalez e Dominguez.
Ottima la prestazione contro l’Argentina(meritavano anche piu del 2 a 1), pessima quella contro la Colombia.
Nel “girone di ferro” non si potranno avere questi blackout!
La Colombia invece resta una delle favorite per la vittoria finale e lo deve al suo devastante attacco.
10 gol in 4 partite grazie alla tanta qualità offensiva che mostra questa squadra: Cordoba, Perea, Borja, Cruero e soprattutto Quintero, il giocatore più forte e maturo del torneo.
Più si va avanti e più il prezzo del cartellino lievita, merita già dall’anno prossimo una chance in una Big del calcio europeo.
Nel girone B, conclusosi solo la scorsa notte, passano in ordine Perù, Uruguay e Ecuador.
Lasciano il torneo il deludentissimo Brasile e il Venezuela.
Il Perù è la vera e propria sorpresa di questo Sudamericano.
Sconfigge per 2 a 0 il Brasile nell’utimo turno e si fionda al primo posto nel girone.
Una squadra in forte crescita e con dei margini di prospettiva eccezionali, che ha dovuto fare a meno anche della stellina Andy Polo, alle prese con un infortunio.
Il Top Player di questa nazionale è senza dubbio Cristian Benevente, centrocampista in forza al Real Madrid.
Uruguay poco continua ma con una qualità offensiva che nessuno ha: Lopez, Rolan, Bueno, Aguirre, Betancourt, tutti giocatori che in qualsiasi altra nazionale sarebbero titolari.
Se è riuscita a strappare un pass per il girone successivo, la Celeste lo deve soprattutto al bomber del torneo Nico Lopez.
Il giocatore della Roma di Zeman, oltre ai 4 gol fatti, ha fatto vedere tante belle cose, chissà che non inizi a farle anche all’Olimpico!
Ecuador che passa al turno successivo con molta fortuna.
Contro il Perù rimonta negli ultimi 10 minuti una partita che non meritava di vincere, essenziale poi per il passaggio del turno.
Una squadra molto cinica ma con poca qualità offensiva, non a caso è il peggior attacco dei 6 rimasti.
Ma passiamo ora ai promossi e i bocciati di questo Sudamericano Sub-20.

Top 11, 4-2-3-1:

1 Cristian Bonilla 1993 (Colombia, Atletico Nacional):
Il portiere della Colombia è stato protagonista a più riprese in queste prime quattro partite.
Abile tra i pali, pecca però nelle uscite, come la maggior parte dei portieri sudamericani.
Non è ancora pronto per il calcio europeo anche se è un obiettivo fisso del City di Roberto Mancini.
La sua valutazione supera abbondantemente il milione di euro, nonostante la giovane età.

2 Helibelton Palacios 1993 (Colombia, Deportivo Calì):
terzino di spinta, una vera e propria ala aggiunta.
Rapido, specialmente sul lungo, ma poco preciso nei traversoni.
Sale e torna, torna e sale, tiene sempre una buona posizione.
Nel club gioca anche da terzino sinistro, meglio comunque a destra.

Cristian Ramirez 1994 (Ecuador, Ind. Josè Teran):
Pendolino mancino di tanta corsa.
Crossa bene e batte anche angoli e punizioni.
Già in passato in orbita europea, ha partecipato(ma non superato) a un provino con il Borussia Dortmund.
Ha le carte in regola per meritare una seconda chance.

4 Emiliano Velazquez 1994 (Uruguay, Danubio):
Giocatore carismatico e con gli attributi, la voce della difesa uruguaiana.
Parla e ordina sempre i suoi, che sono troppo spesso bilanciati visto l’atteggiamento molto offensivo della squadra.
Lo vidi per la prima volta in un quadrangolare questa estate: nella partita contro il Brasile, persa poi ai rigori, annullò la star Ademilson.
Centrale di 185 cm, gioca già titolare nella sua squadra, il Danubio.

5 Igor Lichnovsky 1994 (Cile, Universidad de Chile):
Se il Cile ha preso pochi gol, merito di qualcuno dovrà essere.
Bravi tutti dietro per carità, ma il migliore è senza dubbio il centrale di difesa, visionato anche dall’Inter.
Giocatore pulito e concentrato, dirige benissimo la sua difesa.
Tanto per farci capire, un Piqué della difesa, alto 185 cm e ottimo nel gioco aereo.

6 Diego Laxalt 1993 (Uruguay, Defenser Sporting Club):
Il centrocampista entrerà tra pochissimo nei taccuini dei più importanti Ds italiani e non solo.
Giocatore che corre per tutti i 90 minuti
 senza mai stancarsi.
Palla al piede è rapidissimo e sforna ogni partita tantissimi assist.
Il migliore centrocampista del torneo, Quintero permettendo.

7 Diego Rubio 1993 (Cile, Sporting Lisbona):
Con il Cile lo stiamo vedendo da esterno alto nel 4-2-3-1: torna ed è sempre da appoggio al “Nino” Castillo.
Ma in verità il suo ruolo è un altro: nel Colo Colo giocava da attaccante puro, prima o seconda punta, ottimo senso della posizione e freddo in zona gol(8 gol in 11 partite).
Caratteristica principale: muoversi sul filo del fuorigioco.
Il 1 Giugno 2011 ha ricevuto la pre-convocazione per la Coppa America, dopo l’infortunio di Mauricio Pinilla: un bel Curriculum per un ragazzo di appena 19 anni!

Juan Fernando Quintero 1993 (Colombia, Pescara):
Ricordo il primo giorno in cui lo vidi: era il 19/02/2012, nella partita di Liga Postobon contro i “miei” Millonarios.
Il fenomeno scuola Envigado, dopo l’assist per il secondo gol, sigla il definitivo 3-2 direttamente su calcio di punizione, da una distanza superiore ai 30 metri.
Lo stadio “El Campin” di Bogotà in silenzio, casa Spada pure.
Giocatore unico, il migliore del torneo.

9 Nicolas Castillo 1993 (Cile, Universidad Catolica):
Quando lo proponevo alle squadre di Serie A l’anno scorso, c’era gente che rideva, gente che non ascoltava.
Eppure la sua quotazione era inferiore ai 500 mila euro, un investimento possibile per molte squadre.
Ora la sua valutazione si aggira attorno ai 5 milioni, e li merita.
Prima punta agile, piedi buoni e fiuto del gol spaventoso: questo è Nicolas Castillo.

10 Nico Lopez 1993 (Uruguay, Roma):
Prima punta che però all’occorrenza può fare anche la seconda.
Con la Primavera giallorossa 15 gol in 12 partite, con la prima squadra 1 in 2.
In questo Sudamericano 4 gol in  4 partite.
Dite che “El Conejo” sbaglia molto davanti alla porta?

11 Josef Martinez 1993 (Venezuela, Young Boys):
Stava per portare da solo il Venezuela alla fase finale.
Esordio con gol(e che gol!) contro l’Ecuador, chiude con gol contro l’Uruguay.
C’è sempre lui nelle manovre offensive del Venezuela.
Già in Europa con lo Young Boys, presto lo vedremo in una Big?

Flop 11, 4-2-3-1:

1 Jonathan Cubero 1994 (Uruguay, Cerro):
lo ammetto, credevo molto in questo portiere.
Il guanto d’oro dell’ultimo Mondiale Sub-17 mi aveva conquistato con una prestazione eccellente in una amichevole di questa estate contro il Brasile.
Tutto lasciava pensare bene, invece è stata una delle delusioni maggiori del torneo.
Sbaglia tutte le uscite possibili e riesce pure a perdere il posto da titolare.

2 Wallace 1994 (Brasile, Fluminense):
il nuovo Maicon?
Per ora uguale a Maicon ha solo gli scarpini.
Già bloccato dal Chelsea e chiesto in prestito dalla Roma, il terzino destro è apparso titolare solo due volte in quattro partite.
Impacciato e poco difensivo, Wallace ha contribuito all debacle brasileira.

3 Victor Sifontes 1993 (Venezuela, Trujillanos):
terzino sinistro svogliato.
Quando sale torna con calma, come se fosse una amichevole.
Costantemente fuori posizione, non riesce neanche a dare una mano alla manovra offensiva.
Approccio sempre sbagliato alle partite.

4 Carlos Paniagua 1993 (Bolivia, Sevilla Atletico):
il più esperto della difesa boliviana ma non si direbbe.
Crolla sotto i colpi di Borja e Cordoba prima e di Gonzalez e Gomez dopo.
11 gol in 2 partite non si possono assolutamente prendere.
Neanche in terza categoria!

5 Lautaro Giannetti 1993 (Argentina, Velez):
con lui e Magallan bisognava stare tranquilli.
Invece in ogni azione c’è da temere in area Albiceleste.
Sale malissimo nella partita contro il Paraguay, chiude il girone causando un rigore ingenuo contro la Bolivia(a 5 dalla fine).
Non ne azzecca una!

6 Claudio Kranevitter 1993 (Argentina, River Plate):
il simbolo della crisi argentina.
Lui solo in mezzo al campo, perchè lasciato solo in mezzo al campo.
Non viene aiutato nè dalla difesa, nè dall’attacco, finisce per rimetterci.
Lo si nota già dal modulo della prima partita: 4-1-4-1, tutto lascia intendere come possa andare a finire.

7 Ricardo Centurion 1993 (Argentina, Racing):
caro Ariedo Braida, per il momento quei 9 milioni tienteli!
Non si può di certo dire che “il nuovo Di Maria” sia pronto per il calcio europeo.
Mostra di non avere gli attributi nei momenti difficili e invece che giocare di squadra si intestardisce abbassando la testa.
Quei 9 milioni meglio spenderli per Bellomo, Saponara e il made in Italy!

8 Luis Hurtado 1993 (Bolivia, Blooming):
non si tratta di una delusione vera e propria.
Si tratta di un giocatore che pur venendo schierato in più ruoli, non riesce mai a entrare nella partita.
Non l’ho mai visto nel suo club, magari non è abituato a competere a questi livelli.
L’unica cosa certa, è la sua bocciatura.

9 Manuel Arteaga 1994 (Venezuela, Parma):
Un fantasma.
Si parla benissimo di questo 1994 che probabilmente ha risentito troppo dell’importanza di questo torneo.
Sarà riscattato dai ducali a fine stagione a 700 mila euro.
Vedi di meritartelo Manuel!

10 Adryan 1994 (Brasile, Flamengo):
Forse paragonarlo a Zico era un pò prematuro.
Sono il primo ad esser incantato da questo fantastico giocatore.
Una futura promessa: futura, proprio così.
Perchè attualmente è soltanto tanta panchina nella Sub-20.

11 Ademilson 1994 (Brasile, San Paolo):
il bomber del torneo, così si diceva a inizio torneo.
Risultato, più ammonizioni che gol fatti.
Non è mai decisivo nonostante la sua “fama”.
Per un giocatore come Ademilson 0 gol non sono accettabili.

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *