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Gerrard e il Liverpool: la fine di una storia d’amore durata 17 anni – 2 Gen

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Steven Gerrard a fine stagione lascerà il Liverpool, ma non si ritirerà dal calcio giocato: è questa la nota comparsa oggi sul sito ufficiale del club. Nota nella quale si possono leggere anche le parole del capitano dei Reds che definisce questa, come “la decisione più difficile” della sua vita. Non potrebbe essere altrimenti, per uno che poco tempo fa durante un’intervista dichiarò: “Quando sarò sul punto di morire non portatemi in ospedale, portatemi ad Anfield, è lì che voglio morire”. Semplici  parole che fanno capire quanto il capitano sia legato ai suoi tifosi e a quella maglia che ha indossato per 17 anni e  con la quale ha alzato al cielo 10 trofei. 695 presenze e 180 gol per il Capitano, che nel tempo è diventato una vera e propria leggenda ad Anfield e soprattutto un idolo per la Kop, la curva del Liverpool e il cuore pulsante del tifo dei Reds.

Steven G, come lo chiamano tutti dalle sue parti, ha detto che non resterà in Premier, perché non riuscirebbe ad affrontare il suo Liverpool ( “ una cosa che non avrei potuto mai contemplare”). Dunque, dopo l’addio di Lampard al Chelsea, anche Gerrard saluterà il suo stadio, la sua gente e la sua maglia. E chi sa cosa proveranno i compagni quando, durante la prossimna stagione, non sentiranno il loro capitano gridargli “Come on”, prima di entrare sul terreno di Anfield, accompagnati da You’ll Never Walk Alone. Chi sa come si sentiranno i tifosi della Kop, quando non verrà pronunciano il nome del LORO capitano durante la lettura delle formazioni.  Gerrard finirà la stagione e poi saluterà tutti, un addio che segna la fine di una delle storie d’amore più belle e romantiche fra un capitano e la maglia che indossa.

La maglia dei Reds è una seconda pelle per Gerrard, che l’ha indossata dal settore giovanile fino ad oggi, rifiutand,  per i colori che ama, anche la corte dello United. Una storia d’amore suggellata da quella fascia da capitano ereditata da Sam Hyypia nel novembre del 2003. Una storia in cui spicca la Champions del 2004-2005, quella della famosa remuntada al Milan nella notte di Istanbul. Il Liverpool all’intervallo era sotto 0-3, rimontò fino al 3-3, per poi vincere ai rigori. Il Liverpool dopo 21 anni era di nuovo campione d’Europa e la Champions con la fascia alo braccio la alzò proprio il capitano, che in seguito dichiarò: “Come potrei lasciare il Liverpool, dopo una notte come questa? “.

Una storia d’amore fatta di goal, esultanze sotto la Kop e (tanti) trofei, ma anche qualche delusione, come lo scorso anno. Il Liverpool stava per tornare a vincere la Premier dopo 24 anni, ma nella partita contro il Chelsea, fu proprio un passaggio errato del capitano a mandare in porta Demba Ba, e a spianare la strada al Chelsea per la vittoria della gara e al City per la vittoria del titolo. Steven era lì in mezzo al campo con le mani sui fianchi, in una delle immagini più dolorose della sua carriera. Un’immagine che fa male a chi lo ama e lo ha amato per la sua leadership, per il suo “come on” rivolto ai compagni prima di entrare in campo, per le sue esultanze e per il suo attaccamento ai Reds. Per tutte queste cose e per molto altro, non si può non amare Steven G. Lo sa bene Anfield, lo sa bene la Kop, e lo sanno bene tutti gli amanti del calcio.

GOOD LUCK STEVEN G!

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