Al gât int la cåppa – Alé Bulåggna 18/01/13

Al Gât int la Cåppa

Alzandoci mêrcuel indrî, mercoledì scorso, noi tifosi ustinè dal Bulåggna, abbiamo provato la senzazione d avair durmé col cûl dscuêrt, di svegliarci di cattivo umore.

Colpa dell’eterno dibattito interiore, modo elegante per definire quello che in dialetto chiamiamo peppacûl, di un portiere che si chiede se uscire o stare in porta in occasione del cross avversario. Ma visto che non si può andèr a massa e stèr a cà, fare due cose nello stesso tempo, arrivati al dunque, arivè al concuîbus, una delle due scelte deve prevalere.

E’ allora che il rischio di fèr una mlunè, una papera, si concretizza implacabile per il suddetto portiere.  E’ allora, visto che siamo in metafore ortofrutticole, che la ṡvarżûra dei suoi tifosi finisce sänza remisiån, senza scampo, là in duv as nèṡa i mlón.

E così adío e bôna nòt, sarà per un’altra volta, solo che una vôlta l’êra una fôla e rimpiangere il passato serve solo a ruṡghères al féddig, o al fégghet, se vogliamo essere meno ariosi.

E allora pazénzia pûr! – ogni riferimento all’omonimo centrocampista è puramente casuale – anche se invece di continuare a sognare di rimettere finalmente le mani sulla Coppa Italia siamo rimasti soltanto con… un gran gât int la cåppa.

18 ed żnèr 2012

Gallo