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A parti invertite con…Simone Monari (1° parte)

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Inauguriamo la nuova piattaforma web di 1000cuorirossoblù con una intervista ad una grande firma del giornalismo sportivo bolognese, Simone Monari, redattore presso La Repubblica.

 

1000cuori: partiamo subito dal suo ultimo articolo pubblicato sabato su Repubblica dove si ventilava l’ipotesi della presenza di un uomo di Zanetti nel prossimo cda del 18 dicembre. Lo reputa veramente possibile, a seguito anche dell’intervista rilasciata a metà novembre proprio al vostro giornale?

Monari: A quanto mi risulta l’idea di Zanetti è quella di mandare un suo uomo all’Assemblea dei soci del 18. Che abbia voglia di investire nel club, anche se non ho idea di quanto, mi sembra evidente anche alla luce della sua ultima intervista e in considerazione dell’interessamento pressoché quotidiano che alla Segafredo continuano a nutrire nei confronti del club.Ovviamente da qui al 18 Zanetti ha tutto il tempo per cambiare idea. Ma al momento l’intenzione mi sembra sia questa.

 

1000cuori: In questo prossimo cda, però, la cifra dell’aumento deliberato il 20 novembre non è in ogni caso sufficiente a dare la maggioranza a Zanetti anche se quest’ultimo versasse tutta la cifra. Però Zanetti “tecnicamente” in quella sede potrebbe rilanciare di altri 10 milioni per andare oltre al 51%?

Monari: a quanto ne so non può farlo. Ma dal suo punto di vista già comunicare l’intenzione di voler investire soldi nel club sarebbe una buona mossa.

 

1000cuori: Sua opinione, Lei reputa possibile un ritorno di Zanetti in sella, a due anni ormai dalla sua prima esperienza come presidente rossoblù?

Monari: Magari non subito, ma credo che l’ipotesi sia altamente plausibile. Sebbene oggi non ci siano ampi margini di manovra per una trattativa, visto che lo stesso Zanetti nell’intervista rilasciata a Francesco Saverio Intorcia di Repubblica, ha fatto capire di non avere alcuna intenzione di liquidare i soci. Una posizione legittima, ma altamente contestabile, soprattutto se vista dalla sponda dell’attuale presidente.

 

1000cuori: Rispetto a un anno fa, dove Zanetti non si presentò, la situazione è cambiata attorno a Guaraldi. Non sembra ci sia più un consenso bulgaro, viste le uscite pubbliche di Zucchini (intervista proprio fatta da Lei all’imprenditore edile uscita suLa Repubblica) e Renda. Che ne pensa?

Monari: C’erano tanti illusi che per mesi ci hanno raccontato che un club come il Bologna poteva essere gestito grazie al principio della condivisione. Adesso si è capito che si tratta di un sogno, ma è anche vero che da quando Guaraldi si è issato al 51% l’obbligo di condividere è venuto meno. Per carità, lo si può fare ancora, ma adesso Guaraldi può decidere anche in autonomia.

 

1000cuori: Zucchini chiudeva quell’intervista dicendo che Zanetti comunque doveva liquidare i soci. Ma perché liquidare i soci (i famosi “nanetti”) se poi non ti portano al 51%? In altre parole, secondo Lei i cosiddetti “nanetti” verranno mai liquidati da Zanetti o si devono mettere il cuore in pace?

Monari: Se Zanetti vuole il club deve raggiungere un accordo con loro, se invece semplicemente ne aspetta la fine, confidando sulla loro debolezza economica, allora è tutto un altro discorso. Zanetti continua a dire di essere un grande tifoso del Bologna. Ecco, forse allora questo è il momento di cominciare ad agire.

 

1000cuori: domanda opposta, Zanetti, come si legge dal Suo articolo, dice di non aver ancora visto i bilanci, è possibile che invece che liquidare chieda ai soci un “contributo” per aver lasciato dei conti non buoni, diciamo così?

Monari: Non credo proprio.

 

1000cuori: visto che è molto attento alle vicende del centro tecnico, vorrei sapere cosa ne pensa di questa operazione. Indebiterà il Bologna per anni (come dicono in molti) o ne aumenterà il patrimonio della Società?

Monari: Probabilmente entrambe le cose, prima una poi l’altra.

 

1000cuori: nella conferenza stampa del 13/11 Guaraldi ha detto che “Gli introiti che però porterà questo centro tecnico saranno enormi”. Secondo Lei a cosa si riferiva?

Monari: Io credo che il progetto del centro tecnico abbia un senso e che il Bologna abbia bisogno di una nuova casa, meglio organizzata e con più campi. Casteldebole resta una buona struttura, è stata ottima a suo tempo, ma ora è superata. Mi chiedo però se l’attuale proprietà abbia i mezzi per intraprendere un cammino del genere. Ne dubito e ritengo soprattutto che in questo momento le priorità siano altre. Il core business di una squadra di calcio restano i calciatori, il Bologna non ha un direttore sportivo, non ha una sua rete di osservatori, non ha quasi nulla delle cose che servono per darsi una struttura e un progetto. Queste, secondo me, sono le priorità. Poi verrà il centro tecnico. Ma è naturalmente, solo un’opinione.

 

1000cuori: ma alla fine questi terreni quanto sono stati pagati? Da una parte c’è Guaraldi che chiama una trasmissione radiofonica e dice che sono stati acquistati a prezzo di mercato, dall’altra Zucchini dice che costano di più dei frutteti in Romagna. Chi ha ragione?

Monari: Ricorro ai nostri archivi, il Bologna paga questi terreni 1,6 milioni. L’ormai ex socio Zucchini, che è un costruttore, dice che il prezzo è caro e fa riferimento agli ormai famosi frutteti romagnoli. E’ un prezzo molto alto anche secondo Nomisma. Inea, istituto nazionale di economia agraria dice che il prezzo di vendita di un terreno agricolo nella nostra pianura si aggira in media fra i 20 e i 35 mila euro l’ettaro. Il Bologna li paga circa 73 mila euro l’ettaro. Non so dire se sia una cosa grave, francamente. Il prezzo, in un’economia libera di domanda e offerta dipende sempre da tanti aspetti, spesso da quanto preme all’acquirente quel determinato bene al di là degli effettivi valori di mercato. Può darsi che Guaraldi ci veda un affare che altri non immaginano. Zucchini per esempio dice che col centro tecnico nessuno ci guadagnerà. Probabilmente Guaraldi la pensa diversamente.

 

1000cuori: l’idea di Guaraldi di aprire ad una “white list” della Prefettura (elenco di aziende che la Prefettura autorizza a lavorare nelle aziende terremotate e che non sono sospettabili di infiltrazioni mafiose) per le ditte interessate alla costruzione del Centro tecnico, può servire a dare un po’ di tregua al Presidente? In sostanza, la reputa una buona idea?

Monari: Per quanto confessi di non essere un esperto, l’idea mi sembra ottima. Guaraldi stesso ha più volte negato che i lavori saranno eseguiti dalla sua azienda. Io, ribadisco, mi chiedo solo se il Bologna, questo Bologna che certo, per ammissione dello stesso presidente, non naviga nell’oro, abbia i mezzi per imbarcarsi in un’avventura simile. Onestamente non so dare una risposta, se non che dal Credito sportivo sono arrivati i primi sì al finanziamento del futuro centro sportivo. Ma non è ancora chiaro quanto finanzierà la banca dello sport. Che comunque non regala nulla come già abbiamo visto con Sacrati e il caso del PalaDozza.

 

1000cuori: se il Flamengo o il Barcellona hanno dei centri tecnici che insistono su aree minori a quelle previste a Granarolo, c’è qualcosa di sbagliato o va bene così?

Monari: A naso mi sembra strano, ma è una risposta assai generica perché altre, al momento, non sono in grado di darne.


Arrivederci a giovedì con la seconda parte dove si parlerà di mercato, Zanzi, ritorno di Di Vaio e…. sfateremo una leggenda metropolitana!!!

Vai alla seconda parte!

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